Sulla struttura urbana della “terra” di Castrovillari durante il Medioevo
Luogo fortificato posto presso l’attraversamento stabile del fiume Coscile,[i] dove convergono i collegamenti provenienti dalla costa ionica alla strada “delle Calabrie”, Castrovillari comincia ad essere menzionata verso la fine del sec. XI, quando le cronache riferiscono che Ruggero Borsa vi assediò il ribelle Guglielmo Arenga (1074),[ii] informandoci che, a seguito dell’assedio condotto dal duca Ruggero e dal Granconte Ruggero, si arrese dopo la partenza del suo feudatario Guglielmo di Grantmesnil per Costantinopoli (1094).[iii]
Il castello
Queste testimonianze forniteci dalle fonti letterarie che riferiscono dello stato munito della località, peraltro sottolineato dal toponimo che la rappresenta, sono suffragate dalle notizie contenute nella corposa documentazione edita utilizzata in questa ricerca[iv] che, durante il periodo medievale, consente di identificare nell’ambito della “terra” di Castrovillari (ἄστεως o χώρας Kαστρoβιλλάρι)[v] quattro nuclei distinti: il “castello”, il “mercato” o “platea” – “piazza”, la “judecha” e il “casale”.
L’esistenza di un “castello” a Castrovillari comincia ad essere documentata durante i primi decenni della dominazione angioina, attraverso un atto del 31 ottobre 1287 che menziona la chiesa di “Sancte Marie de Castello”.[vi]
Questo castello o “mocta”,[vii] termine che possiamo ritenere derivante dal francese “motte” (castello), riferibile ai sec. XIV-XV, risulta successivamente in un atto del 14 maggio 1387, dove si afferma che le “domos” abitate da Nicola vescovo di Cassano, case che costituivano l’“hospitium” vescovile “in Castrovillaro” (1433),[viii] si trovavano “prope Mottam eiusdem terre”,[ix] mentre, tra i confini di alcuni stabili posti “intus terram Castrovillari in loco Platee”, risulta la “viam publicam quam itur ad Moctam” (1428).[x]
Di questo castello abbiamo notizia anche attraverso gli atti della cancelleria angioina, durante l’estate-autunno del 1432, quando si menzionano “le spese sostenute nella fabbrica della torre di Castrovillari”, e si ordina “al percettore Jean Le Rouge di pagare a Nardo di Laurito, detto Spavat la somma di nove once e venticinque tarì per la costruzione della torre e fortezza di Castrovillari.”[xi]
L’esistenza di una porzione dell’abitato detta “contrata Mocte”, è riferita da un atto del 1464,[xii] mentre sappiamo che, successivamente, per volontà dei sovrani aragonesi, un nuovo castello fu eretto all’estremità opposta dell’abitato, come si evidenzia nelle “Instructioni a vui M.o M. Luisetto de Summa de quanto havete ad fare in la Terra de Castro Villari” del 18 gennaio 1487, dove si legge: “In li tempi passati in quella terra ce facemmo principiare uno Castello, lo quale al presente deliberamo che per vui si habbia de fornire secondo la forma del disegno che ve damo. Attenderite con diligentia ad fare proseguire l’opera, acciò che se possa lo più presto che sia possibile ponere in fortezza.”[xiii]
Risale al 1490 l’epigrafe posta a completamento dell’opera, voluta da re Ferdinando per meglio tenere sotto controllo i cittadini di Castrovillari, mentre il toponimo Motta restò a identificare la parte dell’abitato occupata dall’antico castello, nelle vicinanze del quale si trovava la chiesa di “Sancti Nicolai de la Mocta”, come si descrive ancora verso la fine del Cinquecento quando, “per mezo la motta”, fu fatto passare il confine per dividere le parrocchie di San Giuliano e di Santa Maria del Castello, mentre la chiesa di “Santo Nicola della Motta” (unita alla precedente nel 1484),[xiv] e la “timpa”, risultano richiamate tra questi confini.[xv]
La via Maestra
Le indicazioni provenienti dallo studio della fotografia aerea consentono di evidenziare che, la formazione di questi nuclei che costituivano la struttura urbana di Castrovillari, può essere ricondotta al presidio della strada che l’attraversava: la “viam publicam plateariam”, detta anche “via magistra platearia” (sulla quale cioè si esigeva il diritto di plateatico), o “viam publicam magistram” – “magistralem”, documentata già verso la fine del sec. XIV,[xvi] che rappresenta l’elemento generatore dell’abitato.
A quel tempo questa via Maestra che risaliva, passando sulla destra della Motta, dove oggi esiste una frana imponente, entrava nell’abitato attraverso la porta “de Stricto” (1413),[xvii] e lo percorreva tutto dirigendosi verso nord, dopo aver oltrepassato la porta “de Catena” (1374, 1404, 1448, 1505).[xviii] Durante la prima metà del Quattrocento comincia ad essere documentata anche l’esistenza delle porte “de Fossis” (1413)[xix] e “de Racana” (1454),[xx] nonché di una porta di soccorso o Porticella (1413),[xxi] mentre una “Porta de Simoni” risulta documentata verso la metà del Cinquecento.[xxii]
Una testimonianza della grande importanza di questa via Maestra per la vita e l’economia del luogo, c’è evidenziata dai festeggiamenti che avvenivano a Castrovillari in occasione del giorno delle Palme, quando era uso che tutti i “cappellani presbiteri cleri et fratres”, con le loro croci e i loro vessilli, si recassero in processione “ad crucem extra Portam de Cathena”, dove, rappresentando il loro potere, i cappellani di S. Giuliano, S. Pietro de Cattholica e Santa Maria de Castello, le tre chiese principali dove avvenivano le sepolture,[xxiii] manifestavano il loro ossequio baciando la detta croce. Al loro rientro, era previsto che i clerici delle dette chiese, saliti sulle pareti e i merli della porta, intonassero il canto di Gloria, a cui rispondevano i detti tre cappellani seguiti poi dagli altri.[xxiv]
La piazza
Risalendo le coste della Motta, e giungendo allo “Crucivio” posto sotto le mura della terra,[xxv] dove passava la “viam publicam quam itur ad Moctam”,[xxvi] e nel Cinquecento “la via nova”, “sotto le timpe”,[xxvii] la via Maestra superava la porta “de Stricto”, le cui mura erano difese da un “vallonem” che scaricava le acque piovane nel fiume Coscile,[xxviii] giungendo nella piazza di Castrovillari.
L’esistenza di questa “platheam publicam”, detta anche “plateam ecclesie Sancti Iuliani”, è documentata già verso la fine del Trecento e durante il corso del secolo successivo,[xxix] quando sappiamo che si estendeva fin davanti la chiesa di San Giuliano,[xxx] presso le rupi (“ripas”).[xxxi] Parrocchiale che, per la sua antica preminenza,[xxxii] deteneva il titolo di “matricem” del luogo,[xxxiii] dedicata a “quel San Giuliano detto l’Ospitaliere, che, per espiare la colpa di aver ucciso i genitori, si dedicò alla costruzione di ospizi per pellegrini”.[xxxiv]
Nelle adiacenze dell’edificio sacro già durante la prima metà del Trecento, si trovava la “forgiam” appartenente a questa chiesa[xxxv] mentre, sempre nelle vicinanze, alcune taberne[xxxvi] fornivano alloggio ai viaggiatori in transito, nonchè ai forestieri frequentatori della fiera che si svolgeva annualmente dal primo maggio per otto giorni “in platea sancti juliani dicte t(er)re”, dove convenivano anche i “vicinos vel exteros”, frequentatori del “mercato seu foro vendendorum” che si svolgeva settimanalmente la domenica.[xxxvii]
Nelle vicinanze del luogo “ubi dicitur la Forgia”, posto “in confinio” dell’abitato (1505),[xxxviii] esisteva anche la chiesa di “Sancti Petri de Catholica”,[xxxix] titolo che evidenzia la sua antica appartenenza alla cattedrale di Cassano, che compare tra le parrocchiali di Castrovillari già agli inizi della dominazione angioina (1265),[xl] mentre, agli inizi del Trecento, i suoi presbiteri “morantes in cultu et servitio divini misteri predicte ecclesie”,[xli] pagavano la decima alla Santa Sede.[xlii]
Altrettanto antica è la documentazione relativa alle vicine chiese parrocchiali di San Teodoro (1218, 1248), posta nelle vicinanze del “mundizarus”,[xliii] che è menzionata ancora durante la prima metà del Trecento,[xliv] e di “Sancte Marie de Turricella” presso le “rupis” (1273),[xlv] che continua a comparire nella prima metà del sec. XIV[xlvi] mentre, nella seconda metà del secolo successivo, gli atti menzionano solo il “convicino” o la “contrata Turricelle”.[xlvii] Nelle vicinanze dovevano trovarsi anche la chiesa di “Sancti Luce”,[xlviii] già menzionata in una platea scritta in greco,[xlix] e l’altra antica chiesa parrocchiale di “Sancte Marie Cirindule” (1324, 1326, 1334),[l] che mantenne il suo titolo parrocchiale in età moderna,[li] considerato che è richiamata vicino le mura e la “porta de lo Stritto”.[lii]
Tutta l’area era caratterizzata dalla presenza di diversi orti, posti sia in parrocchia di S. Teodoro,[liii] che in quelle di Santa Maria de Turricella[liv] e di S. Pietro de Cattolica,[lv] nonché in “loco Platee”,[lvi] mentre altri orti caratterizzavano l’area fuori e sotto le mura presso “lo Crucivio”,[lvii] e la località detta San Giorgio,[lviii] dove predominavano gli oliveti impiantati alle pendici dell’abitato, estendendosi alla località San Filippo, presso il fiume “Episkopio” detto poi “Fiumicello”.[lix]
Comunità distinte
Le informazioni di cui disponiamo, che si riferiscono alla struttura del clero secolare di Castrovillari e alla sua articolazione, consentono di evidenziare che esso non era organizzato sulla base di un’unica struttura cittadina, ma ciascuna delle chiese parrocchiali di S. Giuliano, Santa Maria de Castello e S. Pietro de la Cattolica, poi dette “Collegiate”, aveva un proprio clero con a capo un parroco con il titolo di cappellano. Situazione che permarrà ancora alla metà dell’Ottocento,[lx] e che forse, fornisce qualche conferma all’interpretazione del toponimo “Castrovillarum” (= castrum delle ville) che, dalla seconda metà del sec. XV si ritrova ancora agli inizi del Seicento.[lxi]
L’antica autonomia di queste tre chiese emerge chiaramente da diversi documenti, dai quali rileviamo che, il beneficio curato su cui era stata eretta ciascuna di esse, era detenuto da un cappellano, detto anche “cappellanus principalis”[lxii] che, a volte, oltre alle funzioni di parroco, assumeva anche quelle di economo o rettore,[lxiii] posto a capo di un certo numero di clerici (presbiteri e diaconi) “servientes in eadem ecclesia”, ossia “de subdicta domo dicte ecclesie”.[lxiv] Agli inizi del 1545, ad esempio, oltre al rettore, Santa Maria de Castello aveva altri 26 presbiteri che servivano “in divinis”.[lxv] Anticamente, questi vivevano “in communi regimine”[lxvi] mentre, successivamente, troviamo l’esistenza di un “capitulum” dotato di una “mensam capitularem”, “seu massa communem”, in cui confluivano i beni mobili e immobili che poi sarebbero stati ripartiti tra i diversi membri.[lxvii]
La Giudecca
Presso le mura lungo la via Maestra, tra la piazza e i limiti del “Casale”, si estendeva la Giudecca[lxviii] dove abitavano gli Ebrei, la cui presenza a Castrovillari comincia ad essere documentata agli inizi della dominazione angioina.[lxix]
In questo luogo detto la “Contrada della Judecha” che, originariamente, dovette essere all’esterno delle mura, “sopra lo territorio dello Feudo de Sclavello”, nel 1483 Moyse Polito Judeo ebbe il permesso da parte dell’università, di costruire la sua casa vicino a quella degli altri suoi correligionari, accostandola “fin alli mura de la terra et supra de quelli mura edificare”, elevando le dette mura e munendole di merlatura per la difesa. Nell’ambito di questi lavori, il detto Moyse s’impegnò nei confronti dell’università, a lasciare nelle mura alcuni passaggi (“certe pertusa”), in maniera da consentire che si potessero fare orti (“verdische”) nelle vicinanze, promettendo di fare a sue spese “una porta frabricata” completa di chiusura e chiave “allo portello de li Judei”, consegnando detta chiave al sindaco dell’università.[lxx]
Nella piazza, presso le mura della terra e nelle vicinanze di questo portello documentato già agli inizi del secolo XV,[lxxi] che, accanto a funzioni di soccorso, consentiva agli Ebrei di poter disporre di un passaggio autonomo rispetto alla vicina “porta de Racana”,[lxxii] si trovava la “scola iudeorum”[lxxiii] o sinagoga-moschea (“Muscetam”),[lxxiv] mentre diversi orti caratterizzavano la “contrata Iudeche” fuori dalle mura.[lxxv]
Nell’ambito della Giudecca si trovavano anche alcune chiese. L’11 maggio 1377 Marino vescovo di Cassano, concedeva a Giovanni Greco di Castrovillari, canonico della cattedrale di Cassano, di edificare a proprie spese “in fundo suo de novo ecclesiam unam nomine Sancte Catherine positam et situatam intus dictam terram Castrivillari in Iudeyca dicte terre,” dotandola con i propri beni stabili, tra cui la sua casa sita e posita “intus dictam terram Castrovillari in convicinio Iudeyca iuxta domum Nicolai Verpa et iuxta domum Guillelmi Turtini, viam et alios fines”,[lxxvi] che è descritta anche nel suo testamento del 6 gennaio dell’anno dopo.[lxxvii]
Anche in seguito questa chiesa risulta identificata “in contrata dicta la Iudeca” (1512),[lxxviii] quando, a causa della esiguità della sua rendita, fu unita prima a quella di Santa Maria de Hospitalello (1513),[lxxix] e successivamente entrambe, alla parrocchiale di Santa Maria de Castello (1545).[lxxx]
Anche la chiesa di San Leonardo con adiacente un ospedale per i poveri, risulta richiamata “in Iudaica” (1498),[lxxxi] ovvero nella piazza di San Giuliano. Qui il 9 marzo 1413, ancora il vescovo Marino concesse al giudice Antonio magistri Pauli di Castrovillari, di edificare a proprie spese la “ecclesiam unam nomine Sancti Leonardi cum hospitale pauperum ipsi ecclesie adiacenti positam et situatam intus dictam terram Castrovillari in convicinio platee ecclesie sancti Iuliani dicte terre”, dotandola con i propri beni tra cui troviamo: “domus una fabricata calce et arena cum solario suo et cum camera una et cum uno orto prope ipsam domum in eodem convicinio iuxta domum Isabelle Catrine et iuxta olivetum dopne Flore matris ipsius Isabelle.[lxxxii]
Nella “contrata Sancti Leonardi”,[lxxxiii] ovvero “in convicinio ecclesie Sancti Leonardi”, chiesa che alla fine del secolo XV fu unita alla collegiata di San Giuliano,[lxxxiv] esisteva la bottega di Antonio de Gemma,[lxxxv] facente parte della struttura commerciale che caratterizzava la piazza di San Giuliano,[lxxxvi] dove troviamo anche quella appartenente all’ordine di San Giovanni Gerosolimitano (la cui presenza risulta documentata già agli inizi della dominazione angioina)[lxxxvii] che, “in contrata dicta la Iudea”, lungo la “viam publicam plateariam”, possedeva le proprie case o “palatio”.[lxxxviii]
Sempre nelle vicinanze della chiesa di S. Leonardo esistevano la chiesa di “Sancti Nicolai de Pauperibus”,[lxxxix] posta presso le mura (“in confinio”), nelle cui vicinanze passava un “canalem” in cui confluivano le acque piovane, mentre per quanto riguarda quella di “Sancti Salvatoris”, già menzionata agli inizi del Trecento[xc] e ancora esistente in età moderna,[xci] sappiamo solo che era situata in corrispondenza del passaggio della “viam publicam magistram”.[xcii]
Il Casale
Agli inizi del sec. XV, il luogo[xciii] o “contrata” detta “lo Casale”,[xciv] costituiva la porzione più estrema dell’abitato di Castrovillari attraversato dalla via Maestra, prima che questa varcasse le mura per incamminarsi verso nord, anche se in origine, è da ritenersi che quest’area, in ragione del fatto di costituire uno spazio destinato ad ospitare le abitazioni dei cittadini, dovette costituire un nucleo a sé stante dell’abitato, come dimostra l’impronta lasciata nel tessuto urbano da un perimetro murario di forma ovale ancora ben visibile attraverso la fotografia aerea, che lo delimitava sbarrando e munendo il luogo.
