Crotone, settembre 1943 – aprile 1946: scomposizione e ricomposizione
Sono dell’aprile 1943 gli ultimi atti dell’ultimo podestà di Crotone, l’avvocato Nicola Morace. Sappiamo che in quel mese egli era stato costretto al licenziamento di alcuni impiegati dell’ufficio Razionamento, a seguito di accertamenti giudiziari e di indagini amministrative e che, dopo pochi giorni, il 14 aprile, “in conseguenza di una continua serie di incresciosi incidenti occorsogli, e spesso da lui provocati, nonché di accuse, a volte non infondate, mossegli in quell’ambiente molto inquinato per personalismi e contrasti”, aveva presentato al prefetto di Catanzaro le dimissioni. Le dimissioni furono accolte e ad amministrare temporaneamente il comune di Crotone, il 24 dello stesso mese di aprile, fu nominato come commissario prefettizio provvisorio l’avvocato Nino (Antonio) Pelaggi, segretario generale della locale amministrazione provinciale di Catanzaro.
Pochi giorni dopo il prefetto di Catanzaro inviava il 28 aprile alla Legione Territoriale dei Reali Carabinieri di Catanzaro la richiesta di informazioni su tre nominativi (Amendolino Francesco, Giliberto Giuseppe e Greco Mario Luigi), tra i quali scegliere per la nomina a nuovo podestà di Crotone. I tre interpellati non accettarono l’incarico. Svanita la possibilità di nominare il nuovo podestà, il nuovo commissario prefettizio si trovò ad amministrare una città disastrata che, col tempo, era divenuta sempre più importante dal punto di vista militare, per il suo porto e le sue industrie. Per aiutare il commissario prefettizio a risanare le finanze comunali il prefetto di Catanzaro il 12 giugno, inviava una lettera alla Società Mineraria e Metallurgica di Pertusola, con la quale nominava il capo servizio Leonida Rossato, nato a Noventa Vicentina, sub commissario del comune di Crotone. L’intento era quello di immettere nell’amministrazione comunale persone estranee alle clientele ed ai giochi di potere cittadini.
Anche questa nomina, tuttavia, non andò in porto, in quanto “L’allontanamento pressoché completo del Rossato (il quale riveste già la carica di Vice-Segretario politico) qualora dovesse occuparsi del Comune di Crotone, ci metterebbe in difficoltà talmente serie da pregiudicare l’andamento già difficile attualmente della nostra lavorazione”. Vista la situazione precaria delle finanze comunali, il nuovo commissario procedette in giugno, all’aumento delle imposte sul consumo su quasi tutti i generi alimentari e non (bevande, carni, pesci, dolci, gelati, ecc.). Dopo lo sbarco in Sicilia degli Alleati (10 luglio), su ordine delle autorità militari, la città è militarizzata ed è effettuato lo sfollamento quasi totale della popolazione civile. Sfollamento, che durò fino ai primi di settembre, quando cessò ogni offesa bellica. Le offese belliche durarono fino al 7 settembre, dopo 4 giorni gli Alleati entrarono a Crotone.
Nel frattempo al posto del commissario prefettizio di Crotone Nino Pelaggi, richiamato in sede “per le particolari esigenze dell’ Amministrazione Provinciale”, il 18 agosto 1943 il prefetto di Catanzaro Pietro Monzoni dava provvisoriamente l’incarico di commissario prefettizio del comune di Crotone al centurione medico della milizia Silvio Messinetti (già nominato vice podestà di Crotone con giuramento il 29 aprile 1940 in presenza del prefetto di Catanzaro Dott. Stefano Bussetti), “dato che a Crotone la popolazione est ridotta at poca gente può attendere senza inconvenienti at incarico militare et civile”.
È del 21 agosto 1943 la prima seduta municipale del nuovo commissario prefettizio, che è assistito dal segretario capo avv. Antonio Piterà. Dopo gli avvenimenti politico militari maturati dopo l’otto settembre, l’amministrazione del territorio occupato dagli Alleati è gestita dall’AMGOT, che visiona tutti gli atti amministrativi e indica le decisioni da prendere. Il 28 settembre 1943 con una lettera dell’AMGOT di Crotone, il capitano dell’aeronautica inglese G. Slott fa presente al commissario prefettizio del comune di Crotone i nomi di alcuni dipendenti comunali, che per i loro precedenti politici di squadristi devono essere licenziati. Sono licenziati: il dipendente comunale De Vito Giuseppe, già diffidato dalla polizia inglese, il vigile urbano Luigi Acri, e De Pace Raffaele, segretario della Regia Scuola Secondaria di Avviamento Professionale. Finito il pericolo dei bombardamenti, la popolazione, a suo tempo sfollata, comincia a rientrare in città e subito inizia a presentarsi il problema alimentare e abitativo. Da una informativa dell’arma dei carabinieri sappiamo che il Messinetti, per svolgere il suo lavoro nella amministrazione della città, aveva chiamato a coadiuvarlo: Alfì Antonio fu Domenico, come vice – sindaco, con precedenti penali per porto abusivo di arma, minacce a mano armata e ricettazione, assieme a Stasi Antonio, fu Giuseppe, e Martino Francesco, fu Francesco, con incarichi non ben definiti, anch’essi con precedenti: “tutti e tre del tutto malvisti dalla parte sana della cittadinanza. A questi il commissario prefettizio ha dato incarico di occuparsi e preoccuparsi degli alloggi per i senza tetto, e tali mansioni essi esplicano senza alcuna forma di legalità, suscitando le recriminazioni ed i commenti sfavorevoli della cittadinanza. Essi si limitano ad aprire, con chiavi o senza, gli alloggi, che sanno disabitati per essere i titolari in atto ancora sfollati e vi immettono i senza tetto”.
Il Messinetti continuò ad esercitare la sua funzione di commissario prefettizio fino all’inizio del dicembre del 1943 (l’ultima sua seduta è del 9 dicembre). Durante tale periodo, il 20 novembre 1943, fu rinnovata per il biennio 1944 – 1945 la commissione comunale per i tributi locali, in quanto quella relativa al biennio 1942 – 1943 era scaduta. Furono nominati a comporla Laino Orazio, Truglio Francesco, Alfì Ferdinando, Bianchi Tito, Collia Carmine e Cosentino Francesco. Il 27 Novembre seguente, accogliendo una richiesta datata 18 novembre, del Comitato del Fronte Nazionale della Libertà, sezione di Crotone, il commissario intitolava il viale Michele Bianchi a Mario Nicoletta, vittima della violenza fascista.
Frattanto il 10 ottobre 1943 si era insediato il nuovo prefetto di Catanzaro, il marchese Falcone Lucifero, il quale subito si adoperò a sostituire il Messinetti, incaricando il questore di svolgere un’indagine per individuare una personalità più affidabile. Ottenuta la relazione del questore il 14 ottobre 1943, passerà più di un mese prima che, il 9 dicembre, fosse nominato commissario prefettizio per la straordinaria amministrazione del comune di Crotone il Sig. Orazio Laino di Antonio, “facoltoso commerciante. Non è mai stato inscritto al Partito fascista da cui è stato avversato. Gode buona reputazione ed è ben visto dalla popolazione. È stato Sindaco dell’Amministrazione Comunale Socialista di Crotone prima dell’avvento del fascismo”.
Il 20 dicembre, sempre il prefetto di Catanzaro Falcone Lucifero, nominava sub commissario prefettizio per la provvisoria amministrazione del comune di Crotone il Sig. Alfì Antonio, “per sostituire e collaborare nella propria attività il Sig. Laino Orazio Commissario Prefettizio per la straordinaria amministrazione del comune e sostituirlo in caso di impedimento od assenza”. Si era costituito frattanto a Crotone il Fronte della Libertà, interprete dell’opinione dei cinque partiti antifascisti di Crotone. Il “Fronte” premeva per avere più potere nella vita amministrativa della città e per la nomina di una giunta comunale nelle persone di cinque delegati dei partiti. Il 16 dicembre 1943, sopraggiunto l’armistizio e cessato ogni pericolo bellico, l’amministrazione comunale decise di regolarizzare i contratti di locazione delle case popolari. La gente, che era sfollata, aveva cominciato a ritornare in città e moltissimi contratti per affitto di locali di proprietà del comune erano scaduti o stavano per scadere e dovevano essere rinnovati. Molti di quelli scaduti il comune non aveva potuto provvedere a rinnovare, perché con lo sfollamento obbligatorio iniziatosi fin dal mese di giugno, nessuno dei fittuari si era trovato in sede per poter stipulare i contratti, anche perché molti di essi avevano abbandonato la città, portando seco quanto possedevano, nell’incertezza di farvi ritorno. Nella seduta del 23 dicembre, tenuto presente il ritorno della popolazione e le nuove necessità dovute, sia all’occupazione militare, che alla fornitura dei servizi ai cittadini, inteso il Fronte Unico della Liberazione, il commissario prefettizio Orazio Laino deliberò di nominare dei collaboratori amministrativi “per la vigilanza e l’incremento dei servizi pubblici”. Furono nominati: Salvatore Molino (Opere Pie Beneficenza) Ferdinando Alfì (Polizia Urbana Rurale), Vincenzo Ramondino (Sanità ed Igiene), Antonio Alfì e Giuseppe Racco (Annona e Approvvigionamento), e Filippo Papa (Lavori Pubblici). Per alleviare il disagio e la scarsezza, nei mesi di novembre e di dicembre si distribuisce alla popolazione dei generi contingentati, parte dei quali offerti dagli Alleati, mentre parallelamente fiorisce il contrabbando dei generi alimentari, che sono scomparsi dal mercato.
Anno 1944
Il nuovo anno si apriva con un “caro – vita, che ha portato un grave disastro nelle condizioni economiche di ciascuno”. Per risanare la cassa comunale l’otto gennaio il commissario prefettizio Orazio Laino, col consenso dei collaboratori amministrativi, prescelti d’accordo con il Fronte Unico della Liberazione, decideva di elevare da £ 0,50 a £. 2 la tariffa per lavarsi nel pubblico lavatoio e da £. 100 a £. 200 al metro quadrato l’occupazione di suolo nel cimitero comunale per la costruzione di cappelle gentilizie. Per le difficili condizioni economiche, il 14 gennaio 1944 il malcontento popolare sfociava in una grande manifestazione popolare contro la scarsità di viveri e contro i numerosi episodi di corruzione e di mala amministrazione, che vedevano per protagonisti i nuovi governanti.
L’attività clientelare se non delittuosa dei governanti, fece accrescere il malcontento tra la popolazione, tanto che una indagine condotta dai carabinieri il 17 gennaio 1944, suggerì al prefetto, che per “evitare sicuri gravi perturbazioni dell’ordine pubblico, sarebbe necessario sostituire gli amministratori”. Il malcontento continuava ed il 22 gennaio fu denunciato il comunista Nicoletti Temistocle per partecipazione a riunione pubblica proibita. Il 10 febbraio 1944 cessava l’incarico di prefetto di Catanzaro di Falcone Lucifero, e agli inizi di marzo 1944 era nominato nuovo prefetto di Catanzaro Giovan Battista Postiglione.
Il Lucifero era stato nominato l’11 febbraio 1944 ministro della agricoltura e foreste nel primo governo (militare) Badoglio (25 luglio 1943 – 17 aprile 1944). Il 12 febbraio, essendo stato a suo tempo nominato Orazio Laino commissario prefettizio, ed essendo allo stesso tempo un componente nella commissione comunale per i tributi locali (applicazione delle imposte e tasse locali) per il biennio 1944 – 1945, si decide di rinnovare la commissione, che sarà composta da Molino Salvatore, Truglio Francesco, Alfì Ferdinando, Racco Giuseppe, Collia Carmine e Costantino Edoardo.
Con il passare del tempo ed il mutare della situazione politica, coloro, che erano stati designati dai cinque partiti a formare la commissione comunale, non risultavano più sottoposti né alle direttive dei partiti, che li avevano delegati, né al controllo del Fronte Unico. Continuavano le proteste dei cittadini per la scarsezza dei generi alimentari razionati, l’aumento dei prezzi ed il dilagante mercato nero. Nella seduta del 13 marzo 1944 il commissario prefettizio Orazio Laino poiché “le spese per i vari servizi pubblici, tenuto conto dell’enorme rincaro del costo dei materiali e della mano d’opera sono pressoché quintuplicate, che in special modo bisogna provvedere alla riparazione e manutenzione ordinaria di alcune opere pubbliche; lavori che non si possono dilazionarsi ed alla cui spesa non può fronteggiarsi con le risorse ordinarie di bilancio, ora in grave dissesto perché, per cause belliche, si è aggravato di molte passività in confronto al minor gettito dell’entrate, quale ad esempio quelle cospicue della tassa sull’industria per la forzata inattività di importanti aziende, quale la Montecatini, la Pertusola, la Cidonio ed altre di minor conto …”, chiede allo Stato di integrare il bilancio.
