Regesto Crotonese (1500–1780)

Il documento

Raccolta di documenti in forma di riassunto riguardanti il monastero dei Conventuali dell’ordine di S. Francesco d’Assisi, il convento dell’Osservanza, il convento dei Cappuccini, il monastero di Gesù e Maria dell’ordine dei Paolotti, il monastero di Santa Chiara, le cappelle di Santa Maria del Capo delle Colonne, del SS.mo Crocifisso e dei SS. Cosmo e Damiano, il Monte dei Morti. Cotrone 1789. (ASCZ, Cassa Sacra, b. 383 fasc.li 1, 14, 16, 19, 20, e 22).

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Riassunzione degl’Istrumenti scritti in Carta Pergamena, che si apparteneano al monistero de P.P. Conventuali dell’Ordine di S. Fran(ces)co di Assisi della Città di Cotrone

30 agosto 1526. Istromento di Giovanni Pipino stipulato per Notar Gio. Bernardino de Nola della Città di Cotrone con cui istituì erede universale e particolare sopra tutti i beni a Gio. Tomaso Pipino suo figlio primogenito. Dispose che d.o suo erede debba erogare D. 50 per la costruzione di una cappella dentro la chiesa del monistero di S. Francesco di Assisi dell’ordine de’ conventuali della med.a Città di Cotrone, e per dotazione della sud.a cappella gli assegnò D. 150 per impiegarsino in compra di corpi stabili, pendente la quale compera dispose contribuirsi in beneficio della sud.a cappella annui D. 9. Sussiegue un altro testamento di Dionisio Pipino stipulato a 12 agosto 1537 per l’istesso Notar Gio. Bernardino Nola, mediante il quale istituì erede universale, e particolare a Gio. Matteo Pipino suo figlio jure legati lasciò alla cappella di sua famiglia eretta dentro la chiesa del sud.o monistero di S. Francesco annui carlini 15, col peso di una messa la settimana, oltre le altre due solite a celebrarsino, come da d.o testamento al quale.

1 novembre 1529. Testamento di Simone Sarletta della Città di Cotrone stipulato per Notar Francesco Santoregno di Scilla, dal quale oltre della istituzione dell’erede si rilievano alcuni prelegati senza per ora interesse del monistero.

26 ottobre 1535. Istrumento cenzuale per Notar … con cui Gio. Bernardino Longobucco e Gio. Matteo Mazza della Città di Cotrone con i patti rescissori venderono a Gesimondo ed Agostino Caracalli un annuo cenzo bullare di D. 10 per Capitale di D. 100 sopra i primi e principali frutti di una casa sita dentro l’abitato della sud.a Città di Cotrone nella parrocchia di S.ta Veneranda e sopra un corpo stabile sito in d.o tenimento di Cotrone nel luogo nomato Misianello giusta i suoi notori confini.

6 settembre 1545. Istrumento di vendita per Notar Giacomo Parrotta della Città di Cotrone, con cui Ferdinando e il sacerdote D. Giovanni de Lesiassas venderono al monistero di S. Francesco di Assisi de’ PP. Conventuali una casa palazziata sita dentro l’abitato della sud.a Città, giusta i suoi notori confini per lo prezzo di D. 55.

19 novembre 1549. Testamento di Gio. Pietro de Marsico di Cotrone stipulato per Notar Antonello de Turris della sud.a Città con cui dopo la istituz.ne dell’erede jure legati lasciò al monistero di S. Francesco sotto il titolo di S. Antonio de Padova per erezione di una cappella, col peso di due messe la settimana una casa palazziata sita dentro l’abitato della sud.a città nella Parrocchia di S.ta Maria Protospataris, confine la casa di Filippo della Vollica via publica ed altri. Quindi codicillando lasciò al sud.o monistero un’altra casa, con la condizione, che gli eredi contravvenendo alli sud.i legati li beni ereditari fossero del sud.o monistero.

Dicembre 1558. Istrumento di vendita per notar Campigia Catalano della città di Taranto, con cui Gio. Bernardo Materdona della sud.a città di Taranto vendè a Scipione Ferrao di quella di Cosenza il feudo generalmente detto Casale e feudo di Massanova sito in tenimento di Cotrone, Isola, casale di S. Pietro, Motta e Cutro con molte gabelle, cioè la gabella detta della Misericordia, altra nomata Vallecupa, altra detta Le Vigne o sia Umbro con molini, altra detta la Manca o sia la Vozza, altra detta lo Cariglieto, altra detta l’Umbraca e l’Acqua scritta, con boschi, e lago per lo prezzo di D. 11000, libero di ogni peso, onnossia però ad annue salme 8 di grano alla ragione di tomola 6 per cadauna salma redditizie al monistero di S. Francesco di Assisi della città di Cotrone ed altre annue prestazioni come da d.to istr.o al quale.

29 novembre 1552. Testamento di Lucrezia Lucifero, stipulato per notar Gregorio Melle di Cotrone, con cui jure legati lasciò al monistero di S. Francesco di Assisi dell’ordine de’ conventuali una casa sita dentro l’abitato della sud.a città col peso di due messe la settimana.

6 settembre 1609. Istrumento cenzuale per Notar Giulio Rigitano di Cotrone con cui Cesare Severino della med.ma città con i patti rescissori vendè al monistero di S. Francesco di Assisi un annuo cenzo bullare di carlini 30 per capitale di d.ti 30 sopra i primi e principali frutti di un magazzino sito dentro l’abitato della sud.a città nella Parrocchia di Santa Veneranda giusta i suoi notori confini.

16 agosto 1611. Istrumento di concessione enfiteutica per Notar Paolo Gatto di Cotrone, con cui il monistero di S. Francesco di Assisi, con i patti devolutivi concesse in enphiteusim a Gio. Domenico Varano della sud.a Città una casa sita dentro l’abitato di d.a città di Cotrone e propriamente nella Parrocchia di S.ta Veneranda confine quella di esso Gio. Domenico quella di Elena Artusa la casa degli eredi di Gio. Pietro Lalamanco via publica ed altri. Quale casa ut supra cenzuita pervenne al monistero a titolo di donazione che ne fece Gio. Paolo Varano col peso di una metà eddommada di messe e che fu cenzuita per l’annuo canone di carlini 30.

6 novembre 1619. Istrumento di concessione enfiteutica per Notar Dionisio Speziale della città di Cotrone, con cui il monistero di S. Francesco di Assisi dell’ordine de conventuali nelle debite forme, e con i patti devolutivi concesse in enphiteusim a Giuliano Cordua una casa sita nell’abitato della sud.a città nella parrocchia di S.ta Veneranda, confine la casa di esso Giuliano, il magazzino di Gio. Tomaso Montalcino, via publica, ed altri, per l’annuo canone di carlini 12.