Oltre a essere ben visibile attraverso la fotografia aerea, la presenza di questo perimetro murario è evidenziata anche da alcuni atti, che documentano l’esistenza di un fosso (“vallone”) nelle parti in cui questo circuito non era difeso dalla natura scoscesa del luogo. Su questo fosso o vallone doveva trovarsi la porta “de Fossis” da cui prendeva il nome, mentre lungo “lo vallone” correvano i confini parrocchiali di “Santa Maria la Nova” che, da “sotto la casa de Scipio Puglisi et di magnifico Cesare Cesario Pellegrino”, seguendo “la strada diritta” e giunti “al castello”, discendevano verso la porta della Catena “per sotto lo vallone sotto il vescovato” (1581).[xcv] Toponimo quest’ultimo, relativo all’esistenza qui del “Palatium episcopi”, confinante con la “ecclesiam Sancte Marie de la Nova” e il “vallonem” (1510).[xcvi]
Il vallone che delimitava il casale dalla parte più elevata dove passava “la strata diritta”, è richiamato anche alla fine del Cinquecento nella confinazione delle parrocchie di “Santo Pietro de la Cattolica” e di “Santa Maria Cirindola”, quando è identificato come “lo vallone dello Lauro” nelle vicinanze del monastero dei Frati Minori,[xcvii] come rileviamo anche in altri documenti Cinque-Seicenteschi, che identificano le abitazioni vicine “in contrata detta lo Vallone de Lauro”,[xcviii] dove fu eretta la “cappella di Santo Paolo”.[xcix]
Oltre alla chiesa parrocchiale insigne[c] di “Sancte Marie de Nova” ricadente nell’ambito del “casale”,[ci] che risulta esistente già durante la prima metà del sec. XIV,[cii] quando apparteneva al monastero di S. Basilio Craterete,[ciii] ricadeva nell’ambito del “Casale” anche la chiesa di “Sancte Marie Magdalene”, grangia di quella di San Giuliano,[civ] anch’essa già esistente nella prima metà del Trecento,[cv] mentre è richiamata “in convicinio Sancti Iuliani” circa un secolo dopo,[cvi] quando il suo beneficio si trovava unito a quello di “Sancte Marie de Scala”.
Un atto del 3 maggio 1489, riferisce che il “convicinio” o “contrata Sancte Marie Magdalene”,[cvii] nelle cui vicinanze esistevano le case della “regie curie”, si trovava “in contrata que dicitur lo Casale”,[cviii] mentre l’altra sotto il titolo della “Virginis Marie de Scala”, fondata alla metà del Trecento,[cix] risulta “in contrata ecclesie Sancti Iuliani” attraverso un atto del 12 febbraio 1466.[cx]
Gli orti
Oltre alla Giudecca con i suoi orti, posti sia all’interno che all’esterno delle mura, definivano i limiti del Casale altre aree destinate alla coltivazione di ortaggi e frutti, disposte subito fuori le due porte del versante occidentale di questo perimetro murario.
Fuori dalla porta “de Cathena”, in luogo piano detto “plano de la Pira”,[cxi] dove esisteva la chiesa di Santa Maria “de hospitalello”,[cxii] come riferiscono gli atti che la identificano “intus dictam terram Castrovillari”,[cxiii] ma “extra muros terre”,[cxiv] si trovava l’ortale del nobile Antonio de Sancto Blasio, posto “sumptus menia terre Castrovillari” e confinante con le mura, oltre a quelli di Petro de Marchysio e di Rogerio Garsidonio (1374),[cxv] mentre, sempre nelle vicinanze di questa porta e delle mura, esistevano gli oliveti della chiesa di S. Giuliano e gli “ortalia”, o coste olivetate, che la nobile Vita de Sancto Blasio legò in favore della chiesa di Santa Maria de Castello, come risulta da un atto del 1404.[cxvi]
Gli orti caratterizzavano anche le immediate vicinanze dell’abitato all’esterno della porta “de Fossis”, dove già durante la prima metà del Trecento, esisteva la chiesa di “Sancte Marie de Trinitate”,[cxvii] definita in qualità di chiesa “ruralem” ancora alla fine del Cinquecento.[cxviii] Ortali con alberi di gelso sono richiamati “in convicinio ecclesie Sancte et Invidue Trinitatis” (1408, 1548),[cxix] ovvero “in contrata predicta Sancte Trinitatis” (1467), sempre “intus eamdem terram Castrovillari”.[cxx] Notizie più tarde c’informano inoltre che, analogamente a quanto si riscontra lungo le mura prossime alla Giudecca, anche da questa parte esisteva un “pertuso” che consentiva di accedere a questi orti posti oltre le mura.[cxxi]
Un nuovo circuito murario
Rispetto al suo assetto più antico, articolato tra due poli: quello rappresentato dalle fortificazioni della Motta con la sottostante Piazza del mercato, e quello costituito dal Casale con l’appendice della Giudecca, alcuni adeguamenti successivi, determinarono prima, l’accorpamento della Piazza e del Casale entro un unico circuito murario a cui, in seguito, si aggiunse lo spazio della Motta.
Anche se non possediamo informazioni esplicite a riguardo, possiamo cogliere i primi segnali che aprono a questi cambiamenti, attraverso le vicende relative alla fondazione del monastero dei Frati Minori che, in genere, troviamo fuori ma presso le mura cittadine.
A tale riguardo sappiamo che già durante la prima metà del Quattrocento, la loro chiesa di S. Francesco costituiva uno dei luoghi di sepoltura di Castrovillari posti dentro le mura,[cxxii] dove gli stabili esistenti nelle sue vicinanze, sono richiamati “intus prefatam terram Castrovillari in convicinio Sancti Francisci” e “in planicies eodem loco”,[cxxiii] ovvero “in convicinio et loco dicto lo plano de Sancto Francisco”.[cxxiv]
Sembra comunque che già in origine il monastero francescano sorgesse in questo luogo, vicino alla chiesa della SS. Trinità posta fuori le mura, e presso i limiti del “Casale”. A tale riguardo, verso la fine del Cinquecento, i Conventuali di Castrovillari rivendicavano l’antichità del loro monastero facendone risalire la fondazione a 350 anni prima, quindi nel 1233,[cxxv] mentre, attraverso un provvedimento di re Carlo I d’Angiò del 29 novembre 1270, sappiamo che per ampliare il loro insediamento posto “in terra ipsa”, il sovrano concesse ai Frati Minori di Castrovillari, un casaleno feudale detenuto dalla Regia Corte, posto vicino al luogo in cui era in costruzione la loro chiesa sotto il titolo del “Beati Francisci”.[cxxvi]
In questi primi decenni della dominazione angioina, caratterizzati da un continuo stato di conflitto, troviamo un altro indizio correlabile alle trasformazioni che costateremo in seguito, ma che dovettero originarsi durante questa fase, in un provvedimento di re Roberto d’Angiò del 23 marzo 1322, quando Castrovillari, assieme ad altri luoghi di transito particolarmente esposti e importanti (Reggio, Scalea, Nicotera, Rossano e Santa Severina), risulta presidiata e interessata da interventi di fortificazione.[cxxvii]
Parrocchia, convicino e contrada
Cercando altre notizie circa l’assetto di Castrovillari durante il basso Medioevo, alcune preziose conferme ci sono fornite da un atto del 30 novembre 1581, stipulato al tempo in cui, dovendosi procedere a dividere le “parrochialias per certo terminos”, abolendo “illam divisionem, quere periebatur facta in aliquibus locis per certas familias”, per la prima volta furono stabiliti i confini di ciascuna delle cinque parrocchie che rimanevano a quel tempo: “San Giuliano”, “Santa Maria del Castello”, “Santo Petro de la Cattolica”, “Santa Maria Cirindola” e “Santa Maria la Nova”.
A tale riguardo è da evidenziare che il termine parrocchia, che ricorre sia negli atti scritti in greco durante la prima metà del sec. XIII (ἐνoρίαν),[cxxviii] che in quelli scritti in latino tra la seconda metà di questo secolo e la prima metà di quello successivo (“parrochia”),[cxxix] non può essere messo in relazione all’esistenza di confini territoriali tra queste chiese, in quanto sappiamo che la struttura di tali parrocchie era costituita su base familiare, ossia con la cura delle anime distinta per famiglie.
La documentazione consultata evidenzia che, dalla seconda metà del sec. XIV, questo termine è sostituito da “convicinio” per identificare i luoghi dentro le mura,[cxxx] mentre continua a rimanere in uso il termine “contrata”, già utilizzato verso la fine del Duecento, in riferimento all’identificazione di luoghi fuori le mura.[cxxxi] Dalla metà del Quattrocento, troviamo senza distinzione, i termini “contrata” e “convicinio” correntemente utilizzati per indicare luoghi sia dentro che fuori le mura,[cxxxii] come troveremo anche in seguito durante i sec. XVI-XVII.[cxxxiii]
I confini parrocchiali cinquecenteschi
Da questo documento apprendiamo che al tempo, nell’abitato si distingueva tra “il casale” e “la motta” e che, nell’occasione, il primo fu suddiviso in due parti assegnate, rispettivamente, alla parrocchia di San Giuliano e a quella di Santa Maria la Nova.