Il 22 aprile 1944 s’insediava il secondo governo Badoglio, governo di Unità Nazionale (22 aprile 1944 – 8 giugno 1944). Il 24 maggio 1944, il segretario del Fronte Nazionale della Libertà di Crotone Fedele Antonio Greco, richiamava l’attenzione del prefetto di Catanzaro sui “gravi ed urgenti problemi” che soffriva la popolazione e che “per eccitare nel popolo l’unione e la fiducia nella rinascita democratica”, in quanto segretario del Fronte della Libertà e interprete dell’opinione dei cinque Partiti Antifascisti di Crotone, chiedeva al prefetto “di voler definire i compiti e le responsabilità di cui il Comitato di Azione deve considerarsi investito, al fine di poter riprendere con entusiasmo quel lavoro di coordinamento e di collaborazione di tutte le forze, iniziatosi nell’ora cruciale della nostra crisi politico – militare ed interrotto al momento del dissidio interno risoltosi poi nella costituzione dell’attuale Governo di coalizione”.
Nei giorni seguenti il Comitato Esecutivo della sezione del Partito Comunista di Crotone inviò un elenco con venti nominativi tra i quali scegliere i componenti, per formare la nuova Giunta Comunale. L’elenco rispecchiava il mondo del lavoro cittadino ed era composto da 5 meccanici, 5 artigiani, 3 ferrovieri, 3 impiegati, un ebanista, un tipografo, un radiotecnico ed un commerciante; mancavano completamente gli operai e i contadini.
Diveniva con il passare del tempo sempre più urgente risolvere la questione della casa per i cittadini. L’inurbamento aveva determinato una grave carenza di abitazioni, con la mancanza di case il prezzo degli affitti era notevolmente cresciuto ed iniziava a formarsi una estesa baraccopoli. La grave situazione pose l’amministrazione comunale a prendere dei provvedimenti: “Tenuto presente, che si è determinato un attrito per cui avvengono continue lagnanze e proteste tra locatori di immobili urbani ed inquilini anche in seguito ad occupazione d’autorità da parte di questi di locali che si trovavano vuoti per effetto dello sgombero coatto della popolazione, ed in rapporto alla misura della pigione, che dovrebbe essere corrisposta; poiché è necessario intervenire tra i contendenti in via amministrativa nominando una commissione, che esamini le ragioni delle parti contrastanti, facendo opera persuasiva e determinando la misura delle pigioni in via equitativa ed in relazione al mercato locale”.
Nella seduta del 21 maggio 1944 era nominata una commissione formata da rappresentanti dei vari partiti politici (Piuma Antonio, Zurlo Alfredo, Bartonotti Carlo, Iorno Armando), mista di proprietari e di inquilini con potere consultivo. La commissione era presieduta dal commissario prefettizio. Il 18 giugno 1944 nasceva il primo governo Bonomi (18 giugno 1944 – 10 dicembre 1944), governo formato da una coalizione politica, formata da tutti i partiti antifascisti (DC-PCI-PSI-PLI-PRI-PdL-Pd’A-PSIUP). A Crotone risultavano già operanti cinque partiti: Il Partito Comunista con 700 iscritti, il Partito Democristiano con 400 iscritti, il Partito Socialista con 200 iscritti, il Partito Democratico – Sociale con 50 iscritti e il Partito Repubblicano con 8 iscritti.
La seduta dell’otto luglio 1944 è l’ultima presieduta dal commissario prefettizio Orazio Laino; il verbale contenente le numerose delibere saranno firmate solo dal segretario Dottor Antonio Piterà ma non dal commissario prefettizio “per improvvisa morte del deliberante”. La morte del Laino apriva ai partiti politici di Crotone la possibilità di poter nominare una giunta municipale politica. Il 15 luglio 1944 il capitano comandante della compagnia dei carabinieri di Crotone inviava al prefetto di Catanzaro un elenco di nominativi proposti dalle sezioni dei partiti Democristiano e Comunista per la costituenda Giunta Municipale. Il capitano affermò che in genere i proposti risultavano di buona condotta, “ad eccezione di quelli con a fianco le annotazioni relative. Gli stessi, durante il periodo del disciolto partito fascista non coprirono la carica di podestà o di commissario prefettizio. Non è stato possibile accertare la data della loro iscrizione al partito stesso per mancanza di relativo carteggio”.
Tutti i nominativi proposti dal Partito Democristiano, tranne uno (Truglio Francesco), erano stati in passato iscritti al Partito Fascista, anche se non svolsero particolari attività in quel partito, ma tra essi non mancavano anche un condannato ed un membro attivo. Lo stesso valeva per quelli del Partito Comunista, dove i non iscritti al PNF erano cinque (Frisenda Roberto, Geremicca Attilio, Massa Aniello, Proietto Dionigi e Ramondino Vincenzo), però vi erano quattro denunciati e quattro, che svolsero politica attiva nel Partito Fascista (Bertonotti Carlo, Mori Giuseppe, Stasi Giuseppe, Scida Carlo).
Il giorno dopo la sezione comunista di Crotone a firma di Carlo Bertonotti del comitato esecutivo, inviava una lettera alla federazione provinciale comunista di Catanzaro, che riguardava la composizione della giunta comunale di Crotone. Con essa si invitava la federazione provinciale di Catanzaro, tramite il suo segretario Gennaro Miceli, a far presente alla regia prefettura che, tenendo presente il numero degli iscritti ai vari partiti, la composizione della giunta, secondo la sezione di Crotone, doveva essere composta da 2 socialisti (compreso il sindaco), 4 comunisti e 2 democristiani. Alla lettera erano poi allegati i nomi di otto compagni tra i quali scegliere i 4 designati a entrare nella formazione della giunta. Morto il 10 luglio il commissario prefettizio del comune di Crotone Orazio Laino, il 21 luglio 1944 il sub commissario prefettizio del comune di Crotone Antonio Alfì procede ad una verifica straordinaria alla cassa comunale. Nell’ufficio dell’esattore tesoriere l’Alfì, in qualità di sub commissario prefettizio per la provvisoria amministrazione di questo comune, con l’assistenza del vicesegretario comunale Dr. Piterà Antonio, pel titolare assente, e del ragioniere comunale Mori Carlo Alberto, con l’intervento del collettore Rag. Polizzi Giuseppe, procede alla verifica straordinaria della cassa comunale. Dalla verifica risultava, che in cassa non c’era una lira e vi era un forte indebitamento pari a £. L. 413.257,04, cioè circa un quinto delle entrate.
Con la morte del commissario prefettizio Orazio Laino procedeva il dibattito tra le forze di sinistra della città per la nomina del sindaco e della giunta. Esse, ormai organizzate nella vita civile e nei vari settori economici della città, riunitesi il 23 luglio, inviavano una lettera al prefetto di Catanzaro. “Il Comitato Esecutivo della Sezione Socialista di Crotone composto da: Piuma Antonio, Zurlo Alfredo, Zurlo Salvatore, Pugliese Giovanni e Alfì Antonio. Il Comitato Esecutivo della Sezione Comunista di Crotone composto da: Bertonotti Carlo, Carrabba Luigi, Mori Giuseppe, Manfredi Beniamino, Carolei Vittor Francesco, Fusto Adolfo, Frisenda Roberto. Il Consiglio direttivo della Lega degli operai dipendenti della Montecatini S. A. rappresentato da: Cozza Umberto e Di Palma Raffaele. Il Consiglio direttivo della Lega degli operai dipendenti della Pertusola S. A. rappresentato da: De Sole Corso e Piuma Giuseppe. Il Consiglio direttivo della Lega degli operai dipendenti della VAL di Neto S. A. rappresentato da: D’Agostino Procolo e Pezziniti Arturo. Il Consiglio direttivo della Lega Carovana “Mario Nicoletta” rappresentato da: Persiano Pasquale e Martino. Il Consiglio direttivo della Lega Scaricanti Portuali rappresentato da: Stabile Gaetano e Paluccio Gaetano. Il Consiglio direttivo della Lega Panettieri rappresentato da: Crugliano Silvestro. Il Consiglio direttivo della Cooperativa di consumo “ALBA NOVA” rappresentata da: Gaeta Antonio e Geremicca Attilio. Il Consiglio direttivo del Sindacato Ferrovieri Italiani rappresentato da: Senatore Antonio. Il Consiglio direttivo della Lega “Barbieri” rappresentato da: Paonessa Francesco. Riunitisi, per delega e con mandato specifico dei propri organizzati, addi 23 luglio 1944 in Crotone. Premesso che l’immatura e dolorosa perdita del Compagno Laino ha interrotto quella benefica ed organica azione di tutela dei vitali interessi del popolo, e che detta azione è indispensabile continuare con gli stessi criteri e la stessa disinteressata energia; Constatato che la gran massa della popolazione di Crotone, costituita da autentici proletari, in gran parte organizzati nei partiti e negli organismi Sindacali sopracitati e nella sua totalità, verso gli stessi, decisamente orientata; Riconosciuto che gli altri partiti politici, quando non rappresentino strumenti di imposizione d’interessi contrastanti con quelli delle masse, si riducono a sparute conventicole, improvvisate in ritardo, con l’evidente scopo di fruire di quel presunto diritto di rappresentanza atto a soddisfare le ambizioni dei dirigenti, spesse volte unici componenti dei partiti stessi; Ritenuto indispensabile che la soluzione del problema della Amministrazione Comunale sia effettuata con formula integrale quale, scartando proposte parziali, designi contemporaneamente il Sindaco e la maggioranza dei membri della Giunta dello stesso partito o delle stesse tendenze del primo, in persone di sua preliminare fiducia, consentendo in tal modo la praticità del funzionamento con unità di indirizzo; Propongono alla E. V. Che: A sindaco di Crotone sia nominato Zurlo Salvatore di Luigi Vincenzo – Socialista di professione industriale; a componenti effettivi della Giunta (oltre ai rappresentanti degli altri partiti) siano nominati: I° Pugliese Giovanni fu Onofrio – Socialista – di professione commerciante; 2° Carrabba Luigi fu Alessandro – comunista – di professione artigiano; Scida Costantino fu Francesco – comunista – ragioniere; a supplenti per la Giunta siano nominati: Alfì Ferdinando fu Bruno – socialista di professione ragioniere, Iannici Francesco fu Antonio – comunista di professione impiegato. I sottoscritti: fanno presente che la massa proletaria di Crotone, vedendo unicamente nella proposta soluzione la salvaguardia dei propri interessi, darebbe alla stessa quell’appoggio e collaborazione che diversamente sarebbe costretta a negare; …… che la E. V. dopo le necessarie informazioni ed indagini, le quali, per precedenti ed attuali compromissioni, non potranno arrivare da una unica locale fonte, anche se autorizzata, non mancherà di attuare, nel loro complesso unitario le proposte sopra riportate. Crotone 23 / 7 / 1944.” Seguono le firme.
La richiesta delle forze di sinistra, che volevano costituire una giunta con la partecipazione di tutti i partiti antifascisti, non fu presa in considerazione. Morto Orazio Laino, resse la carica brevemente il commissario prefettizio Alfì Antonio e poi, dal 30 agosto, il nuovo commissario prefettizio del comune di Crotone il Gr. Uff. Dott. Francesco Saverio Zinzi, un nobile latifondista, al quale il 22 settembre, si associò la nomina a sub commissario prefettizio del Rag. Ferdinando Alfì, il quale doveva sostituire il commissario in caso di assenza o di impedimento. La nomina dello Zinzi trovò subito una forte opposizione e ostilità da parte dei partiti, che videro in questo atto un sopruso e una delegittimazione delle forze politiche locali.