2 marzo 1620. Istrumento di concessione enfiteutica per Notar Paolo Gatto di Cotrone con cui il monistero di S. Francesco di Assisi, con i patti devolutivi, concesse in enphiteusim a Gio. Batt.a Tiriolo una casa palazziata sita dentro l’abitato della sud.a città di Cotrone nella parrocchia di S.ta Maria Protospataris , giusta i suoi notori confini, per l’annuo canone di D. 4.

28 febbraio 1620. Istrumento cenzuale per Notar Paolo Gatto di Cotrone con cui Vittoria Iacomino, figlia ed erede di Gio. Matteo Iacomino e moglie di Gio. Vincenzo de Nola perciocchè andavan dovendo ad Elisabetta Lucifero, vedova di Gio. Matteo Adamo, assegnarono in beneficio della med.a un annuo cenzo bullare di D. 4 per capitale di D. 40 sopra i primi e principali frutti di alcune vigne site in d.o tenimento di Cotrone nel luogo detto Zinfano giusta i loro notori confini.

23 ottobre 1621. Istrumento di vendita per Notar Paolo Gatto di Cotrone con cui Gio. Domenico de Rocca della sud.a città vendè a Paola una casa sita dentro l’abitato della sud.a città di Cotrone, giusta i suoi notori confini per lo prezzo di D. 30.

29 ottobre 1633. Istrumento per Notar Luca Corea di Cotrone con cui si riassume in forma publica l’istrumento di affrancazione stipulato a 13 novembre 1631, mediante il quale Dianora Pisanello vedova di Andrea Solis procedè alla ricompra dell’annuo cenzo di grana 50 dovuto al Rev.do arciprete della catredal chiesa della sud.a città di Cotrone e che ritrovavasi infisso sopra un vignale sito in tenimento della sud.a città nel luogo nomato l’Ubrica, come da d.o Istrumento al quale.

1 dicembre 1634. Istrumento per Notar Gio. Francesco Santomagno della Città di Cotrone, con cui Gio. Batt.a Rotella dichiarò aver conseguire da Gio. Gerolamo e Gio. Vincenzo de Raimondo in conto de D. 900 D. 450 dipendenti dal prezzo del territorio nomato Mutrò stante il quale pagamento cedè in beneficio de’ med.i de’ Raimondi ogni e qualunque sua azione e pretenzione che sopra d.o territorio Mutrò potea avere e rappresentare.

10 luglio 1636. Istrumento di ratifica per Notar Dionisio Speziale di Cotrone con cui Bernardino Barricellis della sud.a Città ratificò l’istrumento di vendita di una casa che vendè al monistero di S. Francesco di Assisi per lo prezzo di D. 80 sita dentro l’abitato di d.a Città di Cotrone nel luogo detto li Ribellini confine le case di Gio. Batt.a Mangione, quelle di Pietro Antonio Bombino ed altri.

7 ottobre 1637. Vendita per Notar Gio. Antonio Protentino di Cotrone, con cui l’ordinario serviente vendè ad estinto di candela a Gio. Bernardino Susanna della sud,.a Città una casa sita dentro l’abitato della sud.a Città nella parrocchia di S.ta Venere, confine quella di Desiderio Cropalati stritto mediante ed altri eseguita a Gio. Pietro Manieri che fu venduta per lo prezzo di D. 113 per i quali per cagion di frutti compensativi e con i patti rescissori gliene fu costituito un annuo cenzo bullale alla ragione dell’8 per 100.

Dicembre 1650. Donazione per Notar Stefano Barbuscia della terra del Zirò con cui il Capitan Diego Iaccino della Città di Cotrone abitante in d.a terra a titolo di donazione irrevocabile tra vivi assegnò al monistero di S. Francesco di Assisi della sud.a Città un annuo cenzo bullare di D. 18 che per capitale di D. 200 dovea conseguire sopra i beni della fu Salva Casoppari e Francesco Bonaiuto e signanter sopra la possessione d.a Ginostra sita fuori le mura della sud.a terra dello Ziro confine quella di un tale di Susanna che si possiede dal Rever.do D. Filippo Nasca la possessione detta Fiumicello ed altri.

15 aprile 1654. Istrumento di convenzione e dotazione per Notar Felice Antonio Protentino di Cotrone con cui il monistero di S. Francesco di Assisi nel concedere all’Ill.stre D. Gio. Batt.a Aragona de Ajerbis della sud.a Città una cappella dentro la chiesa del sud.o monistero , pagò per la fabrica della med.a D. 50, e per la dotazione le assegnò una cabella sita in d.o tenimento di Cotrone nel luogo nomato Mutrò Suriano confine quella di Lelio Montalcino ed altri col peso di tre messe la settimana, e con la facoltà di poterne surrogare un’altra dello stesso valore.

6 aprile 1700. Istrumento cenzuale per Notar Giuseppe Tiriolo di Cotrone, con cui Paola Caparra, vedova di Francesco Calabrese, con i patti rescissori vendè al monistero di S. Francesco di Assisi un annuo cenzo bullare di D. 5 per capitale di D. 62 e grana 50 sopra i primi e principali frutti di una metà casa sita dentro l’abitato della sud.a Città di Cotrone nella parrocchia di S.ta Maria Protospataris, confine le case di D.a Anna Suriano, quelle di Antonio Guercio, via publica ed altri.

Febbraio 1707. Convenzione e assegnazione per Notar Leonardo Avarelli di Cotrone, concui D.na Cisismonda Pipino erede del Rev.do D. Francesco Pipino della sud.a Città nel convenirsi col monistero di S. Francesco di Assisi relativamente agli annui D. 19 che d.o monistero dovea conseguire dalla eredità del sud.o Francesco Pipino per cagion di più legati, con molte annualità decorse, le quali furono transatte per D. 100 insolutum et soluti nomine assegnò in beneficio di d.o monistero annui D. 19 sopra gli annui D. 52 e tari 2, che d.a di Pipino dovea conseguire sopra li jussi di catapania, portolania zecca e pesi e misure della soprad.a Città di Cotrone.

8 marzo 1711. Assignazione per Notar Silvestro Cirrelli di Cotrone, con cui Marco Anello ed Onofrio Iazzolino della sud.a Città perciocchè andava dovendo alla cappella di S.ta Barbara eretta dentro la chiesa del monistero di S. Francesco di Assisi in D. 50 di capitale con altri D. 44 di annualità decorse, in unum D. 94, in solutum et soluti nomine assegnarono in beneficio di d.a cappella una casa palazziata sita dentro l’abitato della sud.a Città nella parrocchia de’ S.ti Pietro e Paolo, confine la casa di Giacinto Arabia quella di pertinenza del beneficio sotto il titolo di S. Andrea ed altri onnossia in annui grana 85 redditizi all’archidiaconato della catredale di d.a Città.