Il “Repartimento assignato à San Giuliano” iniziava “da fora la porta de la Catena”, comprendendo tutto “il casale circum circa” ad esclusione della porzione assegnata al “ripartimento de Santa Maria la Nova”. Il confine seguiva “la strada maistra” che si dirigeva verso la “piazza” fino a “la timpa”, luogo interno alle mura.[cxxxiv] Quindi salendo passava “per mezo la motta”, uscendo “a Santo Nicola della Motta”, e calando “per la timpa” usciva “alla via nova”. Passando per “sotto le timpe della via nova et per sotto le mura della terra”, infine, ritornava “insino a fora la porta della Catena”.[cxxxv] Il “Repartimento assignato à Santa Maria la Nova”, riuniva invece, quella parte del “casale” più prossima al “castello”, compresa tra quest’ultimo, “la strada diritta”, “lo vallone” e la parte del “casale” assegnato alla parrocchia di San Giuliano.[cxxxvi]
La parte della “Motta” esclusa dai confini parrocchiali di San Giuliano fu assegnata alla parrocchia di “Santa Maria del Castello”, il cui “Repartimento”, iniziando da fuori la “porta delli Fossi”, giungeva “innanzi la chiesa della Trinità”, uscendo prima “alla strata maistra” e poi alla “strata diritta”, e salendo per quest’ultima, giungeva a “Santo Nicola” detta “de lo Pisciottolo” e allo “pisciottolo de la casa grande”, quindi continuava a salire “insino a Santo Nicola de la Motta”, e dopo aver camminato “per mezzo la motta”, calava alla “timpa” dove terminavano i confini di questa parrocchiale.[cxxxvii]
La “porta delli Fossi” o “delle Fosse”, costituiva il termine iniziale anche del “Repartimento assignato à Santo Pietro de la Cattolica” che, dopo aver seguito gli stessi confini della parrocchia di Santa Maria del Castello fino “alla strata maestra”, usciva “alla porta de la Racana et per sotto le mura de la porta de Racana esci alla porta de lo Stritto”, quindi risaliva fino ad uscire alla “strata diritta”, che percorreva passando “lo vallone dello Lauro”, fino a giungere allo “pertuso” andando “fora le mura, et dallà per le mura della terra conclude alla porta delle Fosse”.[cxxxviii]
Il “Repartimento assignato à Santa Maria Cirindola” incominciava “de nanze de detta chiesa” e “per le mura dela terra”, giungeva “alla porta de lo Stritto”. Da questo punto il confine risaliva “insino allo vallone de lo Lauro”, quindi giungeva al “pertuso”, da cui “và fora le mura et da là per le mura de la terra conclude detta chiesa de Santa Maria Cirindola”.[cxxxix]
Note
[i] 31 ottobre 1287: “in contrata Pontis Fabricati in Matena inferius citra flumen Cochyli usque ad locum qui dicitur Caccavatum in tenimento Castrovillari” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 11-13). 30 dicembre 1374: “terram unam bombacaree” posta “in tenimento eiusdem terre Castrovillari in contrata Matene sumptus pontem fabricatum iuxta terras Sancti Iuliani iuxta viam publicam et alios fines” (Ibidem, pp. 59-63).
[ii] “Cap. XVIII. Coment lo Duc perséquta Balarde en la cité de Saint-Sévère, et Guillerme estoit à lo castel Bellarie, qui ensi se clame.” “Cap. XXI. Coment fu chacié Balarde, et Guillerme, lo duc acquesta Saint Sevère et Chastel-Valaire.” “Et Rogier fil de lo Duc, jovène et de bone exposition, et sage jovencel, asseia lo chastel de Vallarie et destruizoit Guillerme Arenga par fame.” Champollion-Figeac M., L’Ystoire de li Normant, et la Cronique de Robert Viscart, par Aimé, Moine Du Mont-Cassin, Société de l’Histoire de France, Parigi 1835, pp. 191 e 208.
[iii] “Dux et comes Castri-villam obsident.” “Sicque potius ipse ducem ad expeditionem super Guillelmum urgens, quam ipse a duce ad injuriam ulciscendam submoveretur, exercitu admoto, ab utrisque Castri-villam obsessum itur, anno incarnati Salvatoris MXCIIII.” “Dux ab omni Apulia equitum peditumque copiis, fratre Boamundo sibi in auxilium cum Ydrontinis et Tarentinis et reliquis, qui sui juris erant, assumptis, Vallem Gratensem, versus Castri-villam occupat.” “Qui, sui reatus conscius et judicio praegravari timens, dum renuit, licentia abeundi accepta, Castri-villam impune redit. Quem dux et comes in crastinum cum omni exercitu subsequenti castrum obsidione vallant, sicque undique ligno et armatorum copiis sepiendo cingentes, ut nulla ex parte aditus ingrediendi, vel aliquid introducendo Castri-villensibus pateret.” Goffredo Malaterra, De Rebus Gestis Rogerii Comitis, in Muratori L. A., Rerum Italicarum Scriptores, Zanichelli N. Bologna s.d., tomo V, pp. 83 e 99-101.
[iv] Avendo solo lo scopo di rilevare qualche elemento in grado di confermare o smentire, i risultati di altre ricerche sull’argomento condotte in aree diverse della Calabria, non ho approfondito lo studio attraverso documentazione di archivio, ma mi sono servito quasi esclusivamente dei documenti latini editi da Giuseppe Russo (Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005), e di quelli greci pubblicati da André Guillou (Les Actes Grecs des Fonds Aldobrandini et Miraglia XI-XIII s., Biblioteca Apostolica Vaticana 2009).
[v] Agosto 1245 (a. m. 6753). Giovanni, notaro e tabulario dell’asti di Nuova Sassonia e Castrovillari (ἄστεως Nέoυ Σασσωνίoυ ἤγoυν Kαστρoβιλλάρι). Guillou A., Les Actes Grecs des Fonds Aldobrandini et Miraglia XI-XIII s., Biblioteca Apostolica Vaticana 2009, pp. 248-251. Maggio 1248 (a. m. 6756). Giovanni notaro e tabulario della terra di Castrovillari (χώρας Kαστρoβιλλάρι). Solomos, notaro e tabulario imperiale della terra di Castrovillari (χώρας τoῦ Kαστρoβιλλάρη). Ibidem, pp. 252-255.
Nel corso del sec. XII e durante la prima metà del successivo, il termine asti ricorre per indicare l’abitato tanto nel caso delle città che delle terre, troviamo così le espressioni ἄστη Kροτώνης (1112. Ibidem, p. 143) e ἄστεως ϰασσάνου (1129. Cozza-Luzi G., Documenti per Servire alla Storia di Sicilia pubblicati a cura della Società Siciliana per la Storia Patria, Quarta Serie, Volume II, Palermo 1890, pp. 87-88.), nel caso delle città di Crotone e di Cassano, mentre ἄστι Nαίου Σασσωνίου (1195. Guillou A., Les Actes Grecs des Fonds Aldobrandini et Miraglia XI-XIII s., Biblioteca Apostolica Vaticana 2009, p. 32) e άστεως χώρας Пαλεοκάστρου (1196. Ibidem, pp. 66-70), si ritrovano nel caso delle terre di Nuova Sassonia e di Policastro (Petilia Policastro).
Troviamo ancora Leone, presbitero e tabulario dell’asti (ἀστέου) di San Marco Argentano (1135. Ibidem, p. 196), […], sacerdote e tabulario dell’asti (ἀστέου) di San Marco Argentano (1194. Ibidem, p. 221), e Leone, notaro e tabulario dell’asti (ἄστι) di Nuova Sassonia (1218, 1222. Ibidem, pp. 243 e 247).
La circostanza sembra in relazione alla dicotomia terra-castello, considerato che si segnalano atti stipulati nell’asti (ἄστεως) di San Marco Argentano (1112. Ibidem, p. 147), oppure nel castello (καστελλήου) della stessa terra (1115. Ibidem, p. 153). Troviamo ancora Leone protopapa dell’asti (ἄστι) di Roccabernada ([καστελλί]ου Βερνάλδου) (1115-1116. Ibidem, p. 157), mentre, in relazione al carattere militare di alcuni insediamenti, a volte, al posto dei generici asti e chora, compare il termine kastron specifico in questo senso. Abbiamo così Sergio, turmarca del κάστρου di Brahalla (1081. Ibidem, p. 235), e Urso, notaro e tabellione del κάστρου di Malvito (1178. Ibidem, p. 214).
[vi] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 11-13.
[vii] 20 novembre 1444, Nella conferma dei capitoli concessa da re Alfonso de Aragona alla terra di Mesoraca, si riferisce che “lodovico de phichechiis” aveva ricoperto l’incarico sia di capitano di Mesoraca, che quello di capitano “ad guerra” nella loro “mocta de castello”. ACA, Cancillería, Reg. 2904, f. 189v.
[viii] 23 gennaio 1433. “in domibus episcopaliis hospitii in Castrovillaro”, “in episcopali hospitio”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, p. 178.
[ix] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 75-79.
[x] 6 ottobre 1428. Nel testamento del “quondam egregi viri Alexandri magistri Michaelis olim de Castrovillaro ac castri et casalis Sancti Antoni de Stridola domini”, il testatore afferma di aver venduto in passato a dopne Sibilie Provinciane: “inclaustrum unum cum certis casilinis et arboribus siccomorum” appartenuti a dopne Vite de sancto Blasio, posti “intus terram Castrovillari in loco Platee iuxta domos dicte dopne Sibilie iuxta ortale quondam Iacobi de Parisio iuxta viam publicam quam itur ad Moctam.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 155-162.
[xi] “1432, 31 agosto, X – Cosenza. Ordina agli uditori dei conti di detrarre dai proventi di Jean Le Rouge la somma di quattrocentocinquanta ducati che aveva assegnato al notaio Ottaviano di Castrovillari per le spese sostenute nella fabbrica della torre di Castrovillari, a Giacomo Vitulano e a Guidone de La Bossaye e ad altri.” Reg. Ang. XXXIV, 1431-1434, p. 103. “1432, 15 ottobre, XI – Cosenza. Ordina al percettore Jean Le Rouge di pagare a Nardo di Laurito, detto Spavat la somma di nove once e venticinque tarì per la costruzione della torre e fortezza di Castrovillari.” Reg. Ang. XXXIV, 1431-1434, p. 105. L’esistenza di un torrione presso le mura cittadine risulta già in precedenza, secondo quanto riporta G. Russo: “Il cappellano Luca sottoscrive nel 1337 l’atto del notaio Filippo Lombardo la donazione fatta da Guglielmo de Lato di un orto situm prope torronem prope muros dicte terre”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, CXLII, nota n. 63.
[xii] 19 maggio 1464. La “domum Luce de Policastrello scitam et positam intus eandem terram Castrovillari in contrata Mocte iuxta aliam domum dicti Luce et alios fines”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, p. 199. L’esistenza di abitazioni in quest’area risulta documentata anche in precedenza. 16 febbraio 1404: nel testamento della “nobilis mulieris domine Vite de Sancto Blasio”, si disponeva affinché siano vendute le “domus sue omnes posite in convicinio ecclesie Sancte Marie de Castello iuxta domum Rogerii Provincialis et alios fines” (Ibidem, pp. 98-104).
[xiii] Volpicella S., Regis Ferdinandi primi instructionum liber (1486-1487), Napoli 1861, pp. 131-133.
[xiv] 1 ottobre 1484. Bartholomeo vescovo di Cassano, unisce a Santa Maria de Castello alcune chiese e benefici, tra cui la “ecclesiam Sancti Nicolai de la Mocta”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 272-274.
[xv] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 532-535.
[xvi] 18 febbraio 1388: “viam publicam plateariam” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 80-84). 2 marzo 1467: “viam publicam magistram” (Ibidem, pp. 226-230). 5 luglio 1489: “via magistra platearia” (Ibidem, pp. 279-284). 31 agosto 1498: “viam publicam plateariam” (Ibidem, pp. 291-297). 8 febbraio 1570: “viam publicam plateariam” (Ibidem, pp. 521-524). 29 agosto 1581: “viam publicam magistralem” (Ibidem, pp. 364-353).
[xvii] 9 febbraio 1413: “a porta de Stricto”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 109-114.
[xviii] 30 dicembre 1374: “in contrata Porte de Cathena” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 59-63). 16 febbraio 1404: “in convicinio Porte Catene” (Ibidem, pp. 98-104). 15 settembre 1448: “ecclesie Sancte Marie que dicitur de hospitalello Porte de Catena” (Ibidem, pp. 166-170). 30 maggio 1505: “Item quartam partem terrarum iuxta Portam Catene in plano de la Pira” (Ibidem, pp. 505-508).
[xix] 9 febbraio 1413: “in contrata Porte de Fossis”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 109-114.
[xx] 11 novembre 1454. “in contrata Porta de Racana”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 180-186.
[xxi] 9 marzo 1413: “in contrada de Porticellis”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 471-474.
[xxii] 7 gennaio 1533. Il nobile Simon Musitano permuta con il monastero cistercense di San Nicola, la domus che possiede “intus civitatem Castrovillari in contrata dicta la Porta de Simoni iuxta portas, iuxta domum quondam Carolucii de Dionisio, viam publicam, palatiatam coopertam imbricibus”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 517-518.
[xxiii] 14 giugno 1310 (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 37-39). 14 maggio 1387 (Ibidem, pp. 75-79). 1399-1404 (Ibidem, pp. 89-91). 20 novembre 1418 (Ibidem, pp. 123-128).
[xxiv] “accedant ad osculandum dictam Crucem et in reversione clerici ipsarum ecclesiarum existenti super parietibus vel mergulis Porte de Catena cantent gloria laus et honor deinde antiquior cappellanus respondeat et dicat Gloriam predictam et deinde sequatur alii cappellani secundum etatim”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 420-423.