Il 23 settembre 1944 il commissario prefettizio Zinzi “viste le numerose domande pervenute con cui si richiede il rilascio delle licenze di commercio rilasciate in via provvisoria per ragioni di rifornimento cittadino, con clausola di revoca ad libitum e revisione da parte della Commissione Comunale per il rilascio delle licenze di commercio”, deliberava di costituire una nuova commissione sotto la presidenza del commissario e costituita dai sigg. Greco Luigi fu Francesco, e Proto Antonio di Bonaventura commercianti, nonché da Carabba Luigi fiduciario dell’ufficio del lavoro e del locale ufficio sanitario. Il 28 settembre il commissario prefettizio, preso atto che il dissesto economico delle finanze comunali, non consente nel modo più assoluto alcuna spesa pel funzionamento dei servizi pubblici, specie quello della nettezza urbana e quello del pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali, decide di aumentare le tasse sul carbone, sulla legna da ardere, sul sapone e sul pesce.
Anno 1945
Sciolto il Partito Fascista e nati i nuovi partiti, con il ritorno alla normalità politica, anche coloro che avevano avuto un passato di squadristi rientrano nel nuovo gioco politico: il 17 gennaio 1945 è revocato il licenziamento per i suoi precedenti politici di squadrista del dipendente comunale De Pace Raffaele, essendo tale provvedimento ritenuto “intempestivo e illegale”. Con la formazione del II° governo Bonomi (12 dicembre 1944) il dibattito politico cittadino si accese per dare alla città un sindaco ed una giunta politica. Il Comitato di Liberazione di Crotone propose dapprima alla carica di sindaco l’avvocato democristiano Vincenzo Alessio. Una relazione del tenente colonnello comandante del gruppo Eraldo Pallone della legione territoriale dei carabinieri di Catanzaro del 20 gennaio 1945, e diretta alla regia prefettura faceva presente i numerosi precedenti penali, che erano a carico dell’avvocato, e che “per il suo passato piuttosto burrascoso non gode la stima della parte sana della popolazione”. E dopo aver elencato i numerosi processi, che lo avevano visto imputato concludeva, che “Ha capacità e competenza per ben disimpegnare la carica cui è stato proposto; si dubita però in pubblico della sua correttezza perché ritenuto intrigante e beghista. Per quanto sopra l’eventuale sua nomina non sarebbe ben accolta dalla popolazione”.
Il 23 febbraio, avendo il commissario prefettizio Zinzi rassegnato le dimissioni, era incaricato a reggere temporaneamente l’amministrazione comunale il sub commissario Alfì Ferdinando. Nel frattempo proseguivano le iniziative per dare alla città un sindaco ed una giunta politica, il 4 febbraio il Comitato di Liberazione Nazionale di Crotone aveva deliberato per la nomina a sindaco della città ed il 25 febbraio seguente la proposta era stata inviata dal segretario della sezione di Crotone del Partito Socialista Italiano Antonio Piuma al nuovo prefetto di Catanzaro. Una successiva lettera in data 10 aprile, inviata dal segretario del Comitato Provinciale di Liberazione Avv. E. Pucci al prefetto di Catanzaro, informava che in merito alla nomina del sindaco di Crotone i partiti Socialista, Comunista, di Azione, Repubblicano e Democratico Cristiano avevano designato il Sig. Zurlo Salvatore, mentre quello Democratico del Lavoro e Liberale il Dottor De Vennera Giovanni. Il segretario faceva presente al prefetto, che il De Vennera aveva svolto “per molti anni notevole attività fascista, ricoprendo numerose importanti cariche”.
La nomina del sindaco della città accendeva vecchie rivalità, soprattutto tra il segretario della sezione socialista, l’operaio Antonio Piuma e la “nuova” figura emergente il noto Dott. Messinetti Silvio, divenuto in breve il leader del Partito Comunista di Crotone. Il 18 maggio 1945 il prefetto di Catanzaro in sostituzione del sub commissario prefettizio Alfì Ferdinando, che ha chiesto l’esonero, nominava commissario prefettizio “per la straordinaria amministrazione del comune di Crotone il dott. Rag. Francesco Chiarella fu Salvatore, funzionario della amministrazione provinciale di Catanzaro. Il commissario prefettizio Chiarella sarà aiutato nella sua azione da due sub commissari, uno scelto dalla Democrazia Cristiana (Avv. Francesco Torchia) e l’altro dal Partito Comunista (Luigi Carabba).
Il 26 dicembre 1945 su richiesta del Partito Socialista, si riuniva il Comitato di Liberazione di Crotone, formato dal Partito Socialista, dal Partito Comunista, dal Partito Liberale, dal Partito Democratico del lavoro, dal Partito Democratico Cristiano e dal Partito di Azione. L’oggetto della seduta è “la necessità di provvedere alla nomina di una amministrazione comunale locale allo scopo di eliminare gli inconvenienti che ne derivano dall’attuale amministrazione straordinaria che non si interessa dei bisogni della popolazione né di quelli della città”. Dopo aver criticato l’operato del commissario prefettizio ed essersi accordati sul ritiro dei due sub commissari, la discussione si spostò sulla formazione di una amministrazione comunale e sulla nomina del sindaco e della giunta. Nonostante il parere negativo del Partito Comunista, che non riteneva opportuno la nomina prima delle prossime elezioni amministrative, fu deciso di proporre per la nomina a sindaco al prefetto il Sig. Giovanni Pugliese per il Partito Socialista e l’Avv. Francesco Torchia per il Partito Democratico Cristiano. Aggiungendo che “il Sindaco come sopra nominato a qualsiasi partito appartenga dovrà sottostare all’indirizzo che gli verrà dato dal Comitato di Liberazione Nazionale in seno al quale dovrà essere proposta e formata la giunta”. Nella formazione della giunta il partito che avrà al potere il sindaco avrà un assessore supplente; analogamente avverrà per il partito che avrà il vicesindaco; gli altri tre partiti avranno un assessore effettivo ciascuno.
La proposta del Comitato di Liberazione di Crotone non fu accolta ed il commissario prefettizio Francesco Chiarella terrà il suo incarico fino alle elezioni amministrative del marzo 1946. Durante tale periodo il commissario cercherà di porre argine alla disastrosa situazione finanziaria della cassa comunale, aumentando le imposte di famiglia, sul bestiame e sulle carni. Egli farà fronte ai bisogni della popolazione aumentando le razioni giornaliere di viveri. Alle elezioni del consiglio comunale del marzo 1946 si presentarono solo tre liste (la Democrazia Cristiana non si presentò), videro una schiacciante vittoria della lista unitaria formata dal Partito Socialista e Comunista, che raccolse 6575 voti (73,09 %), seguita dalla lista Unione Democratica con 2258 voti (25,01 %) e da quella di Democrazia del Lavoro con 163 voti (1,8 %). Elettori: 13232, Votanti: 9949, Voti Validi: 8996, Voti non Validi: 953, Votanti: 75,1 %.
Per la prima volta una donna, la comunista Maria Manglaviti, entrò a far parte del nuovo consiglio comunale. La prima convocazione della giunta comunale fu presieduta dal sindaco comunista il Dott. Silvio Messinetti ed era formata da quattro assessori ordinari, due comunisti e due socialisti: 1) Rag. Ferdinando Alfì 2) Mori Moretti, 3) Bertonotti Carlo, 4) Mandarino Gabriele, e dagli assessori supplenti socialisti 1) Piuma Argentieri Antonio e Regalino Salvatore. Tra i primi provvedimenti ci furono la nomina di un assessore delegato per tutti gli atti di ufficio, in caso di assenza o di impedimento del sindaco (il Rag. Alfì Ferdinando, assessore anziano del comune), ed il tentativo di calmierare i prezzi di vendita dei viveri alimentari (caseari, carni, ortofrutticoli), emanando delle tabelle con i prezzi da praticarsi, in modo da “porre un freno all’avidità degli esercenti”.
Altro grave problema rimaneva quello abitativo con l’impianto di otto baracche cedute gratuitamente dalla R. Aereonautica al comune per i senza tetto. Con il ritorno alla “normalità politica” gli impiegati De Vito Giuseppe, Possavanti Alfredo e De Pace Raffaele, già sospesi in attesa di giudizio perché squadristi, sono stati defascistizzati dalla Commissione Provinciale di Epurazione e riammessi in servizio a norma del D.L.L. 9.11.1945 N. 702, col godimento di tutti gli stipendi arretrati, con la gratifica speciale di fine anno, la indennità di congiuntura, il passaggio di ruolo ed anche il Premio di Liberazione.
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DOCUMENTI CONSERVATI NELL’ARCHIVIO DI STATO DI CATANZARO
Atti Gabinetto di Prefettura, fascicolo Crotone
N. 665 Gab.
23 Aprile 1943 XXI
Oggetto = Crotone – Podestà
AL MINISTERO DELL’INTERNO
Direzione Generale dell’Amministrazione Civile
ROMA
Mi è, in questi giorni, pervenuta l’unita lettera con la quale il Podestà di Crotone, Rag. Cav. Nicola Morace, rassegna le dimissioni dalla carica.
Poiché in detta lettera – che rimetto in originale – dice il Cav. Morace di aver così aderito al mio desiderio ritengo necessario illustrare, sia pure per sommi capi, la situazione in cui il predetto Podestà era venuto a trovarsi in questi ultimi tempi, in conseguenza di una continua serie di incresciosi incidenti occorsegli, e spesso da lui provocati, nonché di accuse, a volte non infondate, mossegli in quell’ambiente molto inquinato per personalismi e contrasti.
Tale situazione, che è andata man mano aggravandosi per gli ampollosi atteggiamenti del Morace quasi sempre assunti e che lo inducevano spesso ad adottare provvedimenti non ponderati ed opportuni, provvedimenti che era, poi, costretto a modificare adattandoli alle circostanze – ha, in sostanza, le sue origini nei precedenti politici di esso Morace (sospeso nell’agosto del 1923 dal Partito e, poi, riammessovi dopo circa un anno) e nel dissidio subito manifestatosi tra lui ed il Vice Podestà (la cui nomina – è bene rilevarlo – era stata dallo stesso caldeggiata) dissidio che, nato da divergenze di vedute negli affari della pubblica amministrazione era andato sempre dilagando ed, in conseguenza, sempre sfruttato dai locali dirigenti del Fascio per mettere in luce anche situazioni personali e di famiglia che hanno fortemente intaccato la figura morale del Capo della civica amministrazione.
Sta di fatto che questa Prefettura è, in passato, varie volte intervenuta per accertare, attraverso ad indagini ed inchieste, la fondatezza di certe accuse, a volte gravi, insistentemente mosse a carico del Podestà. Ma se, talvolta, ed, ispecie, nel primo tempo, è riuscita a sanar dissidi ed a sfatar leggende, è stato lo stesso Podestà che, subito dopo, ha dato lo spunto al ravvivar di acrimonie, prendendo, ad esempio, occasione dall’inaugurazione di quella Scuola Media, alla quale presenziavano il Provveditore agli Studi, le Autorità locali ed altri invitati per inserire inopportunamente nel discorso da lui pronunciato frasi non intonate alla cerimonia e che diedero luogo a sfavorevoli commenti da parte dei presenti. Difatti, frasi come queste: “… qualcuno si è messo a contare i viaggi da me fatti in macchina a Catanzaro, … le numerose pulci che si sono avventate sulla schiena del gigante (!) sono state schiacciate ed i novelli Belisario, dall’elmo capovolto, non arresteranno la marcia che ho intrapreso …” non erano certamente le più adatte ad attutire vecchi rancori ed i contrasti con gli esponenti del Fascio locale, nonché quelli con il Vice Podestà, contrasti che servivano evidentemente a turbare il normale andamento dell’amministrazione anche al punto di creare, nell’ambiente dei dipendenti comunali, una situazione di faziosità, perché taluni, parteggiando per il Vice Podestà, giungevano al punto di opporre vera e propria resistenza passiva sotto forma di sviste o di perplessità allo adempimento immediato, completo ed intelligente delle disposizioni podestarili.