16 gennaio 1730. Istrumento cenzuale per Notar Pelio Tiriolo di Cotrone con cui Lucia Greco ed Antonio Lo Mare della sud.a Città, con i patti rescissori venderono alla cappella di S.ta Barbara eretta dentro il monistero di S. Francesco di Assisi un annuo cenzo bullare di carlini 32 per capitale di D. 40 sopra una casa nella parrocchia di S.ta Margherita, confine il palazzo de’ Sig.ri Albani , la casa della cappella de Concezione ed altri.

26 giugno 1726. Istrumento cenzuale per Notar Pelio Tiriolo di Cotrone con cui Antonia Galasso, Francesca e Vittoria Galasso con i patti rescissori venderono alla cappella di S.ta Barbara , eretta dentro la chiesa del monistero di S. Francesco di Assisi un annuo cenzo bullare di carlini 26 e grana 4, per capitale di D. 33 sopra i primi e principali frutti di una casa sita dentro l’abitato della sud.a Città di Cotrone nella parrocchia de’ S.ti Pietro e Paolo, confine quelle di Antonio Varano onnossia ad annui D. 5 e tari 2 al beneficio sotto il titolo di S.to Luca famiglia de Adamo, ed in altri annui D. 4 per capitale di D. 50 al Primiceriato della catredal chiesa.

Notamento di tutti li legati e contratti di questo venerabile Conv.to dell’Osservanza nella Città di Cotrone, per la quale il convento ne va creditore, da noi fatto l’anno 1683. Da cui fattone lo spoglio si ricavano le seg.ti notizie.

1562. In Not.ro Gregorio Mele li conti di Melissa Gio. B.a e Gio. M.a Campitelli erigono in cappella l’altar maggiore col peso di messe 4 la 7mana e per esse obbligano in perpetuum annui 24.

1561. In Notaro Annibale Sallustio. D. Fran.co Caldarone castellano lascia nel suo testamento li suoi magazzini del molo, per dirsene della rendita tante messe.

1566. In Not.r Gregorio Mele la contessa di S. Severina D. Maria Dabalso nel suo ultimo testamento impone il legato di messe 4 la settimana per quelli assegna a PP. Osservanti D. 30 annui dovutigli dall’università di Cotrone; quale poi per accordo cedè invece di essi a PP. Osservanti med.mi la guardiania del porto, come in Istr.o n.ro Gio. Dionisio Speziale li 16 agosto 1625 annui 30.

1568. In n.ro Gregorio Mele D. Ferrante Caposacco nel suo ultimo testamento lascia a d.i PP. Osservanti senza peso annui D.10 sopra il feudo dell’Arso in territorio di Cariati e sopra tutti li suoi beni quali si pagano dagli eredi di q.m D. Lelio Iannuzzi della Città di Rossano, ed indi dal S.r Principe di Campana.

8 novembre 1593. In not.ro Gio. Galasso. Berardina Susanna lascia nel suo testamento annui D.ti 5 per due messe la settimana nella sua cappella.

15 novembre 1665. In not.ro Tommaso Salviati. Gli eredi per q.m Lucio Piterà per tre messe la settimana obbligano annui D.ti 15 sopra tutti i loro beni, sopra le case possedute dal barone d’Apriglianello, e sopra li territori denominati le Ficazzane e la Torre, quali in oggi si pagano per metà da D. Rafaele Suriano, come possessore di porzione di d.i territori, e l’altra metà da D. Bernardino Scarriglia, come compratore della casa in Parrocchia di S.ta Maria Prothospatariis, del fu Agostino Beltrano in virtù d’istrumento de 21 gennaro 1772 per mano di N.r Gius.e Trigano dell’Isola, in cui si enuncia la stessa sogetta a tal peso.

16 maggio 1662. In n.ro Giuseppe Lauretta. Impiego fatto di D.ti 50 dal q.m D. Cesare Suriano sopra li beni di Vito Caparra e Gio. Batt.a Petrolillo in annui – 4-.

22 gennaio 1662. In not.ro Gerolamo Felice Protentino. Capitale a censo di D. 100 e per essi annui D. 8 col peso di due messe la 7 mana lasciati dalla famiglia Foresta, ipotecato sulli beni di Giuseppe Messina.

25 luglio 1644. In n.ro Paolo Gatto. Legato d’una messa la 7.mana da Aurelia Antinoro per annui D.ti 5 sopra li suoi beni.

15 gennaio 1647. In Not.ro Gio. Antonio Protentino. D. Fabio Antinoro per due messe la 7.mana assegna un pezzo di terra l.o d.o li Cappuccini Vecchi cenzuato a Marzidonia Orso per annui 4. E più una bottega e casa nella Piazza. Più assegnamento che si enuncia senza citarne la scrittura di salme due di territorio nella gabella d.a Margarita per una messa la 7.mana in annui D.ti 4 a pascolo e t.li 18 grano in semina che si pagano da D. Fran.co M.a Montalcino come donatario della Sig.ra Fota Montalcino.

Possesso che si enuncia a favore del convento d’una gabella nel territorio di S.ta Severina chiamato Filittò comune cogli eredi di Dom.co Borrello confine Corazzello, li mulini ed altri lasciata dalla q.m Sig.ra Lucrezia Tibalda, come appare per istr.to stipulato /manca il rimanente/.

Ed esaminate egualmente le Pergamene si è ritrovato contenere le seg.ti cose.

P.ma. 18 giugno 1590. Bolla di Papa Sisto V, con cui ordina mantenersi i PP. Osservanti di Casabona in possesso di esigere la quarta funerale, che gli veniva contrastata dal vescovo d’Umbriatico.

2.da. 16 agosto 1625. In not.ro Gio. Dionisio Speziale. L’università di Cotrone per D.ti 300 di capitale dovuto a PP. Osservanti come legatari della contessa di S.ta Severina in annui D.ti 30 ridotti poi a D.ti 21 assegna a med.mi il diritto della guardiania del porto. Nota che tale diritto più non esiste, perché si dice abolito da molti anni ab immemorabili.