[xxv] 30 maggio 1505. “item ortus unus pertinentis predictis in contrata de lo Crucivio subtus menia terre Castrovillari cum duobus calczenariis videlicet una (sic) publica usque ad dicta menia.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 505-508.
[xxvi] 16 marzo 1442. “intus terram Castrovillari in loco Platee iuxta domos dicte dopne Sibilie iuxta ortale quondam Iacobi de Parisio iuxta viam publicam quam itur ad Moctam.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 155-162.
[xxvii] 30 novembre 1581. “esci a Santo Nicola della Motta inclusive, cala per la timpa et esci alla via nova, esci alla casa di Colella Puglisi exclusive, et cossì de sotto le timpe della via nova et per sotto le mura della terra”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 533.
[xxviii] 9 febbraio 1413. Nel suo testamento, Cictus Pancalus di Castrovillari lega in favore di sua nipote Antona “medietatem unius ortalis positum in eodem tenimento cum arboribus olivarum in contrata fluminis Cochilis iuxta viam publicam iuxta quedam vallonem aque pluvialis qui descendit a porta de Stricto et alios fines.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 109-114.
[xxix] 18 febbraio 1388: “intus terram predictam Castrovillari in plathea publica dicte terre” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 80-84). 9 febbraio 1413: “intus terram Castrovillari in platea ecclesie Sancti Iuliani” (Ibidem, pp. 109-114).
[xxx] 5 luglio 1489. La chiesa di Santa Maria de Castello concede a censo a Troyano Musitano la “domum unam palatiatam scitam et positam intus eandem terram Castrovillari silicet in platea publica eiusdem terre in contrata silicet ante ecclesiam Sancti Iuliani mediante via magistra platearia iuxta domum heredum quondam notarii Antonelli Targiani muro comuni mediante iuxta duas alias vias publicas hinc et inde et concluditur.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 279-284.
[xxxi] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 52-55.
[xxxii] Come risulta anche in occasione del pagamento delle decime agli inizi del Trecento, quando la chiesa è richiamata al primo posto tra quelle del luogo. 19 febbraio 1324: “In castro villarum. In eccl.a S.ti Iuliani” (Russo F., Regesto I, 2821-2831). 1326: “In Castrovillaro (clerici sunt 7)” (Russo F., Regesto, 5593-5594).
[xxxiii] 15 ottobre 1607: “ecclesiam matricem et parrocchialem Sancti Iuliani terre Castrovillari” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 394-395). 3 luglio 1619: “ecclesiam parrocchialem matricem Sancti Iuliani terrae Castrovillaris” (Ibidem, pp. 407-408).
[xxxiv] Pesavento A., Cutro. Alcune considerazioni storiche, in www.archiviostoricocrotone.it
[xxxv] 31 agosto 1339: il cappellano, i canonici e i presbiteri della chiesa di San Giuliano, locano ad annuo censo a “magistro Brissano manescalco lombardo habitatori Castrovillari”, affinché ci possa costruire una casa, il casalino sito e posito “prope dictam ecclesiam prope etiam viam publicam et prope ripas et forgiam dicte ecclesie et alios fines” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 52-55). 9 febbraio 1413: “domum unam fabricatam et soleratam cum fundo ipsius positam intus eandem terram Castrovillari in convicineo Forgie iuxta domum que fuit quondam dopne Belle Panzamerille habito muro communi in medio viam publicam a duabus partibus et alios fines” (Ibidem, pp. 109-114). 30 maggio 1505: “domus magna in qua dicti coniuge habitant posita intus terram Castrovillari in contrata de Forgia in confinio iuxta domum heredum Johannis Andree Sagnatii et alios fines” (Ibidem, pp. 505-508). 29 agosto 1581: “annuos carolenos decem et otto super domo sita et posita intus terram predictam in contrata ditta de la Forgia iuxta domum Ambrosii Scalfiini, iuxta viam publicam magistralem et alios fines”, “Item annuos carolenos sex super domo in qua habitat Antonellus de Lo Caso sitam et positam intus terram predictam in contrata dicta de la Forgia iuxta domum Ambrosii Scalfini iuxta viam publicam et alios fines” (Ibidem, pp. 364-353).
[xxxvi] 18 febbraio 1388: “domum seu tabernam unam fabricatam calce arena et lapidibus diructam roynosam et fractam positam intus terram predictam Castrovillari in plathea publica dicte terre iuxta domos seu tabernam viri magnifici Mathei de Stephaniciis a duabus lateribus iuxta viam publicam plateariam ipsius terre et alios fines”, “quodam casalinello posito retro domum seu tabernam eamdem” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 80-84). 9 febbraio 1413: Nel suo testamento Cicto Pancalo di Castrovillari lega in favore di sua moglie dopna Francisca: “tabernam unam soleratam cum eius solo et quadam casalino ipsi taberne adiacenti positam intus terram Castrovillari in platea ecclesie Sancti Iuliani iuxta viam publicam a duabus partibus iuxta tabernam Cobellucii de Stephaniciis et concluditur” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 109-114).
[xxxvii] 24 maggio 1446. Re Alfonso d’Aragona concede all’università e agli uomini di Castrovillari il diritto di tenere ogni anno “in platea sancti juliani dicte t(er)re”, una fiera dal primo maggio per otto giorni, esentando in perpetuo dal pagamento di ogni diritto, dazio, imposizione o gabella, escluso lo scannaggio e la dogana, coloro che “vicinos vel exteros”, affluiranno settimanalmente la domenica al locale “mercato seu foro vendendorum” (ACA, Cancilleria, 2911, ff. 138v-139v). “la concessione della regina Giovanna la Pazza della festa di Santa Maria della Pietà al primo di maggio con il mercato nella prima settimana del mese, e i mercati di San Giuliano l’ultima settimana di settembre e quello di San Giovanni il 2 giugno” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, CXXXVII, nota n. 53). A riguardo Carlo M. L’Occaso riferisce invece che la fiera si svolgeva alla fine di gennaio: “la fiera di S. Giuliano a 26, e 27 gennaro” (L’Occaso C. M., Della Topografia e Storia di Castrovillari, Napoli 1844, p. 22).
[xxxviii] 30 maggio 1505. “in contrata de Forgia in confinio”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 505-508.
[xxxix] 18 novembre 1408: Su richiesta di Antonio de Gilio di Castrovillari, assieme al giudice e ai testi sottoscritti, il notaro si porta nella casa dove abita detta Antonio, sita e posita “intus dictam terram Castrivillari in convicinio ecclesie Sancti Petri de Catholica ubi dicitur la Forgia iuxta vias publicas et alios fines” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 105-108). 12 aprile 1548: “in domo una fabricata posita intus terram Castrovillari in convicinio ecclesie Sancti Petri predicte loco ubi dicitur la Forgia iuxta vias publica et alios fines” (Ibidem, pp. 347-350).
[xl] 4 gennaio 1265. “intus terram Castrivillari in parrochia Sancti Petri de Catholica”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 451-453. Secondo una epigrafe cinquecentesca “conservata ancora oggi nella chiesa di San Giuliano” (Ibidem, CXVII, nota n. 7.), e riportata dalla documentazione seicentesca, la consacrazione della chiesa di S. Pietro de Cattolica risalirebbe al 1157: “… a parte ponentis adest epictafium in literis aureis desercitum tenoris sequentis videlicet templum hoc Sancti Petri de Cattholica consecratum fuit per Federicum mediolanensem episcopum cassanensi in prima domenica augusti MCLVII” (Ibidem, CXXII-CXXIII).
[xli] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 37-39.
[xlii] 19 febbraio 1324. “In eccl.a s.ti Petri de Catholica”, Russo F., Regesto, 2840-2846; 1326. “In Catholica” (clerici 3), Ibidem, 5596.
[xliii] Giugno 1218 (a. m. 6726): Leone figlio del quondam Giovanni, sua moglie Giuditta, sua madre Irene e sua figlia Emma, vendono a Giovanni Sangianiti un orto con alberi fruttiferi e viti nella parrocchia di S. Teodoro (τὴν ἐνoρίαν τoῦ Ἁγίoυ μεγαλoμάρτυρoς Θεωδώρoυ), così confinato: a oriente l’orto del presbitero Amminouphiles e di Leopardo, a occidente Mounditzarès, a settentrione e meridione la strada (Guillou A., Les Actes Grecs des Fonds Aldobrandini et Miraglia XI-XIII s., Biblioteca Apostolica Vaticana 2009, pp. 240-243). Maggio 1248 (a. m. 6756): Giovanni notaro e tabulario della terra di Castrovillari (χώρας Kαστρoβιλλάρι), e sua moglie Sofia, vendono al dominus Baddeo figlio del quondam Nicolao Oungros, un casalino con una casa e un orto siti dentro Castrovillari nella parrocchia di S. Teodoro (ἐντὸς τoῦ Kαστρoβιλλάρη ἐν τῆ ἐνoρία τoῦ Ἁγίoυ Θεoδόρoυ), così confinati: a oriente il casalino e l’orto di Leone, erede del sacerdote Amilino Phakkilimpido, a occidente, a settentrione e a meridione le strade (Ibidem, pp. 252-255). 14 giugno 1310: I presbiteri “Stabilis cappellanus ecclesie S. Petri de Catholica”, “Iohannes de magistro Deodato”, “Matheus” e “Rogerius Pizalua”, che possiedono il “casalinum iuxta cimiterium ecclesie predicte cuius fines sunt ab oriente mundizarus, ab occidente via qua est inter domum Guillelmi Frassine et casalinum predictum a septentrione alia via qua itur ad domum Margarite filie dicti Guillelmi et a meridie cimiterium eiusdem ecclesie”, lo permutano con Guillelmus Frassina di Castrovillari, che cede a loro un “ortalem” con alberi di olivo posto “in terra predicta in parrochia eiusdem ecclesie cuius fines sunt ab oriente et meridie ortale dicte ecclesie ab occidente domum dicte Margarite et a septentrione casalinum Iuliani Fillini” e altri confini (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 37-39).
[xliv] La chiesa di “S. Theodori” paga le decime nel 1324 (Russo F., Regesto, 2851). 9 agosto 1334: “ecclesie Sancti Theodori” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 47-51).
[xlv] 1 luglio 1273. Perrus figlio del quondam Ascuani de iudice Gualterio, vende a Philomina moglie di Johannis de Marchisio, la “domum nostram ligneam quam habebamus et possidebamus intus terram Castrivillari in parrochia Sancte Marie de Turricella”, “cuius fines sunt ab una parte viam publicam ab alia ortum et habitationem Johannis de Alaymo et ab alia rupis”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 454-456.
[xlvi] 9 agosto 1334. “ecclesie Sancte Marie de Turricella”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 47-51.
[xlvii] 11 novembre 1454: il “venerabilis viri siri Loysi Griczuti” di Castrovillari, cappellano della “ecclesie Sancti Petri de Catholica”, lega in favore del “siri Nicolao de Greca”, la “domum unam que fuit Nicolai de Perro positam intus dictam terram Castrovillari in convicinio Turricelle iuxta domum heredum quondam Nicolai de Cariato habito muro comuni in medio iuxta viam publicam et alios fines” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 180-186). 18 luglio 1483: in relazione all’obbligazione stipulata il 1 dicembre 1475, tra Gasparino de Brindisi figlio ed erede unico del quondam magistro Securo de Brindisi e i rappresentati della chiesa di Santa Maria de Castello, all’attualità il clero della detta chiesa prende possesso di due domos per il servimento della cappella edificata da suo padre, posta “intus eandem ecclesiam sub vocabolo Visitationis beate Marie retro portam maiorem eiusdem ecclesie”, site e posite “intus terram Castrovillari in contrata Turricelle contigue una alteri, iuxta domum notari Pauli Iohannitelli iuxta domum Bernardine Chiurle, viam publicam et alios fines videlicet domum magnam captam pro dicte cappelle servimento et reliquam parvam pro securitate cuiusdam calicis et vestimenti nec non et pro servimento ipsius cappelle”. “procuratoribus collegii eiusdem ecclesie” (Ibidem, pp. 261-265).
[xlviii] 12 ottobre 1450. La domus di “Cerini de Circlario” di Castrovillari, figlio ed erede del quondam Notaro Octaviano premorto, sita e posita “intus dictam terram Castrovillari in contrata Sancti Luce iuxta domum siri Antonii de Circlario et alios fines.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 174-179.
[xlix] “A santo Luca uno horto allo mundizaro che scende yuso in piede di tempa et lhorto che fo di faccia di ferro et altri fini et alla via del molino.” Cappelli B., Il Monastero di S. Basilio De Craterete e S. Basile, in Archivio Storico per la Calabria e la Lucania, anno XXX (1961), fasc. I-II, p. 68.
[l] 19 febbraio 1324: “In eccl.a S.te Marie Zurigiduli” (Russo F., Regesto I, 2847-2848). 1326: “In S.ta Maria Chirigudula (Clerici sunt 5)”, (Ibidem, 5598). 9 agosto 1334: “ecclesie Sancte Marie Cirindule” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 47-51).