Allontanato il Vice Podestà dall’Amministrazione comunale, anche per sopraggiunto richiamo alle armi, è di nuovo il Podestà, che improntando, come sempre, le sue azioni ad un mal celato senso di demagogia, provoca durante una funzione religiosa in quella Cattedrale – funzione alla quale egli ufficialmente assisteva – uno spiacevole incidente che dà la stura a commenti ironici apparsi, su qualche importante quotidiano di Roma (Vedi il Popolo di Roma del 9 giugno 1942 – XX, pag 3, Cronaca della Calabria). Avvenne, precisamente, che, durante la predicazione dal pulpito fatta da un sacerdote appositamente recatosi in Crotone, questi, ad un certo punto, ebbe a pronunziare parole alquanto vivaci sull’educazione morale e religiosa del popolo. Il Podestà, allora, che era seduto, insieme alle altre autorità, vicino all’altare maggiore e nelle immediate vicinanze del pulpito, evidentemente irritato, si alzò e pronunziò la seguente frase allo indirizzo del predicatore, “basta, basta, finiscila, scendi dal pulpito, imbecille!” Immediatamente dopo si mise il cappello in testa ed uscì dalla chiesa. La funzione religiosa proseguì ed ebbe termine; il fatto fu, però, vivamente commentato dalla popolazione, mentre ebbe luogo una riunione del clero che intendeva riferire i fatti al Prefetto e procedere giuridicamente contro il Podestà. Senonché, questi, l’indomani conferiva col vescovo e l’incidente si poté chiudere con le scuse chieste dal Podestà al sacerdote, il quale rilasciò una dichiarazione del seguente tenore: “Il sottoscritto dichiara che il Podestà di Crotone, riconoscendo il suo torto, si è presentato a me a chiedere scuse delle seguenti frasi a me rivolte durante la predicazione: “basta, basta, finiscila, scendi dal pulpito, imbecille!” Avendo chiarito la cosa tra me e lui si rileva che le parole furono pronunziate dal Podestà in un momento di incoscienza. Da parte mia non ho da querelarmi essendoci lasciati in cordiali rapporti. Egli mi disse che sarebbe stato grato al paese ed a lui il ritorno mio a Crotone. Firmato Leocata Salvatore”.
L’incidente ebbe così termine.
Ed, a continuar la serie, è di questi giorni un’altra manifestazione di pretta demagogia del Rag. Morace, assai sfavorevolmente commentata dai numerosi presenti.
Era, infatti, a Crotone un paio di settimane addietro l’allora Vice Segretario del Partito Ecc. Scorza per una visita a quella città. Colta la buona occasione, il Podestà volle, tra l’altro, pubblicamente riferirgli che … Crotone mancava di tutto e che la popolazione non aveva di che mangiare! Dichiarazione assolutamente infondata ed inopportuna al punto che la prefata Eccellenza ebbe ironicamente a ribadirla dichiarando di meravigliarsi come nessun crotonese fosse ancora morto di fame e di stenti!
Ma, a parte tali incresciosi incidenti, che col continuo ripetersi hanno via via creato nei riguardi del Morace una situazione assolutamente insostenibile, è anche la figura morale dello stesso che è, ormai, in quell’ambiente apertamente attaccata ed aspramente criticata per i rapporti intimi ch’egli, qualificato “impenitente donnaiuolo”, ha notoriamente con donna coniugata del luogo, impiegata nel suo ufficio privato. Ed allo stesso Morace si attribuisce anche di aver contratto relazione con altra donna, pure coniugata, impiegata al Comune.
E se a tutto ciò si aggiunge che il ripetuto Rag. Morace ha in Crotone un fratello, a nome Vincenzo, dottore in medicina e chirurgia, che per esser vissuto per quindici anni a Londra, da dove è rientrato a Crotone solo allo scoppio dell’attuale conflitto tra Germania e Francia, è accusato di aglofilia; che un altro fratello gestisce colà il migliore albergo del luogo, per cui frequenti sono i rapporti non disinteressati con il Comune; che un terzo fratello del Morace è proprietario e gestore di un forno da pane – e, si vuole, ma non è stato ancora possibile accertare, ch’egli venda pane a prezzi da mercato nero – ritengo che nei riguardi del Morace ricorra proprio il caso di cui l’art. 49 del T. U. legge comunale e provinciale per procedere alla revoca del mandato conferitogli.
Ma v’ha di più: perché proprio questi giorni ho dovuto contestare al Rag. Morace lo stato di abbandono incui ha lasciato i ricoveri antiaerei costruiti in quell’abitato, assai spesso soggetto ad incursioni aeree, ed alcuni altri fatti riguardanti l’andamento dei più importanti servizi comunali.
Tutto ciò parmi sufficiente materia per proporre la revoca nei di lui confronti del mandato due anni or sono conferitogli o, quanto meno, perché siano accettate le dimissioni presentate, al fine di ridare, con il cambio della guardia, prestigio e decoro a quella civica amministrazione.
Il Prefetto
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LEGIONE TERRITORIALE DEI CARABINIERI REALI DI CATANZARO
GRUPPO INTERNO DI CATANZARO
N° 7/15-4 di prot. RISERVATO
Catanzaro, li 25 maggio 1943 XXI°
Risposta al foglio N° 665 del 28 aprile u. s.
OGGETTO: Crotone – Amministrazione comunale.
ALLA REGIA PREFETTURA
CATANZARO
Qui di seguito si comunicano le chieste informazioni sul conto delle sottonotate persone segnalate per la nomina a podestà di Crotone.
1°) AMENDOLINO Francesco di Giuseppe e di Sallustio Caterina, nato a Taranto il 16 luglio 1899 e domiciliato a Crotone – Bastione Immacolata n° 1, – risulta di buona condotta morale e politica, senza precedenti o pendenze penali. È iscritto al P.N.F. dal I° gennaio 1924. È ammogliato senza figli. È Direttore delle ferrovie Val di Neto e della Società Industriale carico e scarico. È ingegnere industriale elettrotecnico. Risiede nel comune e non ricopre cariche pubbliche. Non gode di pensione a carico dello Stato, Provincia, comuni ed altri enti pubblici. È di razza ariana e professa religione cattolica. Non accetta l’incarico.
2°) GILIBERTO Giuseppe di Gregorio e di Cerrelli Guglielmina, nato a Crotone l’11 luglio 1901, ivi domiciliato – Piazza della Rivoluzione Fascista n° 25 – risulta di buona condotta morale e politica, senza precedenti o pendenze penali. È iscritto al P.N.F. dal I° marzo 1923. È ammogliato e ha due figli. È commerciante in materiale da costruzione. È componente il Direttorio Provinciale materiali siderurgici. Risiede nel comune e non ricopre cariche pubbliche. È di razza ariana e di religione cattolica. Non gode di pensione a carico dello Stato, Provincia, comuni ed altri enti pubblici. Non accetta l’incarico.
3°) GRECO Alberto-Maria-Luigi-Francesco fu Ernesto e di Camposano Giuseppina, nato a Crotone 1l 19/4/1907, ivi domiciliato in via 18 Novembre – 3° Traversa – risulta di buona condotta morale e politica senza precedenti o pendenze penali. È celibe. È commerciante in tessuti. Risiede nel comune e non ricopre cariche pubbliche. È di razza ariana e di religione cattolica. Non gode di pensione a carico dello Stato, Provincia, comuni ed altri enti pubblici. Non accetta l’incarico.
Qualora l’attività esercitata dagli interessati non sia incompatibile con la carica di podestà, si ritiene che, in ordine di preferenza, la scelta possa cadere sui primi due.
IL MAGGIORE COMANDANTE DEL GRUPPO
(Mariano Scolaro)
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1° – BRUNO Saverio fu Luigi e fu Mastrangelo Maria, nato a Crotone il 9 marzo 1885 ivi domiciliato al Corso Vittorio Emanuele 45, agente di assicurazioni, ragioniere, direttore della Banca Cooperativa di Crotone. È coniugato.
2° – MESSINETTI dott. Silvio di Davide e di Tagliaferri Emilia, nato a Cerzeto (Cosenza) il 4 gennaio 1902 e domiciliato a Crotone, Piazza Castello 15, medico chirurgo, in atto Capitano medico presso la 21° Legione M.A.C.A. È coniugato. Ha ricoperto per circa due anni la carica di Vice Podestà di Crotone.
3° – MANCUSO Avv. Francesco, nato a Cutro, ove risiede. Frequenta Crotone per ragioni specialmente commerciali quale socio della ditta Molino che ha aperto recentemente una fabbrica di liquerizia in quella città. È coniugato.
4° – LUCIFERO Marchese Francesco fu Armando e fu Di Francica Enrica, nato a Crotone il 26/1/1895, ivi domiciliato in via Risorgimento 61, in atto Commissario Prefettizio di S. Andrea Apostolo dello Jonio. È celibe.
5° – PITASCIO Carlo di Vincenzo e di Lucente Luigia, nato a Crotone il 25 settembre 1906, coniugato. Ha licenza di scuola media inferiore e ha frequentato il 2° liceo. Attualmente Segretario politico di Crotone.
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O/Eoog. Eoog. N. 4025 Pr. 60/Tf 18/8/43 1416
Da Comando XXXI Carm. est diretto at 21/A Legione m.a.c.a. et per conoscenza at Eccellenza Prefetto Catanzaro – at Direttore Sanità XXXI C. A.
Nr. 0/54/ 611 Prot. Act. Per esigenza impellenti et superiori ho autorizzato Eccellenza Prefetto Catanzaro a dare provvisoriamente incarico di Commissario Prefettizio Crotone al Centurione medico Dottor Messinetti Silvio il quale dato che at Crotone la popolazione est ridotta at poca gente può attendere senza inconvenienti at incarico militare et civile Alt
Segnalare ricevuta Alt
Commte XXXI Carm. Generale Mercalli 13501808
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(18 agosto 1943) 18 – 8 – 43
Gab. 2614
AL COMANDANTE
21 LEGIONE MILIZIA
CONTRAEREI
CATANZARO
Comune di Crotone – Nomina Commissario Prefettizio
Comunico che, a seguito benestare concessomi questa mattina per telefono da S. E. il Comandante del XXXI Corpo d’Armata ho nominato Commissario Prefettizio del Comune di Crotone il Centurione Medico della Milizia dott. Messinetti Silvio, che in atto presta servizio presso l’87 Gruppo Batteria di codesta Legione.
Il Prefetto
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(24.10.1943)
RISERVATA
A S. E. Il PREFETTO DI CATANZARO
Giusta le disposizioni impartite mi sono recato in Crotone per un esame della situazione di quel Comune nei riflessi della pubblica sicurezza ed ordine pubblico.
Tanto l’una che l’altra sono normali. Esiste però un certo malcontento nella popolazione nei riguardi dell’Amministrazione Comunale. Dopo gli avvenimenti politico militari degli ultimi tempi il Commissario Prefettizio D.r Messinetti Silvio ha chiamato a coadiuvarlo i nominati Alfì Antonio fu Domenico, come Vice – Sindaco, che ha precedenti penali per porto abusivo di arma, minacce a mano armata e ricettazione; e certi Stasi Antonio fu Giuseppe e Martino Francesco fu Francesco, con incarichi non ben definiti, anch’essi con precedenti: tutti e tre del tutto malvisti dalla parte sana della cittadinanza. A questi due il Commissario Prefettizio ha dato incarico di occuparsi e preoccuparsi degli alloggi per i senza tetto; e tali mansioni essi esplicano senza alcuna forma di legalità suscitando le recriminazioni ed i commenti sfavorevoli della cittadinanza. Essi si limitano ad aprire, con chiavi o senza, gli alloggi, che sanno disabitati per essere i titolari in atto ancora sfollati e vi immettono i senza tetto.
Nessun legale controllo si effettua per garantire i beni mobili rinchiusi nelle dette case né alcun decreto di requisizione precede o segue l’operazione.
La designazione di persona che nell’attuale momento possa sostituire il Dr. Messinetti nella direzione dell’Amministrazione Comunale non è semplice. Ho esaminato con molta attenzione la situazione e vagliato uomini e cose e ritengo che la scelta del nuovo Sindaco debba ricadere su uno dei due seguenti nominativi:
1°) Marchese Lucifero Antonio Arduino Maria fu Armando di Francica Antonietta Enrichetta, nato a Crotone l’11/8/1892, proprietario. Non è stato mai inscritto a P.N.F. e anzi dal predetto partito è stato avversato e maltrattato. Gode la stima della popolazione da cui è ben visto e dà affidamento di poter essere ottimo amministratore.
2°) Laino Orazio di Antonio e di Chiantone Giovanna nato a Crotone il 10/12/1888, facoltoso commerciante. Non è mai stato inscritto al Partito fascista da cui è stato avversato. Gode buona reputazione ed è ben visto dalla popolazione. È stato Sindaco dell’Amministrazione Comunale Socialista di Crotone prima dell’avvento del fascismo.