3.za. 15 settembre 1665. In not.ro Gio. Tom.so Salviati. D. Pietro Fran.co Lucifero nel dì 17 7.bre 1610 per atti di N.r Gio. Fran.co Rigitano avendo costituito un legato perpetuo di tre messe la 7.na, e per essi annui D.ti 15, li di lui eredi Piterà l’assegnano s.a la gabella il Terzo di Ficazzani che in oggi si pagano per metà da D. Rafaele Suriano e metà da D. Bernardino Scarriglia.

4.a 21 giugno 1685. In not.ro Leonardo Avarelli. Pagam.to fatto dal P.ncipe di Strongoli di D.ti 150 per attrassi a tutto agosto 1684 sopra il legato di annui D.ti 24 lasciati col peso di tre messe la 7.mana da Sig.ri Campitelli conti di Melissa enunciato nel testamento del q.m Gio. Batt.a Campitelli li 6 giugno 1663. In n.ro Varamoscia e ridotta poi a messe 167, quali D.ti 24 in oggi si pagano dall’attuale S.r Principe di Strongoli.

Riassunzione degli istrumenti scrit’in carta pergamena, che si apparteneano al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de’ Paulotti della Città di Cotrone.

6 novembre 1500. Istrumento di permuta per N.r Romano de Orlando della Città di Cotrone, con cui Agostino de Ristangno della sud.a Città a titolo di permuta assegnò a Giacomo de Augello della sopradetta Città una continenza di vigne sita in d.o tenimento di Cotrone nel luogo d.o lo Palazzo confine le vigne di Grano di Oliverio, quelle di Antonello Marino via pu.ca, ed altri in iscambio della quale continenza di vigne dal soprad.to de Augello gli furono assegnate al divisato di Ristangno quattro salme di grano, comne da detto istrumento al quale.

31 dicembre 1506. Assegnazione per N.r Romano de Orlando della Città di Cotrone in forza del quale precedente alcune lettere commissionali furono al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paulotti della Città di Cotrone assegnate quattro salmate di terra site in d.o tenimento di Cotrone nel luogo detto il Piano dello Ponte in oggi fatte vigne, confine le terre di esso Monistero, vallone, via pu.ca ed altri.

19 agosto 1517. Istrumento di vendita per N.r Romano de Orlando di Cotrone, con cui Monsignor Antonio Lucifero, vescovo di d.a Città, vendè ad Antonio de Altomonte della medesima una casa terranea sita dentro l’abbitato dell a sud.a Città di Cotrone nella Par.a di S. Domenico giusta i suoi notori confini, per lo prezzo di docati trentacinque.

19 agosto 1520. Testamento di Giov.e Batt.a Pulleari della Città di Cotrone, stipolato per N.r Gregorio Melle della sud.a Città, con cui istituì erede universale e particolare sopra tutti i beni stabili e mobili a Tomaso Gusasci suo marito, colla condizione di dover costruire una cappella dentro il monistero di Gesù e Maria e dopo la morte di esso erede tutt’i beni fossero di d.o monistero col peso di due messe la settimana da celebrarsino in d.a cappella, come da d.o testamento al quale.

31 luglio 1524. Istrumento per N.r Fran.co Merendo di Cosenza, con cui ad istanza del monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paulotti della Città di Cotrone si riassume in forma pu.ca l’istrumento di concessione stipolato per N.r Giacomo de Prure della Città di Catanzaro mediante il quale Monsignor Andrea de Valle vescovo della sud.a Città di Cotrone con i patti devolutivi concesse in emphi.m al sacerdote Ruggerio Ponzio di d.a Città una casa sita nella Parr.a di S. Pietro, confine quella di Nando Marango, la casa di Dionisio Guerriero, via pu.ca, ed altri per l’annuo canone di carlini diece, l’istessa che da detto Monsignor era stata concessa a Paola de Corso, col patto di migliorarla vita durante della medesima. A di fuori di d.a carta, si rilieva essere passata detta casa in dominio del monastero.

1530. Istrumento di vendita per Notar Gio. Bernardino de Nola di Cotrone con cui Beatrice de Bonis vendè a Galerana moglie di Ferdinando de Marzano della sud.a Città, una continenza di vigne sita in detto tenimento di Cotrone nel luogo nomato La Portella confine la via pu.ca da due lati, per lo prezzo di D. 200, che li pagarono nell’atto della stipola.

16 ottobre 1530. Istrumento per N.r Bernardino de Nola della Città di Cotrone, con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ord.ne de Paulotti, precedente breve pontificio ed ad estinto de candela, concesse a Luca Giovanni Foresta in usufrutto tantum un territorio sito in d.o tenimento di Cotrone nel luogo d.o Lo Piano della Carrera, pervenuto a d.o monistero per caggione della dotazione della cappella fondata dal fu Pietro Pigneri con altri annui ducati diciotto e col peso di sei messe la settimana, quale territorio fu concesso quoad usufructum tantum per l’annuo censo di docati venti sette.

20 febbraio 1532. Breve apostolico relativamente alla carta reggistrata nel numero antecedente per la concessione del territorio nomato il Piano della Carrera, pervenuto dalla dotazione della cappella fondata da Pietro Pigneri con peso di messe e sepoltura.

16 febbraio 1531. Breve pontificio in forza del quale venne permesso al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti invece degli annui D. diciotto lasciati da Pietro Pigneri per la dotazione di una cappella con peso di messe, si possa ricevere, siccome si riceve, una possessione o sia territorio nel luogo detto il Piano della Carrera.

5 settembre 1536. Istrumento di vendita per N.r Ferdinando … con cui Gio. Pietro Caparra di Cotrone vende al monistero di Gesù e Maria dell’ord.e de Paulotti una mettà continenza di terre site in d.o tenimento di Cotrone nel luogo d.o Mutrò, confine le terre di Luca La Profeta, quelle di Pietro Infusino, il Vallone Mutrò ed altri, per il prezzo di docati cento, come da detto istromento al quale.

11 giugno 1536. Istrumento di concessione e dotazione per N.r Gio. Bernardino de Nola della Città di Cotrone, con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti della sud.a città nell’aver concesso a Guerra Carasosa un luogo dentro la chiesa di detto monistero per la fondazione di una cappella dal sopr. Di Guerra per la divisata concessione fu in beneficio di detto monistero assegnato durante la vita di esso un annuo cenzo di carlini trenta, e dopola morte si pattuì di assegnarsi un stabile di egual rendita del divisato annuo cenzo di carlini trenta.

9 agosto 1539. Testamento di Antonino della Rocca della città di Cotrone stipolato per N.r Giuseppe Pollinzi della sud.a città di Cotrone con cui istituì erede universale e particolare sopra tutti i suoi beni a Gio. Bernardino della Rocca suo figlio, colla condizione che morendo in pupillare età e senza eredi discendenti dal suo proprio corpo, debba succedere Filippa Susanna di lui madre, nonché Anna Catarinella, ed Innocenza sue sorelle, in qual caso fossero nell’obbligo le sud.e eredi sostituite pagare al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti docati cento per la fondazione di un oratorio o sia cappella.