[li] 13 febbraio 1618. “in parrochiali ecclesie Sancte Marie Cirinide nuncupate loci Castrovillari”, dove c’è la confraternita “sub invocatione Sancti Jacobi apostoli”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 404-405.
[lii] “Repartimento assignato à Santa Maria Cirindola: Inconmenza da nanze de detta chiesa et camina per le mura de la terra e camina insino alla porta de lo Stritto …”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 533-534.
[liii] Guillou A., Les Actes Grecs des Fonds Aldobrandini et Miraglia XI-XIII s., Biblioteca Apostolica Vaticana 2009, pp. 240-243, 252-255.
[liv] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 454-456.
[lv] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 37-39.
[lvi] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 155-162.
[lvii] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 505-508.
[lviii] 3 maggio 1489: “Item aliud olivetum in contrata Sancti Georgi ab una parte iuxta ortale Feudi Fasanella iuxta olivetum sive ortale Sancti Iuliani viam publicam et alios fines et iuxta ortale Feudi de Fasanella iuxta olivetum sive ortale Philippi de Perna mediante vallonem in medio a superiori parte” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 497-504). 9 luglio 1536: “hortalium unum cum certis pedibus olivarum quem habere dixit et ad se pleno iure spectare in tenimento et territorio dicte terre Castrovillari in contrata ubi dicitur Santo Jorgio iuxta hortuum Sancti Iuliani iuxta hortalem domini Fidericis Mositani iuxta hortalem domini Salustis de Andriasso et alios fines” (Ibidem, pp. 329-332).
[lix] Ottobre 1249 (a. m. 6758): Gualtiero de Pergoula dona in dote a sua figlia Sarakina, che va sposa a Thersos figlio del quondam Guglielmo Ardikallo, 150 piedi di viti siti in territorio di Castrovillari luogo detto S. Filippo, (ὤντὸς ἐν τῆ διακρατήσει τoῦ Kαστρoβιλλάρι ἐν τῆ τoπoϑεσία τoῦ Ἁγίoυ Φιλίππoυ), compresi peri e olivi, provenienti dall’eredità di suo padre e gli altri alberi fruttiferi. Da un lato di questa vigna si trovano il fiume Episkopio, e la vigna del giudice Goffredo de domina Phlorita (Guillou A., Les Actes Grecs des Fonds Aldobrandini et Miraglia XI-XIII s., Biblioteca Apostolica Vaticana 2009, pp. 256-262). 2 marzo 1467: un “olivetum” sito e posito “extra muros Castrovillari in contrata Sancti Philippi pertinentiarum eiusdem terre” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 226-230). 25 maggio 1522: “in contrata ubi dicitur Episcopio” (Ibidem, pp. 323-326). 27 gennaio 1622. Una “domus” sita e posita “intus terram Castrovillarum in contrada dicta de Valle Scura” e “quidam hortus eidem clero situs et positus intus territorium predicte terre in contrata dicte de Missano iuxta cursum aque fluminis dicti del Fiumicello ab inferiori parte iuxta domos ipsorum de Spinello a superiori parte iuxta hortum Salvatoris Puglisi et iuxta hortum reverendi U.I.D. domini Marcelli Verzeri vallone mediante” (Ibidem, pp. 409-412).
[lx] “Nelle carte antiche si dicono Collegiate. I Parrochi conservano i titoli di Cappellani, ed hanno la presidenza su i rispettivi Cleri. Tutte le rendite di queste Chiese unite assieme ascendono ora a ducati 3500 circa. Si attende l’approvazione superiore di un piano, col quale si è chiesta l’unione dei tre Cleri in uno solo.” L’Occaso C. M., Della Topografia e Storia di Castrovillari, Napoli 1844, p. 25.
[lxi] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 208-212, 234-237, 309-312, 341-342, 384-385, 409-412, 497-504, 521-524.
[lxii] 29 marzo 1473. La chiesa parrocchiale di San Giuliano ha più di 300 famiglie di parrocchiani e 20 cappellani tra cui un “cappellanus principalis”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 238-241.
[lxiii] 3 gennaio 1545. “Bernardi de Matthera rectoris cappellani nuncupati parrochialis ecclesie Sancti Petri de Catholica terre Castrivillarum”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 341-342.
[lxiv] 18 febbraio 1388 (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 80-84). 20 novembre 1418 (Ibidem, pp. 123-128).
[lxv] 3 gennaio 1545. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 343-346.
[lxvi] 20 gennaio 1443: Iohachino vescovo di Cassano, considerato che il beneficio di “Sancti Nicolai Pappacarboni de eadem terra Castrovillari”, al presente si trova rassegnato nelle sue mani per rinuncia di “siri Roberti Macri cappellani dicte ecclesie Sancti Iuliani”, lo concede “in communi regimine” ai “presbiteris servientibus ecclesie Sancti Iuliani de Castrovillaro”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 163-165. 1 dicembre 1449: lo stesso Iohachino, concede il patronato vacante delle chiese di “Sancte Marie de Scala et Sancte Marie Magdalene”, ai presbiteri di Castrovillari servienti nella chiesa di San Giuliano (Ibidem, pp. 171-174).
[lxvii] 21 aprile 1553. “cappellanus et capitulum ecclesie Sancti Petri de Catolica de Castrovillari”, “mobilia et immobilia bona ad mensam capitularem dicte ecclesie seu massa communem dictorum cappellani et capituli legitime spectantia”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 351-353.
[lxviii] 31 agosto 1498. Il nobile Theseo Musitano clerico di Castrovillari, permuta con il venerabile Troyano Musitano decano cassanese di Castrovillari, la sua “domum unam pro aliqua sua parte ruynatam discopertam et sine extrico scitam et positam intus eamdem terram Castrovillari in contrata Platee seu Iudayce iuxta domum ecclesie Sancti Francisci muro comuni mediante iuxta domum que fuit Nicolai Capelli mediante vanella iuxta viam publicam plateariam et alios confines”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 291-297.
[lxix] “Iudei Castrovillari”. Reg. Ang. XVII, 1275-1277, p. 58.
[lxx] 23 agosto 1483. Si da facoltà a Moyse Polito Judeo “havendo, et edificando una sua casa, sita et posita intro la dicta Terra di Castrovillaro alla Contrada della Judecha, sopra lo territorio dello Feudo de Sclavello, juxta la casa de la hereda de Minach Judeo, et altri confine, la dicta Università ad pregeria de dicto Moyse, como loro citatino, li havino concesso, et data auctoritate, et potestate chi possa accostare fin alli mura de la terra et supra de quelli mura edificare, et magnificari li dicti mura, et ampliare la sua casa predicta fin alli dicti mura, et ponirince trabe. Et lo dicto Moyse promicti supra la cuperta de la dicta casa fare li merguli ad defensione de la terra. Ancora debia ipso Moyse, et promicte lassare certe pertusa alli dicti mura che since possano fare verdische. Item dicto Moyse promicte, et convenino dicte parte, che ipso Moyse per tutto lo proximo futuro mise de Julio debia fare una porta frabricata cum la chiudenda et clavatura allo portello de li Judei ad soe despise cum la clavatura et clave, et facta chi l’havirà debia dare la clave allo Sindico de la dicta Terra.” L’Occaso C. M., Della Topografia e Storia di Castrovillari, Napoli 1844, p. 73.
[lxxi] 9 marzo 1413: “in contrada de Porticellis”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 471-474.
[lxxii] “… et per sotto le mura de la porta de Racana esci alla porta de lo Stritto”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, p. 534.
[lxxiii] 5 ottobre 1482. Tra i “bona stabilia et beneficialia” legati da Antonio de Pisano con il peso di una ebdomada per l’anima della domina Iohanna Panczamariglie prima patrona di detti beni, risulta: “Item beneficium quod vocatum scola iudeorum posita in platea Castrovillari iusta menia dicte terre et domum Danielis Iudei viam publicam et alios fines.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 258-260.
[lxxiv] 22 maggio 1511: “habent eorum Scholam, seu Muscetam, positam intus dictam terram in contrata dicta : lo Portello juxta domum Jacobi de Danela, juxta moenia terrae etc.” (L’Occaso C. M., Della Topografia e Storia di Castrovillari, Napoli 1844, p. 77). 22 novembre 1535: “Item domum unam sitam et positam intus Civitatem Castrovillari, in loco dicto lo Portello dei Judei, justa domum venerande Ecclesiae S. Juliani, quam tenent Judei pro Schola” (Ibidem, p. 53).
[lxxv] 11 novembre 1454: “ortum unum in quo consistit pars una columbrarum positum in contrata Iudeche iuxta menia terre iuxta ortum Nicolai de Perrio iuxta ortum Rentii de Franco et alios fines”, “ortum unum cum uno pedi oliastri positum in dicta contrata Iudeche iuxta ortum Rentii de Franco iuxta ortum siri Sansonis de Bonofatto iuxta orticellum dicti clerici Sancti Petri de Catholica et alios fines” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 180-186). 8 gennaio 1467: “ortum unum subtus muros eiusdem terre in contrata Iudayce” (Ibidem, pp. 222-225).
[lxxvi] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 64-66.
[lxxvii] 6 gennaio 1378. Testamento di Giovanni Greco, canonico della cattedrale di Cassano, stipulato nella sua casa, sita e posita “intus eamdem terram Castrovillari in convicineo Iudece, iuxta viam publicam, iuxta domum Guilelmi Curchii et alios fines”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 67-71.
[lxxviii] 21 dicembre 1512. “ius patronatum ecclesie Sancte Catherine site intus terram Castrovillari in contrata dicta la Iudeca iuxta viam publicam iuxta domos adiacentes ipse ecclesie et alios confines”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 305-308.
[lxxix] 17 aprile 1513. “Sancte Marie de Hospitalello et Sancte Catherine extra et intra muros terre Castrovillarum dicte diocesis situm et invitum perpetuo unitis simplicibus perpetuis beneficiis ecclesiasticis seu cappellanis que ut a nonnullis asseritur de iure patronatus clericorum exsistunt”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 309-312.
[lxxx] 3 gennaio 1545. Durante de Durantis vescovo di Cassano, a causa della loro scarsa rendita, unisce le cappelle di “Sancte Catherine de Judaica et Sancte Marie de Hospitalello” alla chiesa parrocchiale di Santa Maria de Castello. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 343-346.
[lxxxi] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 288-290.
[lxxxii] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 471-474.
[lxxxiii] 12 ottobre 1450. La chiesa di Santa Maria de Castello è immessa nel possesso di “quadam domo frabicata solareata scita et posita intus dictam terram Castrovillari in contrata Sancti Leonardi iuxta domum quondam dopne Iacobe de Alfano habito muro communi in medio iuxta viam publicam et alios fines”, legata dal quondam Guillelmum de Brolio di Castrovillari nel suo testamento e oggetto di contenzioso con l’esecutore testamentario del defunto. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 174-179.
[lxxxiv] 25 febbraio 1498. Marino Thomacello vescovo di Cassano, unisce alla chiesa collegiata di S. Iuliano il “beneficium Sancti Leonardi olim de iure patronatus positum intus prefatam terram in Iudaica” vacante per rassegnazione di Troiano Musitano. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 288-290.
[lxxxv] 11 settembre 1435. Antonio de Gemma e sua moglie dopna Dyerna Quatuordecim di Castrovillari, donano alla chiesa di Santa Maria de Castello alcuni stabili tra cui: “domum unam in qua ad presens tenet apothecam dictus Antonius cum quodam pede siccomorum positam in convicinio ecclesie Sancti Leonardi iuxta quadam aliam domunculam dicte donatricis habito muro communi in medio, viam publicam et alios eius fines”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 475-480.
[lxxxvi] 3 maggio 1489. “apotegam unam sitam et positam intus terram Castrivillarum in contrata Platee ex una parte iuxta apotegam Sancti Iuliani ab alia parte iuxta aliam apotegam Sancte Marie de Castello viam publicam et alios fines. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 497-504.
[lxxxvii] “Scriptum est eidem lustitiario etc. Contra Petrum de dompno Medano et dom. Sibiliam uxorem qd. lohannis Lombardi, qui citati per literas Karoli primogeniti ut venirent responsuri Priori et fratribus S. lohannis Ierosolimitani in Messana super eo quod dictus Petrus tenet casalenum unum in Castrovillaro, item ortum unum …, et dieta Sibilia tenet casalenum unum in pred. terra et ortum unum, eidem Hospitali… pertinentes, quia non comparuerunt in termino sibi dato, condempnati sunt ad tertiam partem mobilium ad opus Curie propter contumacian, et decretum est fr. Thesaurarium yconomum syndicum vel procuratorem dicti Hospitalis ponendum esse in possessionem pred. domorum et ortorum, causa rei servande. Quocirca f. t …. mandamus etc. Dat. ap. Lacumpensilem, XVI iunii.” Reg. Ang. VI, 1270-1271, p. 111.
“Mandatum pro rel. fr. Iacobo de Taxi, priore Hospitalis S. lohannis lherosolimitani Messane, de quadam domo, quam Prioratus possidet Castrovillari.” Reg. Ang. VIII, 1271-1272, p. 61.