Per ovvie ragioni i predetti non sono stati interpellati e quindi non sono in grado di riferire se, eventualmente, sono disposti ad accettare l’incarico.
Con osservanza
Catanzaro 14/10/1943 Il Questore
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(9 dicembre 1943)
Prot. 2614 Div. Gab.
Il Prefetto della Provincia di Catanzaro
Visto il precedente decreto del 18 agosto 1943 con il quale il dottor Silvio Messinetti veniva nominato Commissario Prefettizio del comune di Crotone;
Ravvisata l’opportunità di sostituire il predetto nella carica di che trattasi;
Ritenuto necessario assicurare il normale andamento di quella civica azienda a mezzo di Commissario Prefettizio;
Veduto l’art. 19 del T. U. della Legge Comunale e Provinciale, approvato con R. D. 3 marzo 1934, n. 383:
DECRETA
In sostituzione del dott. Silvio Messinetti è nominato Commissario Prefettizio per la straordinaria amministrazione del Comune di Crotone il Sig. Orazio Laino di Antonio, il quale assumerà subito l’incarico disimpegnandolo gratuitamente.
Il Commissario Prefettizio uscente è incaricato dell’esecuzione del presente decreto.
Catanzaro 9 dicembre 1943
Il Prefetto
Lucifero
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N. 34 Del COMUNE PROVINCIA DI CATANZARO
Commissario o sub-commissario Prefettizio
del Comune di Crotone
Data della prima nomina 9 dicembre 1943
Decorrenza 13 dicembre 1943
Cognome e Nome Laino Orazio di Antonio e di Chiantone Giovanna
Nato a Crotone Provincia di CZ
Il 10 dicembre 1888 residente a Crotone
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To: PCAO Catanzaro (2 Copies)
File
Subject: Weekly Report – CROTONE (Week ending: 18 Dic. 43)
1. Personalities.
(a) The new sindaco seems to be settling in fairly well – there is considerable regret at the dismissal of Messinetti, the late sindaco.
(b) Sr. ROMANO, appointed by AmG as chestnut-amassor, has now had his house restored to him; the captain of CCRR thinks this is a ruse of ROMANO’s to get the evecuees out of his house, as he never lived in CROTONE, and probably never vill. ROMANO is a large but rather sly and helplees individual.
2. MORALE
There was an incident a few nights ago when some British soldiers broke up a horse and cart.
There are now about 100 O.R’s in the town, including 60 RAF men and 2 Officers.
Previously a CSM of Movement Control (who may coceivably know the men involved in the incident) has been acting Town-Major.
I feel that possibly the Flt Lieut incharge of the RAF would now be a more suitable man for the job, and am reporting the affair to the SCAPO.
3. Supplies
According to Ft Lieut STOTT’s orders, the army biscuits in the warehouse are being distributed to the poor of CROTONE at Christmas.
The ration will be 1 Kg. per head for about 3000.
Anything left over Will go to the Hospital.
18 Dec. 1943 (firma non leg.) Lieut
CAO Crotone Area
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20 dicembre 1943
Gab. 2614 AL COMMISSARIO PREFETTIZIO
CROTONE
Amministrazione Comunale
Per l’esecuzione Vi trasmetto l’unito mio provvedimento pari data e numero con il quale ho nominato Sub-Commissario Prefettizio per la straordinaria amministrazione di codesto comune il Sig. Alfì Antonio per collaborare con Voi e sostituirVi in caso di assenza od impedimento.
IL PREFETTO
Lucifero
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N. 3044 Gab. 20 dicembre 1943
IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI CATANZARO
Considerato che occorre nominare un sub Commissario Prefettizio che possa sostituire in caso di impedimento od assenza il Commissario Prefettizio per la straordinaria amministrazione del comune di Crotone Sig. Laino Orazio e collaborarlo nella sua attività;
Visto l’art. 19 del T. U. della Legge Comunale e Provinciale approvato con R.D. 3 marzo 1934 n. 383;
DECRETA
È nominato sub Commissario Prefettizio del Comune di Crotone il Sig. Alfì Antonio per sostituire e collaborare nella propria attività il Sig. Laino Orazio Commissario Prefettizio per la straordinaria amministrazione del comune e sostituirlo in caso di impedimento od assenza.
L’incarico verrà disimpegnato gratuitamente.
Catanzaro, 20 dicembre 1943
IL PREFETTO
Lucifero
Si autorizza
Holmstrom
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(Prefettura 17 Gennaio 1944)
All’Ill.mo Majorg E. HOLMSTROM
Comandante in capo Compartimento della Calabria
Catanzaro
Il sottoscritto espone a V. S. le mie lagnanze per l’abuso perpetrato dal Sindaco di Crotone, Alfì Antonio il quale mi ha imposto di vendere un quantitativo di pesce sul solo mercato di Crotone mentre lo volevo venderne 70 Kili su quella piazza, 10 alla mensa di certi gruppi americani e 30 Kilogrammi al Gran Hotel di Catanzaro. Nel prospettargli questo mio divisamento l’Alfì mi si è scagliato contro con parole irruenti dicendomi di fregarsene degli americani, di me e del ristorante di Catanzaro.
Di quanto sopra sono stati testimoni i Signori Boccarello Archimede da Lecce, Bruno Lucio fu Dott. Giuseppe da Crotone e Scaldi Luigi di Francesco da Gallipoli (Puglie).
Oltre alla perdita che ho subito per il pesce, di 8 tacchini, 6 polli, 10 uova e mezzo kilo di salciccia mi hanno incassato 952 e di 110 di merluzzo £. 1700 per cui ho perduto oltre 4000 lire.
Perciò prego Vostra Eccellenza di rendermi giustizia disponendo un’inchiesta sulla condotta dell’Alfì e suoi precedenti poiché non è persona che può coprire la carica di sindaco.
Dato che il sottoscritto viene sottoposto a continui soprusi chiede la cittadinanza americana ed al proposito prega leggere il suo esposto antecedente e se vi fosse bisogno di chiamarlo alle armi e di coprire un posto di mitragliere o sgancia bombe sui liberatori motori.
Con osservanza
Borrelli Francesco fu Nicodemo e fu Gangale Isabella.
Cirò Marina residente al Grand Hotel di Crotone. (Firma Francesco Borrelli)
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(R. PREFETTURA 18 GEN. 1944 CATANZARO)
Legione Territoriale dei Carabinieri di Catanzaro
GRUPPO INTERNO CATANZARO
N.°15/4 di Prot. RISERVATO Catanzaro, li 17 Gennaio 1944
OGGETTO. Crotone Amministrazione Comunale
Prefettura di Catanzaro
Gli attuali amministratori del Comune di Crotone, fin dal primo giorno della loro nomina, non han riscosso il favore popolare.
La già scarsa fiducia che il commissario prefettizio Laino Orazio, ed il sub-commissario Alfì Antonio, godevano è scomparsa del tutto a seguito dei seguenti fatti specifici venuti a conoscenza dalla maggioranza della cittadinanza.
I°) – Il 21 dicembre 1943, due pescatori locali, data l’esigua quantità di pesce pescato (circa Kg. 25), pensarono di consegnarlo alle autorità comunali perché dessero disposizioni per la vendita.
Il pesce fu preso in consegna dal commissario prefettizio, dal sub-commissario e dal comandante delle guardie municipali, i quali dopo averne constatata la quantità, chiusero il locale dove era stato depositato portandone via la chiave.
Subito dopo tutti i tre ritornarono sul posto prelevando per proprio conto 8 Kg. di pesce scelto fra il migliore. Dopo di ciò il vice-commissario Alfì rivolgendosi al pubblico esclamò: “questo pesce a 100 lire il Kg., chi ha soldi lo compra, chi non ne ha può andarsene”. I due pescatori non credettero opportuno ottemperare all’ordine e vendettero al pubblico il pesce rimasto a L. 40 quanto lo avevano pagato le autorità comunali.
2°) – Verso la fine di dicembre il vice-commissario Alfì, ad una donna che reclamava presso di lui perché aveva pagato un pane L. 40, consigliò di restituire il pane e di farsi ritornare il danaro. La donna avuti i soldi si recò nuovamente dal vice-commissario sperando che questi gli avrebbe fatto avere ad un prezzo inferiore e che avrebbe adottato dei provvedimenti a carico del venditore. Grande fu perciò la sua meraviglia e il suo disappunto quando si sentì rispondere approssimativamente nei termini seguenti: “Voi vi mangiate i soldi e lui il pane”.
3°) – Il 5 gennaio u/s fu macellata in Crotone una vitella che non fu immessa alla pubblica vendita, ma divisa tra il commissario prefettizio, il vice commissario, altri impiegati del comune e parenti e amici dei medesimi, facendo figurare la macellazione come avvenuta per conto delle forze armate.
4°) – Come è noto è stato assegnato alla città di Crotone, per essere immesso alla pubblica vendita un certo quantitativo di stoffe. Finora la vendita non è stata iniziata il che produce vivo malcontento tra la popolazione che ha urgente bisogno di rifornirsi di indumenti.
Grave disappunto ha prodotto inoltre tra i negozianti interessati il modo come la merce è stata fra essi distribuita. Pare infatti che dei due milioni assegnati ben 350 mila lire sono state assegnate al commissario prefettizio che, sebbene sia proprietario di un negozio, non ha mai venduto stoffe a metraggio, ma solo abiti confezionati ed altri articoli di abigliamento.
Quel che è ancora più grave sono state assegnate stoffe per il valore di L. 200 mila ad un suo nipote, che attualmente trovasi a Milano dove si recò all’atto dello sfollamento.
5°) – A colmare la misura del malcontento della popolazione verso l’amministrazione ha contribuito la mancanza di tatto da parte del vice commissario Alfì, il quale il 14 corrente, in occasione della dimostrazione popolare di cui alla segnalazione n. 59/l di pari data, rivoltosi alle persone che si lamentavano per la scarsezza della razione giornaliera di viveri ha esclamato: “Mettetevi un sacco alle spalle e andate a rubare”.
Concludendo, a parere di questo comando, onde evitare sicuri gravi perturbazioni dell’ordine pubblico, sarebbe necessario sostituire gli amministratori.
Ciò risponderebbe pure al desiderio apertamente espresso dai partecipanti alla dimostrazione.
Il Colonnello comandante del gruppo
Eraldo Pallone
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(Crotone 24 maggio 1944)
A Sua Eccellenza
Il Prefetto di Catanzaro
Eccellenza,
Quale responsabile morale dell’impegno di collaborazione e d’ordine, assunto dai partiti antifascisti in seno a questo Fronte Nazionale della Libertà, io segretario del medesimo volendo ridare a tale organismo politico tutto il suo valore nell’applicazione dei principi democratici sui quale è fondato ho necessità e premura di chiarire i rapporti tra detto Fronte Unico e l’Amministrazione Comunale.
Allorquando S. E. il Marchese Lucifero, allora Prefetto della nostra Provincia nominò commissario di questo Comune il sig. Laino Orazio, ancora in carica, questo Fronte Unico dei Partiti politici sentì il dovere di offrire la sua attiva collaborazione al nuovo Commissario, così come aveva fatto col predecessore, dott. Messinetti Silvio e presentò un memoriale, di cui rimetto copia al quale il Commissario rispose con l’accettazione di massima.
Ne derivò la nomina di una Giunta Comunale nelle persone di cinque delegati dei partiti, i quali se in un primo tempo hanno mostrato di derivare il loro incarico dai partiti stessi, a poco a poco si sono quasi svincolati dalle clausole del memoriale in visione (ciò favorito anche dal divieto di assemblee e di discussioni) non sottoposti ne a direttive di Partito ne a controllo del Fronte Unico.
Ora, poiché la situazione attuale, con i suoi gravi ed urgenti problemi e con i suoi innumerevoli punti deboli è tale che ogni energie ed ogni forza politica organizzata deve utilizzarsi nell’interesse comune per la salvaguardia della giustizia, dell’ordine, e per eccitare nel popolo l’unione e la fiducia nella rinascita democratica, io sottoscritto, segretario del Fronte della Libertà, interprete dell’opinione dei cinque Partiti Antifascisti di Crotone, chiedo a Vostra Eccellenza di voler definire i compiti e le responsabilità di cui il Comitato di Azione deve considerarsi investito, al fine di poter riprendere con entusiasmo quel lavoro di coordinamento e di collaborazione di tutte le forze, iniziatosi nell’ora cruciale della nostra crisi polico-militare ed interrotto al momento del dissidio interno risoltosi poi nella costituzione dell’attuale Governo di coalizione.