28 agosto 1542. Istrumento di vendita per N.r Gio. Pietro Marsico della città di Cotrone, con cui Valerio de Sanda della sud.a città vendè al monistero di Gesù e Maria dell’ordine dei Paolotti una chiusa di vigne sita in d.o tenimento nel luogo detto Lo Palazzo, confine le vigne di Fran.co de Aprigliano, le due vie pubbliche, ed altri per lo prezzo di ducati cento.

13 aprile 1543. Istrumento di cessione per N.r Gio. Bernardino de Nola della città di Cotrone, con cui Teseo Criscente e Luca Giov.i Foresta nel rinunciare in beneficio del monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti della città di Cotrone il territorio sito in d.o tenimento nel luogo detto il Piano della Carrera, assegnarono in beneficio dello stesso il divisato territorio, l’istesso che d.o monistero l’era stato concesso per l’annuo cenzo di docati ventisette che le pervenne dagli eredi di Pietro éPigneri per la dotazione di una cappella con sepoltura e peso di messe.

13 aprile 1543. Istrumento di assegnazione per N.r Gio. Bernardino de Nola di Cotrone con cui Geronimo Pigneri, erede di Pietro Pigneri, a titolo di donazione assegnò al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti della sud.a città annui docati ventisette, da pagarsino terziatamente, cioè Natale, Pasqua di Resurrezione, ed agosto in luogo del territorio nomato il Piano della Carrera, come da istrumento al quale.

6 ottobre 1572. Istrumento per N.r Gio. Bernardino de Nola di Cotrone con cui si riassumono in forma pu.ca due Diplomi di Alfonso I e del re Ferdinando che portano l’epoca de 29 luglio 1458 e de 20 maggio 1494 relativamente alla facoltà di stabilire i pesi e misure senza che possa intervenire alcun commissario, ma ciò fosse lecito a sindaci e catapani di d.a città di Cotrone a tenore dell’uso inveterato.

22 agosto 1575. Istrumento per N.r Gio. Tomaso Bombino di Cotrone, con cui si riassume in forma publica l’istrumento di dotazione e fondazione, stipolato a 17 settembre 1574, mediante il quale Scipione Prato tanto in suo nome, quanto in nome e parte di Nicola Prato, suo fratello, in adempimento della testamentaria disposizione di Rafaele Prato di loro padre, che tra l’altro disposto avea di fondarsi una cappella sotto il titolo della Pietà dentro il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Péaolotti colla celebrazione di due messe la settimana, per la quale legò annui docati diece, nel fondarsi la sopradetta cappella, assegnò in beneficio del divisato monistero per la dotazione della medesima e soddisfazione di d.o peso li sopradetti annui docati diece per il conseguimento de quali obligò tutti i suoi beni.

14 giugno 1578. Istrumento per N.r Giov. Galati di Cotrone con cui si riassume in forma pu.ca l’istrumento di assegnazione stipolato a 2 dicembre 1569, mediante il quale Scipione Berlingeri in adempimento della testamentaria disposizione di Arnaldo Rodriquez, soldato spagnuolo, in forza della quale si dispose che per la eezione di una cappella da eriggersi siccome si eresse dentro il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti sotto il titolo della SS.ma Annunziata si avessero per servizio di d.a cappella da pagare D. 40 che depositò presso Antonio Berlingeri affinchè i sud.i s’impiegassero in compra di beni stabili, o annue rendite, che poi pagati non furono, quindi per esimersi da d.o peso il divisato Scipione Berlingeri erede di d.o Antonio in solutum et soluti nomine assegnò in beneficio di d.o monistero annui tomola nove di grano sopra i primi e principali frutti di un territorio e gabella d.a della Ferrara sita in tenimento della sud.a città di Cotrone giusta i suoi notori confini.

13 settembre 1594. Istrumento di concessione enf.ca per N.r Giovan. Fran.co Riggitano di Cotrone con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti della sud.a città con i patti devolutivi concesse a Fabrizio Lucifero e nelle debite forme una casa palazziata sita nella Parrocchia di S. Angelo, confine le case di Luca Indulcato, le case di Piterà, quelle di esso Lucifero, ed altri per l’annuo canone di docati quattro. Da detto istrumento si rilieva che iul sud.o Fabrizio Lucifero per esimersi da un peso che i suoi antecessori avean lasciato al sud.o monistero in annui carlini dodeci, col peso di una messa la settimana, si obbligò corrispondere in beneficio di d.o monistero oltre li sopraddetti annui docati quattro, altri annui carlini dodeci.

1600. Istrumento per N.r Paulo Gatto di Cotrone con cui Giuseppe Presterà della sud.a città con i patti rescissori vendè al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti un cenzo bullare di docati diece e tari uno sopra i primi e principali frutti di una gabella di terre nomata Carbonara sita in d.o tenimento di Cotrone, confine il feudo di Sacchetta, ed altri e sopra un’altra gabella detta di Spataro, confinele terre di Mezza Ricotta ed altri per capitale di docati cento e venti, pervenuti a d.o monistero dal legato che ne fece Gio. Tomaso Susanna nel suo testamento per caggion di due messe la settimana.

27 aprile 1602. Istrumento di permuta per N.r Salvatore Durante di Taverna abbitante in Motta di Feroleto con cui Paolo Condojanni a titolo di permuta assegnò a Camillo Trapani del sud.o Luogo della Motta una possessione sita in d.o tenimento nel luogo d.o Cutrafoglia, confine le terre di esso Camillo, via pu.ca ed altri, in iscambio della quale possessione da esso Condojanni lene fu assegnata a d.o Camillo un’altra possessione sita parimenti in d.e pertinenze nel luogo d.o Musco, confine il giardino degli eredi di Giuliano Mannara., via pu.ca ed altri, non che un capitale di docati diciasette e grana cinquanta per residuo di d.a possessione permutata, come da istrumento al quale.