31 ottobre 1287. Gli esecutori testamentari dell’“olim dominus Rogerius Panzamerilla” decano della cattedrale di Cassano, considerate le sue ultime volontà, che prevedevano di distribuire i suoi beni tra le “dictas venerandas ecclesias et domos ecclesiasticas videlicet inter matrem ecclesiam Cassanensem, sacram domum hospitalis sancti Iohannis Ierosolimitani, sacram domum militie templi et quasdam alias ecclesias terre Castrovillari”, assegnano “in reparationem ecclesie Sancte Marie de Castello et victum clericorum servientum dicte ecclesie”, tutte le terre possedute da detto decano site e poste “in contrata Pontis Fabricati in Matena inferius citra flumen Cochyli usque ad locum qui dicitur Caccavatum in tenimento Castrovillari”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 11-13.
[lxxxviii] 8 febbraio 1570. “in palatio seu domibus reverende commende Sancti Ioannis Hierusulimitani sitis et postis intus terram Castrivillarum in contrata dicta la Iudea iuxta viam publicam plateariam, iuxta domum heredum quondam Aloisii de Atri et alios fines et cum ex nunc ibidem et proprie in […] seu apothequa in quo nobilis Georgius Cambianus generalis procurator seu rector dicte commende in terra predicta Castrovillari exercet mercatura”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 521-524.
[lxxxix] 11 novembre 1454: Nel proprio testamento, stipulato nella sua domus sita e posta “intus prefatam terram Castrovillari in convicinio ecclesie Sancti Nicolai de Pauperibus iuxta domum Barlecte Russi habito muro comuni in medio usque ad canalem iuxta viam publicam et alios fines”, il “venerabilis viri siri Loysi Griczuti” di Castrovillari, cappellano della “ecclesie Sancti Petri de Catholica”, lega in favore di “siri Angeli de Baymonti” la domus in cui si faceva la detta stipula e “ortum unum cum uno pedi oliastri positum in dicta contrata Iudeche iuxta ortum Rentii de Franco iuxta ortum siri Sansonis de Bonofatto iuxta orticellum dicti clerici Sancti Petri de Catholica et alios fines” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 180-186). 8 gennaio 1467: “ad vicum Sancti Nicolai de Pauperibus intus terram Castrovillari positum videlicet ante quamdam domum palatiatam positam ibidem in eodem vico in confinio iuxta domum Barlette Rubei muro communi mediante iuxta domum Nicolai de Eustasio et iuxta viam publicam et alios fines”, “domum unam palatiatam positam intus eamdem terram in contrata Sancti Nicolai de Pauperibus muro comuni cum domo Barlette Rubei iuxta domum Nicolai de Eustasio et iuxta viam pubblicam, ortum unum subtus muros eiusdem terre in contrata Iudayce” (Ibidem, pp. 222-225).
[xc] 9 agosto 1334. “ecclesie Sancti Salvatoris”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 47-51.
[xci] 12 aprile 1548: “domum unam sitam et positam intus terram predictam in contrata Sancti Salvatoris iuxta domum domini Iohannis de Salustio iuxta domum quam tenet locatam magister Ambrosius de Ursomartio iuxta viam publicam et alios fines quam domum tenet idem dominus Ioannes pro carlenis sex” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 347-350). 27 giugno 1656: “ecclesiam Sanctissimi Salvatoris loci de Castrovillari” (Ibidem, pp. 433-434).
[xcii] 2 marzo 1467. La domus “cum casaleno adiacente intus eamdem terram in contrata Sancti Salvatoris iuxta domum Cicti Pancali muro comuni mediante, iuxta domum Francisci de Greca muro comuni mediante iuxta domum clericorum Sancti Petri quam tenet siri Angelus de Baymonte muro similiter comuni mediante iuxta viam publicam magistram a parte superioris domus iuxta alias vias publicas a parte inferiori silicet casaleni iuxta introitus vicinales et concluditur”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 226-230.
[xciii] 16 marzo 1442: Nel suo testamento stipulato il 6 ottobre 1428, il “quondam egregi viri Alexandri magistri Michaelis olim de Castrovillaro ac castri et casalis Sancti Antoni de Stridola domini”, lega in favore di Flora sua figlia “spirituali” per il suo maritaggio, “domum unam positam in loco Casali iuxta clibanum domini abbati Cratereti habita quadam vanella in medio via publicam et alios fines.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 155-162.
[xciv] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 497-504.
[xcv] 30 novembre 1581 “Repartimento assignato à Santa Maria la Nova: Inconmenza da lo vallone sotto la casa de Scipio Puglisi et di magnifico Cesare Cesario Pellegrino, et caminando per la strada diritta fra la casa di Michele de Feudo exclusive et de Paulo de Raele inclusive esci al castello exclusive, et dallà per sotto lo vallone sotto il vescovato, esci allo vallone sotto le case predicte di magnifico Cesario et di Scipio et cosi conclude.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 532-533.
[xcvi] Nella copia seicentesca di una platea originale della diocesi di Cassano del 1510, si legge: “in primis domum unam palatiatam que est Palatium episcopi situm et positum intus dictam terram in contrata ubi dicitur Santa Maria della Nova consistens dictum Palatium in sala, pluribus cameris, dispensa et coquina et stalla, horto et criptilio in quo extat cisterna ab aqua que noviter per nos Marinus Thomacellum episcopum hodiernum fuit constructa et perfecta et confines tales sunt iuxta dictam ecclesiam Sancte Marie de la Nova pariete comuni mediante ad ipsum criptilium et hortum ex uno latere: et ex alio latere iuxta vallonem bulinarem, infra quam domum criptilium et hortum et ipsum vallonem extat quoddam petium terre dicte mense cum certis arboribus ficuum descendens ab ipsa domus criptilio, et horto usque ad aquam et cursum dicti valloni et versus castrum dicte terre confinatur iuxta bona et domos abbatie Sancti Basili Crathereto”. De Leo P. e De Rose L., in Castrovillari. Storia, cultura, economia., 2003, nota n. 155, p. 73.
[xcvii] 30 novembre 1581. “Repartimento assignato à Santo Pietro de la Cattolica: …esci alla strata diritta, et dallà passa lo vallone dello Lauro, …”. “Repartimento assignato à Santa Maria Cirindola: … camina insino allo vallone de lo Lauro, …”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 533-534.
[xcviii] 12 aprile 1548: “in domo una palatiata sita et posita intus predictam terram in contrata detta lo Vallone de Lauro iuxta domum heredum Angeli de Viscardo muro communi intermedio iuxta domum heredum Antonelli de Toscanio quam quidem domum ad presens tenet Ferdinandus de Ungaretto sub annuo redditu carlenorum octo” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 347-350). 29 agosto 1581: Item annuos carolenos otto super domo in qua ad presens habitat Iacobus Parisius sitam et positam intus terram predictam in contrata dello Vallone de lo Lauro iuxta domum iudicis Pompei Cataldi iuxta viam publicam et alios fines” (Ibidem, pp. 364-353).
[xcix] 23 aprile 1617. Casalino “dentro la dicta terra” dove era stata fatta la “cappella di Santo Paolo”, “in contrata dicta dello Vallone dello Lauro”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 400-403.
[c] 30 novembre 1589: “in hac nostra ecclesia Sancta Maria de la Nova insignis huius oppidi Castrivillarum”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 384-385.
[ci] Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 532-533.
[cii] 9 agosto 1334: “ecclesie Sancte Marie de Nova”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 47-51.
[ciii] In una platea dell’abbazia trascritta dal greco in latino nel 1510, si legge: “Lo tenimento di santa Maria di Polina sive santa Maria la nova confinante la via publica che va ad Alone et la vigna di Donna Sabella fonara et le terre di Nicola toscano, et l’acqua de molina, et l’horto che tiene Joanne de Pantusa et la via publica che va per nanzi la casa che fo di Donca di stabile et la casa che è di Christoforo Joanne et esce alla via publica la porta de la cathena et li mura della terra et esce a Santa Maria Madalena in aqua pendente da ogni banda.” Cappelli B., Il Monastero di S. Basilio De Craterete e S. Basile, in Archivio Storico per la Calabria e la Lucania, anno XXX (1961), fasc. I-II, p. 68.
[civ] 1 luglio 1503. Al magnifico domino Adriano Musitano di Castrovillari è concesso di erigere un altare “sub vocabulo Sancti Cataldi”, nella “ecclesia seu cappella et sacelle Sancte Marie Magdalene” discoperta e minacciante rovina. La chiesa risulta sita “intus terram”, “in convicinio Canne Rubee suffraganeum sive granciam ipsius ecclesie Sancti Iuliani”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 302-304.
[cv] 9 agosto 1334: “ecclesie Sancte Marie Magdalene”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 47-51.
[cvi] 1 dicembre 1449. Iohachino vescovo di Cassano, considerato che per l’assenza di siri Thomasio Greco, “olim vacante iure patronatus ecclesiarum Sancte Marie de Scala et Sancte Marie Magdalene scitarum et positarum intus predictam terram Castrovillari predicte vester diocesis cassanensis in convicinio Sancti Iuliani iuxta vias publicas et introytus vicinales et alios fines”, lo concede ai presbiteri di Castrovillari servienti nella chiesa di San Giuliano. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 171-174.
[cvii] 23 novembre 1521. Tra i beni donati a S. Iuliano da Filippa de Deco, vedova di Paolo Cozza, troviamo: “quodam supersolarum unius domus posite intus terram Castrovillari in contrata Sancte Marie Magdalene iuxta catogium inferius quod est nobilis Sansonetti Musitanus iuxta domum Federici de Cataldo iuxta viam publicam et alios fines”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 317-322.
[cviii] 3 maggio 1489: “Item certa casalena posita intus dictam terram Castrivillarum que fuerunt quondam domine Cobelle de Bartolomeo locata diversis personis seu omibus dicte terre ad infitiosim in contrata que dicitur lo Casale in convicinio Sancte Magdalene iuxta domos seu casalena feudi Antonii Romani seu domne Iacobe Romane iuxta domos regie curie mediante via publica in medio iuxta suas vias publicas et vicinales et alios fines.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 497-504.
[cix] 14 settembre 1350. Iohannes vescovo di Cassano, concede a Guillelmo Manyaboe cantore della cattedrale di Cassano, di trasformare la sua domus in chiesa con il titolo di “Virginis Marie de Scala”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 467-468.
[cx] 12 febbraio 1466. La domus dove abita il “providi viri Salvatoris de Petrafitta”, sita e posta “intus Castrovillarum in contrata ecclesie Sancti Iuliani et convicinio Sancte Marie de Scala videlicet ad domum heredum quondam domine Agatelle de Angelo iuxta alia domum dictarum heredum iuxta viam vicinalem iuxta viam publicam et concluditur.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 208-212.
[cxi] 30 maggio 1505: “Item quartam partem terrarum iuxta Portam Catene in plano de la Pira.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 505-508.
[cxii] La chiesa di Santa Maria de Angelis (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 343-346), detta “de hospitalello Porte de Catena, in seguito fu unita a quella di Santa Caterina (1513. Ibidem, 309-312), e successivamente, entrambe alla parrocchiale di Santa Maria de Castello (1545. Ibidem, 343-346).
[cxiii] 15 settembre 1448. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 166-170.
[cxiv] 18 agosto 1475. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, 242-244.
[cxv] 30 dicembre 1374. I fratelli “siri Rogerio et siri Nicolao Garsidonii” di Castrovillari, permutano la loro “terram unam bombacaree” posta “in tenimento eiusdem terre Castrovillari in contrata Matene sumptus pontem fabricatum iuxta terras Sancti Iuliani iuxta viam publicam et alios fines”, con “ortale unum” del “viri nobilibus Antonio de Sancto Blasio” di Castrovillari, posto “sumptus menia terre Castrovillari in contrata Porte de Cathena iuxta ortale Petro de Marchysio iuxta murum terre iuxta ortalia dicti sciri Rogeri ut dixit et alios fines”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 59-63.
[cxvi] 16 febbraio 1404. Nel suo testamento, la nobile Vita de Sancto Blasio aveva legato in favore della chiesa di Santa Maria de Castello “omnes costerias seu oliveta et ortalia consistentia, sicut incipitur a meniis terre Castrovillari in convicinio Porte Catene et usque ad oliveta ecclesie Sancti Iuliani”, affinché fossero celebrate due ebdomade nella stessa chiesa. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 98-104.
[cxvii] 9 agosto 1334. “ecclesie Sancte Marie de Trinitate”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 47-51.
[cxviii] 21 febbraio 1598. “existere ac ruralem, et sine cura, ac personalem residentiam non requirentem ecclesiam Sanctissime Trinitatis cassanensis diocesis cuius fructus, redditus, et proventus octo ducatorum auri de camera secundum comunem extimationem valore annuum non excedeunt” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 525-529). Il “beneficium seu ecclesiam Trinitatis de Castrovillaro”, risulta tra le “ecclesias de territorio dicte terre Castrovillari”, che Bartholomeo vescovo di Cassano, unì a Santa Maria de Castello il primo ottobre 1484 (Ibidem, pp. 272-274).
[cxix] 18 novembre 1408: “ortale unum cum arboribus siccomorum positum intus eamdem terram Castrovillari in convicinio ecclesie Sancte et Invidue Trinitatis” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 105-108). 12 aprile 1548: “hortali uno cum arboribus sicomorum intus eamdem terram posito in convicinio ecclesie Sancte et Individue Trinitatis legatis per quondam dominam Bellam Panzamirigliam” (Ibidem, pp. 347-350).