Nella certezza di compiere il mio dovere di buon cittadino, di buon democratico oltrechè di persona responsabile di un mandato gravoso, attendo da V. E. le richieste direttive e precisazioni, prima che un senso di rilasciatezza e di sbandamento porti a scissioni politiche, deprecabilissime in quest’ora.
Con perfetta osservanza.
Crotone 24 maggio 1944. Il Segretario del Fronte Nazionale della Libertà
(Greco Fedele Antonio)
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(28 maggio 1944)
Elenco dei componenti alla Giunta proposti dal Partito Comunista per l’amministrazione di Crotone
Partito Comunista Italiano
Sezione di Crotone
Elenco Nominativo
1. Bertonotti Carlo di Enrico Impiegato FF.SS
2. Balzano Francesco di Fortunato Ebanista
3. Capristo Agostino fu Alfonso Ferroviere
4. Daniele Rocco fu Domenico Artigiano
5. D’Agostino Proculo di Filippo Meccanico
6. Di Palma Raffaele fu Giuseppe Meccanico
7. De Sole Giuseppe fu Gaetano Meccanico
8. Frisenda Roberto F.sco fu Giovanni Ferroviere
9. Gaeta Antonio fu Pasquale Radiotecnico
10. Geremicca Attilio fu Pietro Artigiano
11. Iannici Francesco fu Antonio Impiegato
12. Mori Giuseppe di Carlo Artigiano
13. Massa Aniello fu Sabato Artigiano
14. Manfredi Beniamino fu Luigi Impiegato
15. Nicoletta Temistocle N. N. Tipografo
16. Proietto Dionigi fu Michele Artigiano
17. Ramondino Vincenzo fu Giuseppe Impiegato
18. Sinopoli Salvatore fu Vincenzo Meccanico
19. Stasi Giuseppe fu Antonio Meccanico
20. Scida Carlo di Adolfo Commerciante
Crotone 28/5/1944
IL COMITATO ESECUTIVO
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(15 luglio 1944)
LEGIONE TERRITORIALE DEI CARABINIERI DI CATANZARO
COMPAGNIA DI CROTONE
N° 192/16 di prot. Div. III Crotone li 15 luglio 1944
Risposta al foglio n. 1114 del 19 giugno u/s
Oggetto: Giunta municipale di Crotone.
ALLA REGIA PREFETTURA DI
CATANZARO
I sottoelencati, proposti dalle sezioni dei partiti Democristiano e Comunista per la costituenda Giunta Municipale di questa città, risultano di buona condotta in genere, ad eccezione di quelli con a fianco le annotazioni relative. Gli stessi, durante il periodo del disciolto partito fascista non coprirono la carica di podestà o di commissario prefettizio. Non è stato possibile accertare la data della loro iscrizione al partito stesso per mancanza di relativo carteggio.
Il partito Democristiano di questa città conta n. 400 inscritti e quello Comunista n. 700. A Crotone sono inoltre costituite le sezioni dei seguenti partiti:
Repubblicano – con n. 8 inscritti.
Democratico – Sociale con n. 50 inscritti.
Socialista con n. 200 inscritti
DESIGNAZIONI:
a) del Partito Democristiano
1) – Avv. Alessio Vincenzo, inscritto al P.N.F. per il quale svolse politica attiva (si suole sia stato agente dell’O.V.R.A.)
2) – Molino Salvatore, inscritto al P.N.F. senza svolgere alcuna attività.
3) – Gabardella Francesco id. id. id. id.
4) – Morace Domenico id. id. id. id.
5) – Truglio Francesco, non inscritto al P.N.F.
6) – Intrieri Francesco Saverio, inscritto al P.N.F. senza svolgervi alcuna attività.
7) – Sestito Giuseppe, inscritto al P.N.F. senza svolgervi alcuna attività.
8) – Clausi Francesco, id. id. id.
Con sentenza del Trib. di Catanzaro emessa il 22/7/1897 fu condannato alla pena di reclusione per anni 3 e giorni 10 per lesioni.
b) del Partito Comunista
1) – Bertonotti Carlo, inscritto al P.N.F. – Fu fiduciario del Dopolavoro FF.SS di questa città.
2) – Balzano Francesco, inscritto al P.N.F. senza svolgervi alcuna attività
3) – Capristo Agostino, id. id. id. id.
4) – Daniele Rocco, id. id. id. id.
5) – Dagostino Proculo, inscritto al P.N.F. senza svolgervi alcuna attività.
6) – Di Palma Raffaele, id. id. id. id.
7) – De Sole Giuseppe, inscritto al P.N.F. in qualità di mutilato della guerra 1915 – 1918. Non svolse alcuna attività politica.
8) – Frisenda Roberto, non iscritto al P.N.F. Con verbale N. 66 del 28/6/941 venne denunciato per abuso di autorità nella qualifica di ferroviere.
9) – Gaeta Antonio, inscritto al P.N.F. senza svolgervi alcuna attività
10) – Geremicca Attilio, non inscritto al P.N.F.
11) – Iannici Francesco, inscritto al P.N.F. senza svolgervi alcuna attività
12) – Mori Giuseppe, inscritto alla GIL di cui fu uno degli animatori.
13) – Massa Aniello, non iscritto al P.N.F. Con verbale n. 222 del 24/12/1927 denunciato da quest’Arma per appropriazione indebita qualificata e con verbale n. 246 del 23/9/1928 denunciato per appropriazione indebita qualificata.
14) – Manfredi Beniamino, inscritto al P.N.F. senza svolgervi alcuna attività
15) – Nicoletti Temistocle, id. id. id. id.
Con verbale n. 79 del 22/1/ 1944 denunciato per partecipazione a riunione pubblica proibita.
16) – Proietto Dionigi, non inscritto al P.N.F.
17) – Ramondino Vincenzo, non inscritto al P.N.F.
18) – Sinopoli Salvatore, inscritto al P.N.F. senza svolgervi alcuna attività.
19) – Stasi Giuseppe, inscritto al P.N.F. prese parte alla marcia su Roma. A suo carico emerge: Con verbale 183 del 22/7/1930 arrestato per furto qualificato. Con verbale 184 denunciato per rifiuto di obbedienza a pubblico ufficiale e minacce. Con rapporto 455 del 28/11/1943 denunciato per lesioni e percosse.
20) – Scida Carlo, inscritto al P.N.F. per il quale svolse politica attiva.
CAPITANO COMANDANTE
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(17 luglio 1944)
PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Federazione Provinciale di Catanzaro
SEGRETERIA
Prot. N. 0128 Sigla MI. GE. Catanzaro 17 luglio 1944
Via Cesare Gironda Veraldi n. 12
Oggetto. Comunicazione
S. E. Il Prefetto della Provincia di
Catanzaro
Ci perviene la seguente lettera della nostra sezione di Crotone.
Crotone 16 luglio 1944
Formazione Giunta Comunale
Alla Federazione Provinciale Comunista
Catanzaro
In considerazione del numero degli inscritti alla n.s sezione i quali superano i 600; tenuto conto del numero dei soci candidati che sono aderenti al ns movimento; tenuto anche conto della forza numerica degli altri partiti costituiti: n. 45 per il Partito Socialista e n. 200 per il partito Democratico Cristiano; è necessario che Voi interveniate presso la Regia Prefettura acciocchè la composizione della Giunta di Crotone sia composta nel seguente modo:
Socialisti n. 2 (compreso il Sindaco)
Comunisti n. 4
Democristiani n. 2 Vi comunichiamo pertanto i nominativi dei compagni i quali vi compiacerete di fare scegliere i quattro membri della Giunta:
1) Bertinotti Carlo di Enrico
2) Frisenda Roberto fu Francesco
3) Jannici Francesco fu Antonio
4) Manfredi Beniamino fu Luigi
5) Daniele Rocco fu Domenico
6) Geremicca Attilio fu Pietro
7) Tesoriere Alfonso fu Giacinto
8) Massa Aniello fu Sabato
Cordiali saluti
Firmato Bertinotti
Essendoci personalmente accertati della esattezza delle indicazioni dei Compagni di Crotone vi preghiamo di provvedere di conseguenza.
Federazione Provinciale Comunista di Catanzaro
Il Segretario Miceli
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PRO –MEMORIA
RISERVATO
Bertinotti Carlo di Enrico e di Cerinato Angela, nato a Luino il 22.11.1902, capo gestione delle FF.SS., qui residente in via Regina Margherita n. 49.
Risulta di buona condotta in genere. È coniugato con tre figli, non possiede beni di fortuna e vive col ricavato del suo stipendio.
Risulta essere stato iscritto al disciolto partito fascista dal 1927; in atto è iscritto al partito comunista e fa parte del comitato esecutivo della locale sezione di detto partito.
Ricopre la carica di presidente del comitato di agitazione tra dipendenti statali e parastatali di Crotone.
Nessun rilievo a suo carico.
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(Crotone 21 luglio 1944)
Provincia di Catanzaro Comune di Crotone
VERBALE DI VERIFICA STRAORDINARIA ALLA CASSA COMUNALE
L’anno millenovecento quaranta quattro, il giorno ventuno del mese di Luglio, in Crotone, nell’ufficio dell’Esattore Tesoriere.
Il Sig. Alfì Antonio fu Domenico, in qualità di Sub-Commissario Prefettizio per la provvisoria amministrazione di questo Comune, giusto Decreto di S. E. il Prefetto di Catanzaro del 20 Dicembre 1943 N. 3044 Gab., con l’assistenza del Vice Segretario Comunale Dr. Piterà Antonio, pel titolare assente, e del Ragioniere Comunale Mori Carlo Alberto, con l’intervento del Collettore Rag. Polizzi Giuseppe, ha proceduto alla verifica straordinaria della Cassa Comunale.
Dalla verifica materiale dei valori è risultato quanto appresso:
In contanti £. Zero
Totale =====
Valori di terzi per cauzioni contrattuali
Titoli di rendita nominativi al portatore, in deposito presso la Tesoreria Com/le comp.te £. 67.500,00
In moneta cartacea e metallica £. 57.987,60
TOTALE £. 124. 487,60
VALORI fuori bilancio
1-) Rendita 3% N. 046 713 nom. £. 100: 100,00
2-) (Rendita) 3,50% N. 149294: 1300,00
3-) (Rendita 3,50%) N. 292845: 400,00
4-) (Rendita) 3,50%) N. 294960: 500,00
5-) Polizza Cassa D. A. PP n. 14639 nom.: 50,20
6-) (Polizza Cassa D. A. PP) n. 6009 nom.: 200,00
7-) Azioni I.N.L.I.E. n. 199096 nom.: 250,00
TOTALE: 2820,00
CARICAMENTI
Procedutosi all’esame dei registri e dei documenti, si è accertato il conto di diritto del Comune col suo tesoriere, come segue:
Partite a semplice scosso come dal bollettario di tesoreria, dal N. 1 al N. 503 L. 1.735.212,74
Rate scadute imposte e tasse, ed entrate patrimoniali a tutto il 3° bim. 1944 L. 825.473,15
Totale del carico L. 2.561.685,89
SCARICAMENTO
Disavanzo di cassa risultante dal conto consuntivo dell’esercizio 1943, presentato dall’Esattore Tesoriere il 10.5.1944 L. 309.478,55
Importo dei mandati di pagamento emessi e pagati dal N. 1 al N. 466 L. 2.665.464,38
Totale del discarico L. 2.974.942,93
RIASSUNTO
Carico L. 2.561.685,89
Scarico L. 2.974.942,93
Disavanzo di cassa L. 413.257,04
Tale disavanzo collima con i risultati dei registri contabili del Comune a tutto il 20 luglio 1944.
Dopo di chè si è formato il presente verbale in triplice esemplare, che, previa lettura e conferma viene sottoscritto da tutti gli intervenuti.
IL SUB-COMMISSARIO PREFETTIZIO IL SEGRETRARIO CAPO Alfì
IL RAGIONIERE DEL COMUNE IL TESORIERE COMUNALE
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Crotone 23.7.44
(Prefettura 14 agosto 1944)
Eccellenza,
la sciagura che ci ha colpito, ci lascia un vuoto incolmabile, ma le sue alte parole di conforto per noi e di lusinga per il nostro diletto congiunto, ci hanno profondamente commosso, dandoci la speranza che il suo nome, pur modesto che sia, vivrà attraverso il tempo, avendo sacrificato la sua vita in olocausto al suo più grande ideale.