5 novembre 1611. Istrumento di assegnazione per N.re Giulio Riggitano della città di Cotrone con cui il cl.co Giuseppe Presterà della sud.a città perciocchè anadava dovendo al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti in annui ducati diece e tari uno per capiatle di docati centoventi pervenuto a d.o monistero per legato che ne fece Vittoria de Martino, moglie di Gio. Tomaso Susanna per la celebrazione di due messe la settimana in solutum, et soluti nomine, assegnò in beneficio di d.o monistero un annuo cenzo bullare di docati dodeci, tari uno e grana quattro che per capiatle di docati cento trentasei dovea conseguire sopra i beni di Cornelia de Barricellis, cioè sopra una continenza di case palazziate sita dentro l’abitato di d.a città nella Parrocchia di S. Angelo al presente detta di S. M.a de Protospataris, confine le case di Gio. Andrea Barricellis, via pu.ca ed altri.

20 agosto 1615. Istrumento cenzuale per N.r Giovanni Galati della città di Cotrone con cui Giulio Cesare Severino della sud.a città con i patti rescissori vendè al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti un annuo cenzo bullale di docati diece per capitale di docati cento, sopra una chiusa di vigne sita in d.o tenimento nel luogo detto Gesù Maria, confine le vigne di esso monistero, le vigne di Nardo Romeo, ed altri.

11 ottobre 1616. Istrumento di vendita per N.r Tomaso Greco della terra di Cropane, con cui Gio. Batt.a Ferraro della città di Catanzaro abitante in detta terra vendè a Giacoma Oliverio e Marino de Marinis coniuggi della città di Cotrone, abbitanti in d.a terra di Cropane, una casa palazziata sita dentro l’abbitato della med.a terra confine la casa di Gio. Batt.a Goloso, le vie publiche, per lo prezzo di docati cinquanta, che si obligarono d.i coniuggi pagarli nel di diece sett.bre del susseguente anno 1617.

17 novembre 1623. IOstrumento per N.r Tomaso Iuveni della terra di Cropani, con cui si riassume in forma pu.ca l’istrumento cenzuale stipolato a 28 luglio 1615 per N.r Pietro Iuveni, mediante il quale Adante Cavallo di d.a terra con i patti rescissori vendè a Marino de Marino un annuo cenzo bullale di carlini venti per capitale di D. venti sopra i primi e principali frutti di una casa palazziata sita dentro l’abbitato della sud.a terra confine quella di Santo lo Mojo, la casa di Antonello de Nardo e via pu.ca.

26 dicembre 1627. Istrumento per N.r Gio. Batt.a Montelione di Cutro, con cui si riassume in forma pu.ca l’istrumento di dotazione e fondazione stipolato a 29 nov.bre 1592 per N.r Gio. Gregorio Mannara della sud.a terra di Cutro, mediante il quale la mag.ca Aurelia Orlando, moglie di Aurelio Foresta nel fondare una messa la settimana da celebrarsi nella cappella del monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti della città di Cotrone, per dotazione della med.a assegnò in beneficio di d.o monistero una casa terranea, sita dentro l’abbitato della sud.a terra di Cutro, confine quella di Andreana di Terranova, il palazzo di esso Foresta ed altri.

4 settembre 1637. Istrumento per N.r Giovanni Cizza di Cotrone, con cui si riassume in forma pu.ca l’istromento di concessione enfiteutica stipolato a 17 ottobre 1581 per N.r Luca Montefusco della sud.a città di Cotrone, il quale monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti nelle debite forme ed ad estinto di candela con i patti devolutivi, concesse in enfiteusim a Gio. Tomaso Susanna, Camillo Tacina, Berardino Spadaro, Antonello de Aprigliano, Cesare de Gallipoli e Nicola Fran.co de Squillace, le terre di pertinenza di d.o monistero nel luogo detto il Piano del Ponte, confine quelle de Sig.ri Pigneri e loro vigne site in d.o tenimento di Cotrone, colla facoltà di potere in d.e terre piantare vigne e pagare l’annuo canone di grana cinquanta per ogni pezza di vigne, o fabricare edifici, quali vigne debbano piantarle al seto solito e consueto di d.a città alli sette palmi, come più diffusamente rilevasi da d.o istrumento.

19 novembre 1637. Istrumento per N.r Giovanni Cizza della città di Cotrone, con cui si riassume in forma pu.ca ad ist.a del monistero di Gesù e Maria dell’ordine de’ Paolotti l’istrumento di vendita stipolato a 17 sett.bre 1611 per N.r Gio. Geronimo Palmieri della terra di Rocca Bernarda, mediante il quale Alessandro Monizzi procuratore d’Isabella Modio, vedova di Cesare Borromeo della città di Taverna, precedente decreto, vendè a Gio. Paolo Varano della sud.a città di Cotrone, una continenza di case sita dentro l’abitato della sud.a città nella Par.a del SS.mo Salvadore, confine quella di Cesare Borromeo, le case d’Isabella Paparella, ed altri, sopra della quale continenza si prestò l’assist.a ad istanza della sopradetta Isabella Modio per caggion delle sue doti, quale continenza di case fu venduta per lo prezzo di docati quattrocento venticinque, compreso l’annuo cenzo di carlini venti redditizio al sud.a monistero, ed un altro cenzo in consimil somma dovuto in beneficio di quello di S. Francesco di Assisi.

11 aprile 1638. Istrumento di assegnazione per N.r Giovan Antonio Protentino della città di Isola, abbitante in Cotrone, con cui Giuseppe Presterà per esimersi del censo di ducati diece e tari uno, che per capiatle di docati cento venti corrispondea al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, in solutum et soluti nomine, assegnò in beneficio di d.o monistero un annuo cenzo di docati dodeci tari uno e grana quattro, che per capitale di docati cento trenta sei dovea conseguire sopra le case di Cornelia Barricellis, site nella parrocchia di S. Angelo, o sia di S. M. Protospataris.

25 settembre 1660. Istrumento di vendita per N.r Giuseppe Lauretta della città di Santa Severina, con cui il monastero di Gesù e Maria dell’ordine de Predicatori di Cotrone, vendè al REv. D. Omobono Leone della sud.a città un annuo cenzo bullale di docati undeci e grana settanta, che per capitale di docati cento trenta con molte annualità decorse dovea conseguire da Prospero ed Odoaerdo Lopess, quale cenzo fu venduto per lo prezzo di docati cento cinquanta per li quali da d.o Omobono fu, insolutm et soluti nomine, assegnato ad sud.a monistero un consimil capiatle di docati cento cinquanta, che dovea conseguire sopra le case di Lorenzo Siciliano, vendutele da Beatrice Modio, nell’anno 1652, e pervenuto a detto D. Omobono in virtù di donazione che la medesima fece a 15 ottobre dell’istesso anno per gli atti di N.r Felice Protentino ai quali.