[cxx] 2 marzo 1467. Un orto sito e posito “intus eamdem terram Castrovillari cum arboribus siccomorum in contrata predicta Sancte Trinitatis iuxta ortum clericorum Sancte Marie de Castello iuxta duas vias publicas et alios fines”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 226-230.
[cxxi] 30 novembre 1581. Nella descrizione dei confini del “Repartimento assignato à Santa Maria Cirindola” è menzionato il “pertuso”, da cui “và fora le mura et da là per le mura de la terra conclude detta chiesa de Santa Maria Cirindola”. Il “pertuso” è menzionato anche riguardo il “Repartimento assignato à Santo Petro de la Cattolica”: “và fora le mura et dallà per le mura dela terra conclude alla porta delle Fosse”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 532-535.
[cxxii] 16 marzo 1442. Nel testamento del “quondam egregi viri Alexandri magistri Michaelis olim de Castrovillaro ac castri et casalis Sancti Antoni de Stridola domini”, stipulato il 6 ottobre 1428, il testatore dispone che i frutti della metà dei beni lasciati ai suoi figli ed eredi, siano applicati alla “cappelle costruende sub vocabulo Sancti Nicolai in ecclesia Sancti Francisci de Castrovillari”. Elegge la sua sepoltura “in ecclesia Sancti Francisci predicti in predicta cappella construenda in dicta ecclesia Sancti Francisci intus cimiterium prope portam intrantem in cimiterio predicto iuxta cappellam illorum domini Carsidoni”. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 155-162.
[cxxiii] 20 gennaio 1443. Tra i beni appartenenti al beneficio di “Sancti Nicolai Pappacarboni de eadem terra Castrovillari”, troviamo: “domus una magna intus prefatam terram Castrovillari in convicinio Sancti Francisci iuxta casalenum Sancti Iohannis et vias publicas a duabus partibus. Item planicies in eodem loco iuxta eamdem iuxta domum Antoni notari Philippi viam publicam et alios fines que locatur pro casalinis. Item casalenum aliud in eadem contrata iuxta vias publicas iuxta domum notari Mathei muro communi in medio iuxta claustrum Dominici de Sena et concluditur.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 163-165.
[cxxiv] 5 ottobre 1482. Tra i “bona stabilia et beneficialia” legati da Antonio de Pisano, con il peso di una ebdomada per l’anima della domina Iohanna Panczamariglie, prima patrona di detti beni, risultano: “domus unam palatiata sita et posita intus terram Castrovillari in convicinio et loco dicto lo plano de Sancto Francisco iuxta domum Nicolai Falchecte viam publicam et alios fines.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 258-260.
[cxxv] 24 maggio 1583. In relazione alle prerogative spettanti al monastero dei Frati Conventuali di S. Francesco di Castrovillari per la sua antichità, si afferma che “già sono 350 anni che quel monastero di S. Francesco è fundato”. Russo F., Regesto V, 23528.
[cxxvi] “Re Carlo dà licenza ai Frati Minori di Castrovillari di potere ingrandire il loro monastero, presso la loro chiesa in costruzione, intitolata a S. Francesco. Datum Neapoli, XXVIIII novembris, XIII ind.” (Reg. Ang. III, 1269-1270, p. 58). “Karolus etc. Secreto totius Calabrie etc. Cum ad supplicationem fratrum Ordinis Minorum morantium in Castrovillari pro dilatione loci eorum in terra ipsa, de casalenis que circa ipsum locum eorum, ut asserunt, ex demanio morticiis vel excandenciis Curia nostra tenet eis pro parte ecclesie Beati Francisci, in loco ipso constructe vel construende, atque ipsi ecclesie tantum quod omnis valor quantitatis ipsius augustalem unum penitus non trascendat Regis regum intuitu de speciali gratia duximus esse concedendum f. t. mandamus quatenus de casalenis pred. in eadem quantitate, cuius valor annuus augustalem unum non excedat, guardiano et fratribus dicti loci, pro parte dicte ecclesie, assignare procures. Cautus ne in existimatione dicti valoris nostra Curia fraudetur nec, manus tuas ad aliquorum assignationem extendas Dat. Neapoli, XXIX novembris XIII ind.”. Reg. Ang. XV, 1266-1277, p. 69.
[cxxvii] “I Baroni, poi, ricevettero l’ordine di presidiare le loro terre più esposte all’attacco nemico, e di rientrare subito in patria se si trovassero per qualunque ragione assenti. Da parte sua, il Duca di Calabria disponeva che Reggio, Scalea, Castrovillari, Nicotera, Rossano, Santa Severina fossero non soltanto guardate da forti contingenti di milizie ma provviste di cisterne, di torri, di fossati.” Caggese R., Roberto d’Angiò e i suoi tempi vol. II, Firenze 1930, p. 205, che cita: Reg. Ang., 236, c. 101-103, 23 marzo 1322.
[cxxviii] Giugno 1218 (a. m. 6726): un orto con alberi fruttiferi e viti nella parrocchia di S. Teodoro (τὴν ἐνoρίαν τoῦ Ἁγίoυ μεγαλoμάρτυρoς Θεωδώρoυ), (Guillou A., Les Actes Grecs des Fonds Aldobrandini et Miraglia XI-XIII s., Biblioteca Apostolica Vaticana 2009, pp. 240-243). Maggio 1248 (a. m. 6756): un casalino con una casa e un orto siti dentro Castrovillari nella parrocchia di S. Teodoro (ἐντὸς τoῦ Kαστρoβιλλάρη ἐν τῆ ἐνoρία τoῦ Ἁγίoυ Θεoδόρoυ), (Ibidem, pp. 252-255). Ottobre 1249 (a. m. 6758): un casalino sito dentro Castrovillari nella parrocchia di S. Giovanni de domino Mule (ἐντὸς τoῦ Kαστρoβιλλάρι ἐν τῆ ἐνoρία τoῦ Ἁγίoυ Ἰωάννoυ τoῦ κὺρ Moυλέ), ( Ibidem, pp. 256-262).
[cxxix] 4 gennaio 1265: il “casalinum” posto “intus terram Castrivillari in parrochia Sancti Petri de Catholica” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 451-453). 1 luglio 1273: “domum nostram ligneam quam habebamus et possidebamus intus terram Castrivillari in parrochia Sancte Marie de Turricella”, (Ibidem, pp. 454-456). 26 agosto 1308: il casalino posto “intus predictam terram Castrovillari in parrochia ecclesie beati Nicolai de Pape Carbono”, (Ibidem, pp. 31-33). 14 giugno 1310: un “ortalem” con alberi di olivo posto “in terra predicta in parrochia eiusdem ecclesie (S. Pietro de Cattolica ndr), (Ibidem, pp. 37-39). 9 agosto 1334: casa sita e posita “intus eadem terram Castrovillari in parrochia Sancti Petri de Catholica”, (Ibidem, pp. 47-51).
[cxxx] 11 maggio 1377: “domum unam sitam et positam intus dictam terram Castrovillari in convicinio Iudeyca” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 64-66). 6 gennaio 1378: casa, sita e posita “intus eamdem terram Castrovillari in convicineo Iudece”, (Ibidem, pp. 67-71). 18 febbraio 1388: “olivetum unum cum fundo ipsius”, posto “in tenimento et territorio dicte terre Castrovillari in contrata que dicitur lu Polmo” (Ibidem, pp. 80-84). 16 febbraio 1404: casa posta “intus dictam terram Castrivillari in convicinio ecclesie Sancti Silvestri”, “omnes costerias seu oliveta et ortalia consistentia, sicut incipitur a meniis terre Castrovillari in convicinio Porte Catene et usque ad oliveta ecclesie Sancti Iuliani”, le “domus sue omnes posite in convicinio ecclesie Sancte Marie de Castello”, “fontana que est in convicinio domorum Petri Tuscani” (Ibidem, pp. 98-104). 18 novembre 1408: casa sita e posta “intus dictam terram Castrivillari in convicinio ecclesie Sancti Petri de Catholica ubi dicitur la Forgia”, “olivetum unum cum fundo eius positum in contrata Iusticelle et ortale unum cum arboribus siccomorum positum intus eamdem terram Castrovillari in convicinio ecclesie Sancte et Invidue Trinitatis”, (Ibidem, pp. 105-108). 9 febbraio 1413: “medietatem unius ortalis positum in eodem tenimento cum arboribus olivarum in contrata fluminis Cochilis”, “olivetum unum positum in tenimento Castrovillari in contrata Porte de Fossis iuxta menie terre et alios fines”, “domum unam fabricatam et soleratam cum fundo ipsius positam intus eandem terram Castrovillari in convicineo Forgie”, “casalinum unum positum intus terram Castrovillari in convicineo Iudece”, “domos duas terranas contiguas positas intus eamdem terram in convicineo” (sic), (Ibidem, pp. 109-114). 9 marzo 1413: “ecclesiam unam nomine Sancti Leonardi cum hospitale pauperum ipsi ecclesie adiacenti positam et situatam intus dictam terram Castrovillari in convicinio platee ecclesie sancti Iuliani dicte terre”, “domus una fabricata calce et arena cum solario suo et cum camera una et cum uno orto prope ipsam domum in eodem convicinio”, “Item olivetum unum in contrada de Porticellis”, (Ibidem, pp. 471-474). 29 aprile 1416: “casalinum unum cum hedificio murorum in eo sistenti” sito e posito “intus eamdem terram Castrovillari in convicineo ecclesie Sancti Petri de Grecis”, (Ibidem, pp. 119-122). 3 maggio 1424: la “domus cum eius solo fabricatam et coopertam”, “sitam et positam intus predictam terram Castrovillari in convicinio ecclesie Sancti Petri de Grecis”, (Ibidem, pp. 129-133). 21 settembre 1432: domus sita e posita “intus dictam terram Castrovillari in convicinio ecclesie Santi Petri de Grecis iuxta domum siri Nicolai Malascarpe iuxta viam publicam et alios fines”, (Ibidem, pp. 146-149). 11 settembre 1435: “item supra solare cuiusdam domus posite intus dictam terram Castrovillari in convicinio ecclesie Sancti Iacobi”, “domum unam in qua ad presens tenet apothecam dictus Antonius cum quodam pede siccomorum positam in convicinio ecclesie Sancti Leonardi”, (Ibidem, pp. 475-480). 16 marzo 1442 (6 ottobre 1428): domus sita e posita “intus dictam terram Castrovillari in convicinio ecclesie Sancti Andree”, (Ibidem, pp. 155-162). 15 settembre 1448: un “olivetum” posto “in contrata ubi dicitur lo Canale de lo Lino” (Ibidem, pp. 166-170). 1 dicembre 1449: “olim vacante iure patronatus ecclesiarum Sancte Marie de Scala et Sancte Marie Magdalene scitarum et positarum intus predictam terram Castrovillari predicte vester diocesis cassanensis in convicinio Sancti Iuliani”, (Ibidem, pp. 171-174).
[cxxxi] 31 ottobre 1287: le terre site e poste “in contrata Pontis Fabricati in Matena inferius citra flumen Cochyli usque ad locum qui dicitur Caccavatum in tenimento Castrovillari” (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 11-13). 30 dicembre 1374: la “terram unam bombacaree” posta “in tenimento eiusdem terre Castrovillari in contrata Matene sumptus pontem fabricatum”, ortale posto “sumptus menia terre Castrovillari in contrata Porte de Cathena” (Ibidem, pp. 59-63).
[cxxxii] In alcuni casi, attraverso l’uso di “convicino” sembra emergere l’intenzione di circoscrivere un luogo nell’ambito di una “contrata”, come quando si identifica una casa “in contrata ecclesie Sancti Iuliani et convicinio Sancte Marie de Scala” (12 febbraio 1466. Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 208-212). In altri il termine “vicum” risulta utilizzato in luogo di “contrata”. 8 gennaio 1467: “ad vicum Sancti Nicolai de Pauperibus intus terram Castrovillari positum videlicet ante quamdam domum palatiatam positam ibidem in eodem vico in confinio”, “domum unam palatiatam positam intus eamdem terram in contrata Sancti Nicolai de Pauperibus muro comuni cum domo Barlette Rubei iuxta domum Nicolai de Eustasio et iuxta viam pubblicam, ortum unum subtus muros eiusdem terre in contrata Iudayce” (Ibidem, pp. 222-225).