Vogliate, Eccellenza, accettare i nostri più vivi ringraziamenti ed nostri sentimenti di gratitudine indelebile e di alta considerazione.
Gemma Galassi ved. Laino.
Eugenio Laino e famiglia
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(Crotone 23 luglio 1944)
A S. ECC. IL PREFETTO Di Catanzaro
Il Comitato Esecutivo della Sezione Socialista di Crotone composto da: Piuma Antonio, Zurlo Alfredo, Zurlo Salvatore, Pugliese Giovanni e Alfì Antonio.
Il Comitato Esecutivo della Sezione Comunista di Crotone composto da: Bertonotti Carlo, Carrabba Luigi, Mori Giuseppe, Manfredi Beniamino, Carolei Vittor Francesco, Fusto Adolfo, Frisenda Roberto.
Il Consiglio direttivo della Lega degli operai dipendenti della Montecatini S. A. rappresentato da: Cozza Umberto e Di Palma Raffaele.
Il Consiglio direttivo della Lega degli operai dipendenti della Pertusola S. A. rappresentato da: De Sole Corso e Piuma Giuseppe.
Il Consiglio direttivo della Lega degli operai dipendenti della VAL di Neto S. A. rappresentato da: D’Agostino Procolo e Pezziniti Arturo.
Il Consiglio direttivo della Lega Carovana “Mario Nicoletta” rappresentato da: Persiano Pasquale e Martino.
Il Consiglio direttivo della Lega Scaricanti Portuali rappresentato da: Stabile Gaetano e Paluccio Gaetano.
Il Consiglio direttivo della Lega Panettieri rappresentato da: Crugliano Silvestro.
Il Consiglio direttivo della Cooperativa di consumo “ALBA NOVA” rappresentata da: Gaeta Antonio e Geremicca Attilio.
Il Consiglio direttivo del Sindacato Ferrovieri Italiani rappresentato da: Senatore Antonio.
Il Consiglio direttivo della Lega “Barbieri” rappresentato da: Paonessa Francesco.
Riunitisi, per delega e con mandato specifico dei propri organizzati, addi 23 luglio 1944 in Crotone.
Premesso che l’immatura e dolorosa perdita del Compagno Laino ha interrotto quella benefica ed organica azione di tutela dei vitali interessi del popolo, e che detta azione è indispensabile continuare con gli stessi criteri e la stessa disinteressata energia;
Constatato che la gran massa della popolazione di Crotone, costituita da autentici proletari, in gran parte organizzati nei partiti e negli organismi Sindacali sopracitati e nella sua totalità, verso gli stessi, decisamente orientata;
Riconosciuto che gli altri partiti politici, quando non rappresentino strumenti di imposizione d’interessi contrastanti con quelli delle masse, si riducono a sparute conventicole, improvvisate in ritardo, con l’evidente scopo di fruire di quel presunto diritto di rappresentanza atto a soddisfare le ambizioni dei dirigenti, spesse volte unici componenti dei partiti stessi;
Ritenuto indispensabile che la soluzione del problema della Amministrazione Comunale sia effettuata con formula integrale quale, scartando proposte parziali, designi contemporaneamente il Sindaco e la maggioranza dei membri della Giunta dello stesso partito o delle stesse tendenze del primo, in persone di sua preliminare fiducia, consentendo in tal modo la praticità del funzionamento con unità di indirizzo;
Propongono alla E. V. Che:
A sindaco di Crotone sia nominato Zurlo Salvatore di Luigi Vincenzo – Socialista di professione industriale; a componenti effettivi della Giunta (oltre ai rappresentanti degli altri partiti) siano nominati: I° Pugliese Giovanni fu Onofrio – Socialista – di professione commerciante; 2° Carrabba Luigi fu Alessandro – comunista – di professione artigiano; Scida Costantino fu Francesco – comunista – ragioniere;
a supplenti per la Giunta siano nominati:
Alfì Ferdinando fu Bruno – socialista di professione ragioniere,
Iannici Francesco fu Antonio – comunista di professione impiegato.
I sottoscritti:
fanno presente che la massa proletaria di Crotone, vedendo unicamente nella proposta soluzione la salvaguardia dei propri interessi, darebbe alla stessa quell’appoggio e collaborazione che diversamente sarebbe costretta a negare;
…… che la E.V. dopo le necessarie informazioni ed indagini, le quali, per precedenti ed attuali compromissioni, non potranno arrivare da una unica locale fonte, anche se autorizzata, non mancherà di attuare, nel loro complesso unitario le proposte sopra riportate.
Crotone 23 / 7 / 1944
Seguono le firme
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(Alla Prefettura di Catanzaro 22 gennaio 1945)
Legione Territoriale dei Carabinieri di Catanzaro
Gruppo Interno Catanzaro
N.° 15/88-I Catanzaro 20 gennaio 1945
Oggetto: Crotone Amministrazione Comunale
Alla Regia Prefettura – Catanzaro
L’Avvocato Vincenzo Alessio fu Ferdinando nato a Molocchio il 3 febbraio 1900 residente in Crotone, proposto dal Comitato di Liberazione Nazionale per la nomina di Sindaco di quel comune, per il suo passato piuttosto burrascoso non gode la stima della parte sana della popolazione.
A suo carico figurano i seguenti precedenti penali che sono anche noti al pubblico.
1) – Arma Molochio 16/4/1922 denunziato con verbale n.° 27 per favoreggiamento (non conosce l’esito essendo stato il carteggio dal Tribunale di Palmi distrutto da un incendio).
2) – Pretore Taurianova – 15/7/1927 – assolto per non avere commesso il fatto per reato turbativa di possesso.
3) – Giudice Istruttore Palmi – 20/7/1937, colpito mandato cattura perché imputato di diverse appropriazioni – reati questi commessi durante la sua qualità di capo dell’ufficio imposte di Taurianova (per questo reato si precisa che l’Alessio fu latitante per circa tre anni).
4) – Arma Napoli – 1/1/1940, con verbale n.°2 arrestato in conseguenza del mandato suddetto.
5) – Giudice Istruttore Palmi – 29/9/1929 il fatto non costituisce reato per appropriazione indebita.
6) – Pretore Villa S. Giovanni – 27/1/1936, assolto per mancanza di querela per lesioni personali colpose, per contravvenzione art. 26 R. D. 8/12/1933 e per altre contravvenzioni come sopra.
7) – Pretore Taurianova – 20/11/1936, assolto per inesistenza di reato per usurpazione di titoli.
Durante il cessato regime rivestì il grado di centurione della milizia (non si è in grado di precisare la data d’iscrizione al P.N.F.).
Si dice e con una certa insistenza che avrebbe fatto parte dell’O.V.R.A.
Dopo la caduta del fascismo si è iscritto al Partito Democristiano.
Non risulta che abbia ricoperto la carica di podestà o di commissario prefettizio.
Non si trova in alcuni dei casi di incompatibilità di cui l’art. 25-26 e 146 del T. U. della legge comunale e provinciale.
Ha capacità e competenza per ben disimpegnare la carica cui è stato proposto; si dubita però in pubblico della sua correttezza perché ritenuto intrigante e beghista.
Per quanto sopra l’eventuale sua nomina non sarebbe ben accolta dalla popolazione.
T. Colonnello Comandante del Gruppo
Eraldo Pallone
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(25 Febbraio 1945)
PARTITO SOCIALISTA ITALIANO
Sezione di Crotone
Prot. N. 19
Li 25 Febbraio 1945
Oggetto. Proposta del C.L.N.
A S. E. Il Prefetto della Provincia di
Catanzaro
La Sezione del Partito Socialista italiano di Crotone, acclude alla presente, e sottopone al giudizio di V. E., il deliberato, preso il 4 Febbraio u. s. del Comitato di Liberazione Nazionale di Crotone per la nomina a sindaco di questa città.
Il deliberato in oggetto non è stato presentato a suo tempo attendendo l’Eccellenza V. quale nuovo capo della Provincia.
Con perfetta osservanza
IL SEGRETARIO
Piuma Antonio
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C.P.L.N.
Comitato Provinciale di Liberazione
N.112/C Catanzaro 10 Aprile 1945
Oggetto. Designazione Sindaco di Crotone.
a S. E. il Prefetto
Catanzaro
Nella sua seduta del 9 corrente, presa in esame la deliberazione del C.L.N. di Crotone, questo Comitato ha deliberato di segnalare all’E. V. che, in merito alla nomina del Sindaco di Crotone, i partiti Socialista, Comunista, di Azione, Repubblicano e Democratico Cristiano designano il Sig. Zurlo Salvatore, da Crotone, mentre i Partiti Democratico del Lavoro e Liberale designano il Dr. De Vennera Giovanni.
È stato inoltre deliberato di segnalare a V. E. che il rappresentante del Partito Democratico del Lavoro in seno al C.L.N. di Crotone ha svolto per molti anni notevole attività fascista, ricoprendo numerose importanti cariche.
Il Segretario
(Avv. E. Pucci)
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R. Questura di Catanzaro
N. 0/920 Div. 406 Catanzaro li 30 Aprile 1945
Oggetto: Segnalazione riservata di gabinetto.
A S. E. il Prefetto
Catanzaro
Porto a conoscenza della E. V. che il noto operaio Piuma Antonio, è stato defenestrato dal partito socialista.
Giorni fa, difatti, la sezione socialista di Crotone lo ha rimosso dalla carica e ritengo che detto partito provvederà anche per la revoca della nomina del predetto a deputato provinciale.
Questo è l’epilogo della lotta a suo tempo ingaggiata tra il predetto ex capo socialista ed il noto dott. Messinetti, leader del partito comunista locale.
Il Questore
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(18 maggio 1945)
Visto il precisato decreto 22 settembre 1944 col quale il rag. Alfì Ferdinando fu Bruno veniva nominato Sub. Commissario Prefettizio del comune di Crotone per sostituire il Commissario Prefettizio, Gr. Uff. dott. Francesco Saverio Zinzi, nei casi di assenza o d’impedimento;
Visto il telegramma 23 febbraio c. a. N. 213 Gab. col quale, a seguito delle dimissioni rassegnate dal Commissario Prefettizio, veniva incaricato di reggere temporaneamente quell’amministrazione il predetto Sub Commissario rag. Alfì Ferdinando;
Considerato che il rag. Alfì ha chiesto di essere esonerato dallo incarico;
Ravvisata, pertanto, l’opportunità di nominare un nuovo Commissario Prefettizio al Comune di Crotone;
Visto l’art. 19 del T. U. della Legge Comunale e Provinciale, approvato con R. D. 3 marzo 1934, n. 383;
Decreta
In sostituzione del rag. Alfì Ferdinando fu Bruno è nominato Commissario Prefettizio per la straordinaria amministrazione del comune di Crotone il dott. Rag. Francesco Chiarella fu Salvatore, funzionario della Amministrazione Provinciale di Catanzaro.
Al predetto competerà rimborso delle spese di viaggio.
Con successivo decreto sarà provveduto a stabilire l’indennità di carica a favore dello stesso.
L’amministratore uscente è incaricato dell’esecuzione del presente decreto.
Catanzaro 18 maggio 1945
Al Rag. Alfì Ferdinando
Commissario Prefettizio di Crotone
**Per l’esecuzione, in relazione al tele gramma odierno, stesso numero
Il Prefetto
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(27 dicenbre 1945)
Comitato di Liberazione Nazionale – Crotone
Seduta del Ventisei Dicembre 1945, ore 18.
Su richiesta del Partito Socialista si è riunito il Comitato di Liberazione Nazionale. Sono presenti i rappresentanti dei sei partiti.
A seguito della decadenza da presidente Cav. Molino rappresentante della Democrazia Cristiana, decide che, per l’avvenire, il Presidente verrà nominato per ogni singola seduta e che invece la carica di Segretario dovrà essere permanente e che al Segretario sarà affidata la direzione amministrativa ed il disbrigo della corrispondenza e delle pratiche che sottoporrà volta per volta al Comitato.
Per la seduta attuale viene nominato presidente il Sig. Piuma Antonio e a Segretario permanente viene nominato l’avv. Vincenzo Alessio.