16 giugno 1674. Istrumento di convenzione e cessione per N.r Antonio Varano di Cotrone, con cui il monistero di Donne moniche di S. Chiara della sud.a città, nel convenirsi con quello di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, relativamente agli annui tomola sei di grano di cenzo che quest’ultimo pretendea conseguire sopra il vignale sito in d.o tenimento di Cotrone nel luogo nomato Lampusa, pervenuto al monistero di S. Chiara dall’eredità di Laudonia Oliverio, cedè in beneficio del sud.o monistero de Paolotti il divisato vignale Lampusa, confine le vigne di D. Giuseppe Iazzolino oggi di Frascone, mediante la quale cessione dal sopradetto monistero furono rinunciate in beneficio di quello di Santa Chiara tutte e qualsivogliano pretenzioni e raggioni che potea rappresentare per caggione del sudetto annuo cenzo in grano.

23 novembre 1715. Fede di testamento del Cl.co Antonio Peluso della città di Cotrone stipolato nel N.r Pelio Tiriolo della sud.a città dalla quale si rilieva che il sud.o di Peluso jure legati lasciò al monistero di S. Francesco di Paola un magazzino grande sotto la fenestra di D.a Berenice dopo la morte di D. Ferrante.

Riassunzione degl’istrumenti scritt’in carta comune che si appartenevano al monistrero di Donne Moniche di S. Chiara della città di Cotrone.

13 dicembre 1570. Istrumento cenzuale per Notar Paolo Gatto di Cotrone, con cui il mag.co Gio. Pietro Pisciotta vendè ad Ortenzio de Labruto un annuo cenzo bullale di D. 20, che per capitale di D. 200 avea comprato da Giacomo Orefice della sud.a città di Cotrone sopra alcune terre site e poste in d.o tenimento e dette le terre di Mutrò, confine quelle degli eredi di Andrea Martino di Strongoli e le altre terre di esso Giacomo. Quale annuo cenzo fu venduto per l’istesso capital prezzo di D. 200.

21 settembre 1595. Istrumento di assignazione per Notar Gio. Gregorio Caparra di Cotrone, con cui Ortenzio Labruto della sud.a città per ciocchè andava dovendo a Gerolama Labruto, sua sorella, in D. 335 per cagion delle doti de essa promessseli in occasione del matrimonio contratto con Gio. Lorenzo Fera di Cosenza, in solutum, et soluti nomine, assegnò in beneficio di d.a Gerolama due annui cenzi, uno in D. 22, che per capitale di D. 220 dovea conseguire da Giacomo Orefice sopra il territorio nomato Mutrò, in oggi posseduto da Orazio Vitale, da pagarlo a 13 dicembre di ciascun anno, ed un altro annuo cenzo di D. 11 e grana 50, che in unum sono annui D. 33 e grana 50, de’ quali ne assegnò alla sud.a Gerolama annui D. 30 per capiatle di D. 300, come da d.o istrumento al quale.

2 settembre 1604. Intercetera del testamento di Scipione Rotella stipulato per Notar Giovanni Galati di Cotrone, con cui istituì erede universale e particolare a Gio. Francesco Rotella suo figlio, con la seguente dichiarazione, cioè “Ed altri D. 900 l’ha da pagare Gio. Antonio de Nicastro per ordine e lettera di Pietro Francesco Ravascherio, come per d.a lettera appare”.

13 dicembre 1607. Testamento di Gio. Francesco Rotella della città di Cotrone, stipulato per Notar Giovanni Galati, ed aperto a 14 dicembre dell’istesso anno, con cui istituì eredi universali e particolari a Muzio e Gio. Batt.a Rotella suoi figli, con reciproca sustituzione, e con la condizione che morendo senza figli legittimi, e naturali, de’ beni ereditari se ne faccia un monte di Pietà e delle rendite de’ med.i se ne maritino tante povere in ogni anno, e d.o monte, e maritaggio, lo facciano e ne abbiano cura i sindaci della città di Cotrone, che pro tempore saranno. Istituì eredi particolari le tre sue figlie femine, ed ordinò, che le med.e entrandovessero nel monistero di Santa Chiara assegnandole la somma di D. 200 per cadauna per caggion della dote. Dispose che alla cappella di S. Francesco oltre degli annui D. 5, che corrispondevano per la celebrazione di una messa la settimana, se ne pagassero altri D. 5 in unum D. 10 col peso di un’altra messa la settimana. Vi sono altri legati senza però interesse del monistero.

3 giugno 1611. Testamento di Lucrezia Mortuzzo di Cotrone, stipulato per Notar Paolo Gatto di Cotrone sud.o, con cui istituì eredi universali, e particolari a Gio. Domenico Ricciardone e Francesca de Martino e a Francesca de Facio, con la condizione che, morendo esso Gio. Domenico senza figli, debba succedere Francesca de Martino, e morendo la detta Francesca de Martino succeda Francesca de Facio, e morendo finalmente la Francesca de Facio senza eredi, succedano Isabella ed Aurelia de Facio suoe sorelle, come da testamento al quale.

Ottobre 1633. Istrumento per Notar Gio. Dionisio Speziale di Cotrone con cui Fabrizio Leone della sud.a città, con i patti rescissori, vendè a suoro Beatrice e Laura Barricellis, monache Professe del monistero di S.ta Chiara, un annuo cenzo bullale di D. 6 e grana 30 sopra tutti isuoi beni, et signanter sopra il territorio detto dello Fellà sito e posto in d.o tenimento di Cotrone, confine le terre della Sala di Muzio Protospataro di Strongoli, via publica ed altri, per capitale di D. 70, l’istessi che pervennero alle sud.e monache dalla vendita di una continenza di vigne eseguita agli eredi del fu Vincenzo la Piccola sopra della quale rappresentavano il sud.o capitale, per legato, che ne fece la fu Laura Leone di loro ava, come dal testamento al quale.

23 giugno 1656. Testamento di Gio. Batt.a de Nola Molise della città di Napoli, stipolato per Notar Giovanni de Simone della sud.a città, con cui istituì erede universale, e particolare la venerabile chiesa di S. Francesco Saverio di Palazzo della Compagnia di Gesù sopra tutti e qualsivogliano suoi beni mobili, e stabili che sotto l’istesso di l’avea preter delli beni stabili ed annue rendite esistentino nella città di Cotrone, e suoi convicini, che sotto l’istesso dì l’avea donato al monistero di S.ta Chiara della sud.a città di Cotrone, mediante istrumento, che confirmo in d.o testamento.