[cxxxiii] 20 gennaio 1443: “domus una magna intus prefatam terram Castrovillari in convicinio Sancti Francisci”, “Item planicies in eodem loco”, “Item casalenum aliud in eadem contrata”, (Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 163-165). 12 ottobre 1450: “quadam domo frabicata solareata scita et posita intus dictam terram Castrovillari in contrata Sancti Leonardi”, la domus sita e posita “intus dictam terram Castrovillari in contrata Sancti Luce” (Ibidem, pp. 174-179). 11 novembre 1454: La domus sita e posta “intus prefatam terram Castrovillari in convicinio ecclesie Sancti Nicolai de Pauperibus”, “ortum unum in quo consistit pars una columbrarum positum in contrata Iudeche”, “ortum unum cum uno pedi oliastri positum in dicta contrata Iudeche”, la “domum unam que fuit Nicolai de Perro positam intus dictam terram Castrovillari in convicinio Turricelle”, “ortum unum positum in tenimento Castrovillari in contrata Porta de Racana”, la “domum unam aliam cum uno pede siccomorum ante dictam domum sistentem que fuit quondam dopne Florie Miniscalque scitam et positam intus prefatam terram Castrovillari in convicinio ecclesie predicte Sancti Petri de Catholica”, (Ibidem, pp. 180-186). 20 luglio 1457: la “domus palatiata scita et posita in terra Castrovillari in contrata Sancti Nicolai Pappacarboni”, (Ibidem, pp. 187-189). 19 maggio 1464: La “domum Luce de Policastrello scitam et positam intus eandem terram Castrovillari in contrata Mocte”, (Ibidem, p. 199). 12 febbraio 1466: la “domum unam terranam sitam et positam intus Castrivillarum in contrata ubi dicitur Vallescuro”, (Ibidem, pp. 208-212). 2 marzo 1467. Un orto sito e posito “intus eamdem terram Castrovillari cum arboribus siccomorum in contrata predicta Sancte Trinitatis”, un “olivetum” sito e posito “extra muros Castrovillari in contrata Sancti Philippi pertinentiarum eiusdem terre”, la domus “cum casaleno adiacente intus eamdem terram in contrata Sancti Salvatoris”, (Ibidem, pp. 226-230). 5 ottobre 1482: “domus unam palatiata sita et posita intus terram Castrovillari in convicinio et loco dicto lo plano de Sancto Francisco” (Ibidem, pp. 258-260). 18 luglio 1483: due domos site e posite “intus terram Castrovillari in contrata Turricelle contigue una alteri”, (Ibidem, pp. 261-265). 3 maggio 1489: “apotegam unam sitam et positam intus terram Castrivillarum in contrata Platee”, “Item olivetum unum in contrata Cochilis”, “Item aliud olivetum in contrata Sancti Georgi”, “Item ortalem unum cum quibusdam pedibus siccomorum intus terram Castrivillarum in convicinio Sancti Blasi”, “Item certa casalena posita intus dictam terram Castrivillarum” “in contrata que dicitur lo Casale in convicinio Sancte Magdalene”, “Loco detto Santa Barbara in contrata Matene”, “petie terrarum simil convintare in eodem tenimento dicte terre Castrovillarum in contrata ubi dicitur Fellirose seu Gudallo seu in contrata Sancti Blasi”, (Ibidem, pp. 497-504). 5 luglio 1489: la “domum unam palatiatam scitam et positam intus eandem terram Castrovillari silicet in platea publica eiusdem terre in contrata silicet ante ecclesiam Sancti Iuliani”, (Ibidem, pp. 279-284). 31 agosto 1498: la domus “scitam et positam intus eamdem terram Castrovillari in contrata Platee seu Iudayce”, la domus “posita et scistente intus eamdem terram Castrovillari in contrata Sancte Barbare”, (Ibidem, pp. 291-297). 13 giugno 1500: “quodam beneficio cuiuslibet domus palaciate cum quadam turri sita et posita in predictam terram in convicinio Sancti Blasi”, (Ibidem, pp. 298-301). 1 luglio 1503: “ecclesia seu cappella et sacelle Sancte Marie Magdalene” sita “intus terram”, “in convicinio Canne Rubee”, (Ibidem, pp. 302-304). 30 maggio 1505: “domus magna in qua dicti coniuge habitant posita intus terram Castrovillari in contrata de Forgia”, “item ortus unus pertinentis predictis in contrata de lo Crucivio”, (Ibidem, pp. 505-508). 21 dicembre 1512: “ius patronatum ecclesie Sancte Catherine site intus terram Castrovillari in contrata dicta la Iudeca”, (Ibidem, pp. 305-308). 23 novembre 1521: “quodam supersolarum unius domus posite intus terram Castrovillari in contrata Sancte Marie Magdalene”, “in tenimento dicte terre in contrata Sancte Marie de Armis”, (Ibidem, pp. 317-322). 25 maggio 1522: “quendam locum cum quibusdam arboribus in eo existentibus in contrata ubi dicitur Episcopio”, (Ibidem, pp. 323-326). 8 ottobre 1532: la domus posta “intus civitatem predictam in contrata ubi dicitur le case grandi”, “quandam domum …, sitam et positam intus civitatem Castrovillari in contrata ubi dicitur le case grandi”, (Ibidem, pp. 515-516). 7 gennaio 1533: la domus posta “intus civitatem Castrovillari in contrata dicta la Porta de Simoni”, (Ibidem, pp. 517-518). 9 luglio 1536: “hortalium unum cum certis pedibus olivarum quem habere dixit et ad se pleno iure spectare in tenimento et territorio dicte terre Castrovillari in contrata ubi dicitur Santo Jorgio”, (Ibidem, pp. 329-332). 12 aprile 1548: “in domo una fabricata posita intus terram Castrovillari in convicinio ecclesie Sancti Petri predicte loco ubi dicitur la Forgia”, “oliveto uno cum fundo eius posito in contrata Guitticelli, hortali uno cum arboribus sicomorum intus eamdem terram posito in convicinio ecclesie Sancte et Individue Trinitatis”, “in domo una palatiata sita et posita intus predictam terram in contrata detta lo Vallone de Lauro”, “domum unam sitam et positam intus terram predictam in contrata Sancti Salvatoris”, (Ibidem, pp. 347-350). 8 febbraio 1570: “in palatio seu domibus reverende commende Sancti Ioannis Hierusulimitani sitis et postis intus terram Castrivillarum in contrata dicta la Iudea”, (Ibidem, pp. 521-524). 29 agosto 1581: La domus “sita et posita intus terram predictam in contrata ditta de la Forgia”, la domus “sitam et positam intus terram predictam in contrata dello Vallone de lo Lauro”, la domus “sitam et positam intus terram predictam in contrata dicta de la Timpa”, la domus “sitam et positam intus terram predictam in contrata dicta de la Forgia”, la domus “sitam et positam intus terram prefatam in contrata de Sancto Petricello”, “Item orticellum unum situm et positum in contrata de Durante”, “Item olivetum unum situm et positum in contrata de Guitticella”, (Ibidem, pp. 364-353). 23 aprile 1617: casalino “dentro la dicta terra” dove era stata fatta la “cappella di Santo Paolo”, “in contrata dicta dello Vallone dello Lauro”, (Ibidem, pp. 400-403). 27 gennaio 1622: Una “domus” sita e posita “intus terram Castrovillarum in contrada dicta de Valle Scura”, “quidam hortus eidem clero situs et positus intus territorium predicte terre in contrata dicte de Missano”, (Ibidem, pp. 409-412).
[cxxxiv] 29 agosto 1581. “Item annuos carolenos duodecim super domo in qua ad presens habitat Lucas Campilongus sitam et positam intus terram predictam in contrata dicta de la Timpa iuxta domum Porfilii de Presta, iuxta viam publicam et alios fines.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 364-353.
[cxxxv] “Repartimento assignato à San Giuliano: Inconmenza da fora la porta de la Catena et tutto il casale circum circa, reservato lo ripartimento de Santa Maria la Nova, et venendo alla piazza camina per la strada maistra insino la timpa appresso la casa del magnifico Vicenzo Raniero inclusive, et da là sagli per la strata fra la casa di Pietro Antonio Pistoya exclusive et del magnifico Giovanni Iacobo Baratta inclusive, cioè la casa nova, camina per mezo la motta et cala fra le case de casa Riccardo et del magnifico Tiberio Iannitelli exclusive Santo Benedetto inclusive, esci a Santo Nicola della Motta inclusive, cala per la timpa et esci alla via nova, esci alla casa di Colella Puglisi exclusive, et cossì de sotto le timpe della via nova et per sotto le mura della terra insino a fora la porta della Catena circum circa conclude.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, p. 533.
[cxxxvi] “Repartimento assignato à Santa Maria la Nova: Inconmenza da lo vallone sotto la casa de Scipio Puglisi et di magnifico Cesare Cesario Pellegrino, et caminando per la strada diritta fra la casa di Michele de Feudo exclusive et de Paulo de Raele inclusive esci al castello exclusive, et dallà per sotto lo vallone sotto il vescovato, esci allo vallone sotto le case predicte di magnifico Cesario et di Scipio et cosi conclude.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 532-533.
[cxxxvii] “Repartimento assignato à Santa Maria del Castello: Inconmenza da fora la porta delli Fossi, cioè dalle case de Capua de Chimento et di Giovan Simone de Chimento exclusive, sagli per li celsi di Santo Pietro et camina per sotto lo trappeto del Dieno exclusive et per sotto le case de Cola Andrea Leo exclusive, sagli innanzi la chiesa della Trinità, et da là sagli per la strata fra la casa di Bernardino Grisolia exclusive et di Vicenza Puglise inclusive, esci alla strata maistra per sopra la casa del magnifico Berardino de Apolito exclusive, et per sotto la casa de magnifico Desiderio Campanella inclusive, cala per la vanella abascio fra la casa delli figli de magnifico Giulio Campanella inclusive et di magnifico Cornelio Marullo exclusive, esci per sotto lo gayfo di Giuseppe de Salerno innanzi la casa di notar Cesare Basilio exclusive, esci alla strata diritta et caminando per detta via diritta in su fi allo pisciottolo de la casa grande, cioè dela parte di sopra de detta strata et po’ da Santo Nicola dalle case grande inclusive camina per la strata diritta insino alla casa de Colella Puglise inclusive, et dallà saglie per sotto le case nove di notar Bernardino la Scalea inclusive insino a Santo Nicola de la Motta exclusive et da là per la strata fra le case del magnifico Tiberio Iannitello et de li Liccardi inclusive et Santo Benedetto exclusive camina per mezzo la motta et cala per la strata fra la casa de Pietro Antonio Pistoya inclusive, et del magnifico Giovan Iacobo Baratta exclusive, cala alla timpa appresso la casa de magnifico Vicenzo Raniero exclusive, et da detta timpa fra le case de Capua et de Giovan Simone Chimento exclusive et cossi conclude.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, p. 533.
[cxxxviii] “Repartimento assignato à Santo Pietro de la Cattolica: Inconmingerà da la porta delle Fosse, cioè dalla casa de Capua et di Giovan Simone de Chimento inclusive, et sagli per li celsi de detta chiesa et camina per sotto lo trappeto di lo Dieno inclusive et per sotto la casa di Cola Andria Leo inclusive, et esci innanzi la chiesa di la Trinità, et da là esci alla strata maestra per sopra la casa di magnifico Bernardino d’Apolito inclusive, camina per sotto la casa de magnifico Desiderio Campanella exclusive, et camina per la vanella fra la casa delli heredi di magnifico Giulio Campanella exclusive et di magnifico Cornelio Marullo inclusive et per detta vanella esci per sotto lo gayfo di Gioseppe Salerno, esci innanzi la casa di notar Cesare de Basilio inclusive, camina insino all’horto della Certosa fra detto horto inclusive dela chiesa di Santo Nicola de lo Pisciottolo exclusive et per sotto le mura de la terra esci alla porta de la Racana et per sotto le mura de la porta de Racana esci alla porta de lo Stritto, et da là sagli per la strata fra la casa di Giesomondo Latigana inclusive et la casa de Theseo Nepeta exclusive, camina per la vanella fra la casa di Giovan Leonardo la Polla, et dallà esci et camina deritto in su per sotto la casa di Giulio Confessoro inclusive, esci alla strata diritta, et dallà passa lo vallone dello Lauro, et camina per la vanella fra la casa di Tiberio Pisciuni inclusive et di Cataldo de Diano exclusive, camina per sotto lo gayfo di donno Ascanio de Dieco, dallà camina fra la casa di Antonello Barbastefano inclusive, di Antonello Frostieri exclusive, per sotto la casa di Luca Campilongo inclusive, esci allo pertuso, và fora le mura, et dallà per le mura della terra conclude alla porta delle Fosse, cioè alla casa de Capua et di Giovan Simone de Chimento inclusive et cossi conclude.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, p. 534.
[cxxxix] “Repartimento assignato à Santa Maria Cirindola: Inconmenza da nanze de detta chiesa et camina per le mura de la terra e camina insino alla porta de lo Stritto et da là sagli per la strata fra la casa di Theseo Nepeta inclusive et di Giesomondo Latigana exclusive, sagli per la vanella per nanzi la casa di donno Panarace exclusive camina in su fi sotto la casa di Giulio Confessoro et di Carlo de Perna exclusive, camina insino allo vallone de lo Lauro, et da là fra la casa di Tiberio Pisciuni exclusive, et di Cataldo de Diano inclusive, camina per sotto lo portico di donno Ascanio de Dieco et da là camina per sotto la casa di Antonello Barbastefano exclusive et per sotto la casa de Luca Campilongo exclusive, camina fra la casa di Salerno de Laudo exclusive, et di Paulo de Nitieri inclusive esci al pertuso, và fora le mura et dalà per le mura de la terra conclude detta chiesa de Santa Maria Cirindola.” Russo G., Le pergamene di Castrovillari (secc. XIII-XVII), Castrovillari 2005, pp. 533-534.
Creato il 29 Settembre 2021. Ultima modifica: 12 Ottobre 2021.