Il rappresentante del Partito Socialista fa presente la necessità di provvedere alla nomina di una amministrazione comunale locale allo scopo di eliminare gli inconvenienti che ne derivano dall’attuale amministrazione straordinaria che non si interessa dei bisogni della popolazione né di quelli della città.
Il rappresentante del Partito di Azione propone che il Comitato di Liberazione Nazionale formuli un voto di biasimo per l’operato del Commissario Prefettizio e come atto di sfiducia, siano ritirati dal Comune i due Subcommissari.
Il rappresentante del Partito Liberale, nell’intento di facilitare il successo della proposta del Partito Socialista, si associa alla richiesta del richiamo dei due Subcommissari.
Il rappresentante del Partito Comunista conferma l’atteggiamento del suo partito nel senso che non ritiene opportuno che venisse nominata un’amministrazione locale prima delle prossime elezioni amministrative. Circa il ritiro del suo rappresentante Subcommissario del Comune dichiara che il Subcommissario stesso Sig. Luigi Carrabba, si è già dimesso dalla carica e farà pubblicamente presente i motivi delle sue dimissioni, ma comunque, avrebbe senz’altro aderito alla richiesta.
Il rappresentante della Democrazia Cristiana si associa alla richiesta del Partito Liberale e dichiara di ritirare il suo rappresentante quale Subcommissario al Comune, e ciò in ottemperanza anche le decisioni precedentemente prese.
Il rappresentante del Partito Socialista, allo scopo di risolvere la situazione amministrativa, dichiara che il suo partito è disposto ad assumere la responsabilità, proponendo alla nomina di Sindaco il Sig. Giovanni Pugliese.
Il rappresentante del Partito di Azione è d’accordo sulla richiesta del Partito Socialista.
Il Partito Liberale non trova motivo di opposizione alla proposta ma chiede che assieme al Sindaco sia nominata la Giunta comunale affinchè i poteri siano divisi tra i vari partiti del Comitato di Liberazione Nazionale.
Il Partito Democratico Cristiano si associa a quanto ha sopradedotto il Partito Liberale.
Il Partito Democratico Cristiano è convinto della necessità di provvedere alla formazione di un’amministrazione locale ma propone che siano sottoposti alla approvazione del prefetto, per la nomina a Sindaco, più nominativi, proposti anche da altri partiti, e che contemporaneamente si proceda alla nomina della Giunta.
Messa ai voti la proposta del Demo Cristiano è risultata approvata nel senso di proporre al Prefetto un nominativo del Partito Socialista ed uno del Democratico Cristiano, per la nomina a sindaco e, mentre il Partito Socialista conferma il nominativo del Sig. Giovanni Pugliese fu Onofrio il Democristiano propone a sua volta il sig. Avv. Francesco Torchia che viene senz’altro accettato.
Il Sindaco come sopra nominato a qualsiasi partito appartenga dovrà sottostare all’indirizzo che gli verrà dato dal Comitato di Liberazione Nazionale in seno al quale dovrà essere proposta e formata la giunta.
Mentre tutti gli altri partiti aderiscono pienamente alla suddetta soluzione, il rappresentante del Partito Comunista dichiara di essere contrario confermando quanto ha già dichiarato.
Si chiarisce che nella giunta il Partito che avrà al potere il sindaco avrà un assessore supplente; analogamente avverrà per il partito che avrà il Vice-Sindaco; gli altri tre partiti avranno un assessore effettivo ciascuno.
Letto confermato sottoscritto:
Per il Partito Socialista f.to Piuma Antonio
Per il Partito Comunista f.to Ramondino Vincenzo
Per il Partito Liberale f.to Greco Fedele Antonio
Per il Partito Dem. del lavoro f.to Roberto Covelli
Per il Part. Democr. Cristiano f.to Tessitore Alessandro
Per il Part. di Azione f.to Francesco Lo Porto
Il Presidente
Piuma Antonio
Il Segretario
f.to avv. Alessio Vincenzo
Crotone li 27 dicembre 1945
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Promemoria riservato personale
R. Commisariato di P. S.
di Crotone
N. 01000/Ris. 2
Ill.mo Sig. Questore di Catanzaro
Oggetto. Crotone. Comitato di liberazione e Amministrazione Comunale.
Facendo seguito alla mia comunicazione del 9.11 mi pregio informarla che alle ore 18 di iersera nei locali del Municipio, ancora a richiesta del Segretario della Sez. Socialista Sig. Antonio Piuma, si è riunito il Comitato Com. di liberazione, con l’intervento dei rappresentanti di tutti e 6 partiti della coalizione, non avendo i comunisti insistito sulla nota pregiudiziale avverso l’Avv. Vincenzo Alessio, Commissario per la Democrazia Cristiana.
In primo luogo è stato deciso che, in sostituzione dell’uscente Presidente Cav. Molina, il Comitato avrebbe nominato di volta in volta il Presidente di ogni assemblea, mentre nominava l’Avv. Alessio Segretario permanente del Comitato stesso, con l’incarico del coordinamento amministrativo.
Poscia, il rappresentante socialista Piuma, riprendeva l’argomento della sostituzione del Commissario Prefettizio al Comune, asserendo che l’attuale gestione – come in precedenza tutti avevano rilevato – erasi palesata inutile poco fattiva e discutibile.
A tal proposito il rappresentante del partito d’azione, Lo Porto (com’è noto promotore della proposta di sostituzione del Dr. Chiarella) proponeva un voto di biasimo per l’attuale Commissario Prefettizio e il ritiro dei due S. Commissari Avv. Corchia – democristiano – e sig. Carrabba – comunista, ma il rappresentante dei liberali rag. Greco, a cui si associavano gli altri, ad eccezione dei comunisti, che si astenevano, decidevano soltanto il ritiro dei due S. Commissari (In effetti tale decisione era stata presa da tempo dal Comitato, come ho riferito in precedenza, ma ancora non attuata).
A questo punto il rappresentante socialista esponeva nuovamente la necessità di avanzare al Sig. Prefetto un nominativo per la nomina a Sindaco e dichiarava che la sezione socialista era disposta ad assumere l’onere della direzione dell’Amministrazione Comunale, riproponendo il loro nominativo nella persona del locale commerciante di mobili Sig. Giovanni Pugliese.
Il rappresentante dei comunisti, Ramondino, confermava il punto di vista dei suoi compagni: di ritenere inutile la nomina attuale di un Sindaco in vista delle prossime elezioni e, pertanto, si dichiarava contrario alla proposta Piuma.
Il rappresentante democristiano, Avv. Alessio, pur facendo presente che i suoi amici non avevan nulla da eccepire sul nominativo Pugliese, dichiarava che anche il suo partito intendeva assumere la stessa responsabilità della direzione dell’Amministrazione Comunale e proponeva di indicare altri nominativi al Sig. Prefetto, anche di tutti i partiti della coalizione.
Ma i rappresentanti dei liberali, degli azionisti e dei democratici del lavoro, pur approvando anche la candidatura democristiana oltre a quella socialista, dichiaravano di non avere nominativi da proporre e, con l’astensione dei comunisti, veniva stabilito di proporre al Sig. Prefetto il socialista Pugliese Giovanni ed il democratico cristiano Avv. Francesco Torchia, attuale S. Commissario al Comune (com’è noto, nominato su parere unanime del Comitato di Liberazione, compresi i comunisti).
Si stabiliva, altresì, di proporre al Sig. Prefetto, successivamente, come componenti la Giunta Comunale, un rappresentante di ciascuno dei cinque partiti aderenti, precisando che quei partiti che avrebbero avuto il Sindaco ed il V. Sindaco, si sarebbero contentati della nomina di un Assessore supplente (socialista o democristiano) mentre gli altri sarebbero stati nominati Assessori effettivi (liberali, azionisti e democratico del lavoro).
Si stabiliva, quindi, di ritirare gli attuali S. Commissari; d’invitare il sindaco nominando ad uniformarsi alle deliberazioni ed allo spirito del Comitato di Liberazione.
Faccio presente che l’Avv. Alessio, stamane mi ha fatto visita per espormi il suo punto di vista: nel senso di ritenere il Pugliese Giovanni individuo di limitata cultura, che verrebbe facilmente manovrato, a suo bell’aggio, dal socialista Piuma Antonio, temperamento ambisioso, quanto intelligente, accentratore ed invadente.
È possibile che tale preoccupazione dell’Avv. Alessio sia fondata, anche il Piuma, solito a millantare amicizia di alte Autorità Provinciali e Governative, ha dato da intendere che la nomina del suo raccomandato sarebbe già un fatto compiuto.
Circa i due predetti nominativi (Sig. Giovanni Pugliese e Avv. Francesco Torchia) debbo far rilevare che nulla si ha da eccepire per correttezza di vita, serietà e buona condotta in genere.
Entrambi furono inscritti al partito fascista, ma non svolsero alcuna attività, né occuparono cariche, né ebbero qualifiche.
Il socialista Pugliese è di tendenza repubblicana, mentre l’Avv. Torchia, proveniente dal partito democratico italiano, è di sentimenti monarchici.
Entrambi sono sposati a distinte signore.
Il Pugliese Giovanni è un facoltoso e stimato commerciante di mobili e conduce vita ritirata, dedita al commercio ed alla famiglia. Ha due figli laureati: uno in medicina e l’altro in legge; altro figliolo è studente in ingegneria ed il quarto è studente liceale.
L’Avv. Francesco Torchia, attuale S. Commissario al Comune, esercita la libera professione, ed è ritenuto di scarsa capacità professionale; è anche facoltoso proprietario terriero e imparentato a facoltosi proprietari di illibata moralità. Lo stesso Avv. Torchia conduce vita ritirata, dedita al lavoro ed alla famiglia. Ha due figlioli minorenni, che frequentano le scuole elementari.
In considerazione della stima che entrambi riscuotono dalla popolazione e poiché sono l’espressione di due partiti di massa (ed il Torchia appoggiato anche dall’ambiente ecclesiastico), sarebbe opportuno, qualora debbasi provvedere alla nomina del Sindaco, che l’altro nominativo sia nominato V. Sindaco. Ciò anche per una certa equità d’ordine politico, avendo già avuto i socialisti, precedentemente, ben tre Commissari Prefettizi al Comune, precisamente nelle persone dei Sigg.: Orazio Laino, Ferdinando Alfì ed Antonio Alfì, mentre, di contro, in questo Comune, i partiti che hanno un maggior numero d’inscritti e di simpatizzanti sono anche il comunista ed il democratico cristiano.
Il Commissario di P. S.
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&&& Pro memoria. Riservato
Floccari Domenico di Vincenzo e di Barrese Concetta, nato a Rogliano (Cosenza) il 16.2.1910, qui abitante in Largo Umberto 1° n. 12.
Risulta di dubbia condotta in genere. Il predetto che gestiva in questa Città un magazzino di stoffe, dopo lo sfollamento lo chiuse e si dedicò al mercato nero dei tessuti e di altri generi.
In Crotone non possiede beni di fortuna e vive col ricavato della sua illecita attività di borsaro nero.
Non gode buona reputazione.
Risulta essere stato iscritto al disciolto partito fascista dal 1933; in atto è membro attivo del partito comunista e fa parte del comitato esecutivo della locale sezione di detto partito.
Ricopre anche la carica di segretario della locale camera del lavoro.
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PRO MEMORIA
RISERVATO
MORI Moretto Albino Giuseppe di Carlo Alberto e di Murano Giovanna, nato a Crotone il 7.7.1913, sarto, qui residente in via Regina Margherita 14.
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Risulta di dubbia condotta in genere. Poco dedito al lavoro, trascorre gran parte della giornata al locale circolo ove partecipa a giuochi di azzardo con rilevanti somme.
Ha in circolazione alcune cambiali scoperte di cui la più recente per L. 50.000 verso Trocino Raffaele. Anche cambiali scoperte hanno il padre e il fratello.
Partecipa al mercato nero: la predetta cambiale di L. 50.000 è stata da lui rilasciata difatti per coprire uno sbilancio provocato dal fallimento di un contrabbando in grande stile di zucchero, sventato dalla locale Tenenza di Finanza che denunciò in istato di arresto un impiegato di dogana, tale Bruno che vi era implicato.
Non risulta essere mai stato scritto al disciolto partito fascista; in atto è membro attivo del partito comunista e fa parte del comitato esecutivo della locale sezione di questo partito.
Creato il 27 Ottobre 2024. Ultima modifica: 29 Ottobre 2024.