11 novembre 1661. Istrumento di affrancazione e cenzuazione per Notar Gio. Tomaso Salviati di Cotrone, con cui Gio. Francesco Mazzulla della sud.a città procedè alla ricompra degli annui D. 5, che per capitale di D. 62 e mezzo, si corrispondeano al cappellano della chiesa di S.ta Chiara, precedente il pagamento de sud.i D. 62, e mezzo, che s’impiegarono sopra i beni del sacerdote D. Gio. Francesco Facente, e signanter sopra una vigna sita in d.o tenimento di Cotrone, nel luogo detto l’Ampusa, confine le vigne di Antonio Massa, ed altri, quale de Facente si obligò, con i patti rescissori, corrispondere in beneficio di detta cappella il divisato annuo cenzo di D. 5 per il divisato capitale di D. 62 e mezzo.

Agosto 1695. Istrumento di affrancazione per Notar Leonardo Burrelli di Cotrone, con cui il monistero di S.ta Chiara della nsud.a città, procedè alla ricompra dell’annuo cenzo di D. 6, per capitale di D. 60, corrispondea al jus padronato della famiglia Suriano sotto il titolo dell’Epifania del Signore, eretto dentro la Catredal chiesa, sopra il territorio di Zimpano, che d.o monistero avea comprato dal fu Scipione Suriano, mediante istrumento de’ 4 settembre 1633 per Notar Paolo Gatto al quale.

21 Febbraio 1697. Istrumento di cenzuazione per Notar Leonardo Avarelli di Cotrone, con cui il Reverendo Arciprete D. Gennaro e canonico D. Isidoro Pelusio in adempimento della testamentaria disposizione di Auria Pelusio, la quale avea lasciato al monistero di S.ta Chiara D. 150 per una vice tantum, cioè D. 50 per la fabrica e D. 100 applicarsino per la celebrazione di una messa perpetua la settimana, ed infatti non essendosi rinvenuto prontuario impiego nel pagare, che fecero li sud.i di Pelusio al divisato monistero li D. 50 per la menzionata fabrica, per li rimanenti D. 100 gliene costituirono con patti rescissori un annuo cenzo bullale di D. 7, sopra tutt’i di loro beni, e signanter sopra salmate 6 di terra.

24 agosto 1712. Testamento del Rev.do D. Carlo Sillani di Cotrone, abitante in Roma, e stipolato per Notar Angelo Perrelli della sud.a città di Roma, con cui istituì erede universale, e particolare sopra tutti i suoi beni il monistero di donne monache sotto il titolo di S.ta Chiara della sud.a città di Cotrone, con patto però, e condizione espressa, che il denaro si ricaverà anno per anno dall’affitto del territorio nomato Sionne debbasi precisamente impiegare per sovvenimento e miglior governo delle religiose inferme e convalescenti, e quando tali non vi fossero tenersi il denaro esatto in deposito affin di erogarsi per la sud.a causa in unione dell’annuo cenzo di D. 4 infisso sopra il giardino detto di Piscitelli, e l’altro di annui D. 7 dovuto da D. Annibale Suriano per capitale di D. 70 si debba impiegare per fondo di una messa la settimana da celebrarsi nella chiesa del sud.o monistero. Del pari d’impiegarsi il denaro, che si dovrà introiettare da’ suoi esecutori testamentari in Roma per la celebrazione di tante messe. Dispose diversi legati, come da d.o testamento al quale.

10 agosto 1717. Istrumento di ratifica per Notar Pelio Tiriolo di Cotrone, con cui l’Illustre D. Francesco Amalfitano, marchese di Crucoli, ratificò l’istrumento cenzuale stipolato a 10 maggio 1711, mediante il quale il molto Rev.do D. Francesco Duarte in nome e parte di esso marchese, con i patti rescissori, vendè al monistero di Donne Monache di S.ta Chiara un annuo cenzo bullale di D. 27 sopra li seguenti stabili, cioè La Portella , confine il Cantorato e Fellà o Feudo della Sala ed altri, la gabella Grande, confine la Lenza di D. Antonio Barricellis da una parte e dall’altra il Cantorello di S. Stefano de Sig. Venturi, ed altri, per capitale di D. 540, come da istrumento al quale.

Riassunzione d’istrumenti scritt’in carta pergamena che si appar.no al monistero di S.ta Chiara di Cotrone

5 maggio 1508. Istrum.to di vendita per Notar Pietro de Marzia della città di Cotrone, con cui Gio. Tomaso de Campitello, figlio di Domenico, e qual procuratore del med.o, mediante special mandato di procura per Notar Angelo de Desideriis vendè al monistero di Donne monache sotto il titolo di S.ta Chiara della sud.a città di Cotrone, una continenza di terre site in d.o tenimento nel luogo detto Sotto Sesto, confine le terre del Cantorato, le terre di Domenica la Portella, via pu.ca, ed altri, per il prezzo di D. 200, che nell’atto della stipola furon pagati.

1530. Istrumento di vendita per Notar Gregorio Melle di Cotrone con cui Ferdinando … vendè al monistero di S.ta Chiara di d.a città una metà di territorio sito in d.o tenimento di Cotrone nel luogo detto Pusinelli, confine le terre di Tuvolo, le terre dette Carvoranella, le terre degli eredi di Gerolamo Pignero dette lo tenimento, ed altri per lo prezzo di D. 370, parte de’ quali se le avea ricevuto esso venditore, e pagati nell’atto della stipola e parte si obligò il sud.o monistero pagarli fra un anno.

10 novembre 1559. Istrumento di vendita per Notar … con cui Gerolamo in nome di vendita ssegnò al monistero di S.ta Chiara della città di Cotrone alcune case site dentro l’abitato della sud.a città, giusta i loro notori confini per lo prezzo di D. 50, come da detto istrumento.

7 ottobre 1564. Istrumento di permuta per Notar Alfonso Gulia di Stilo, con cui Gio. Cesare Dolce a titolo di permuta assegnò a Potenza Misiana un luogo alborato sito in tenimento della sud.a città di Stilo detto Villone confine quello di Cesare Bergameno, il luogo di Domenico Campanella, ed altri onnossio ad annui grana 3, e cavalli 6 redditizi alla parrocchial chiesa di S.to Nicola in escambio del quale dalla divisata Potenza Mesiana furono a d.o Gio. Cesare Dolce assegnati alcuni vignali siti in tenimento della città di Cotrone nel luogo propriamente detto lo Palazzo, confine i vignali di Oliverio de Oliverio, quelli di Martino Borromeo ed altri.

26 ottobre 1613. Istrumento per Notar Paolo Gatto di Cotrone, con cui si riassume in forma publica l’istrumento di vendita stipulato a 23 novembre 1598 per Notar Giovanni Galati, mediante il quale Gerolama Labruta della sud.a città, vedova di Gio. Lorenzo Fera, vendè al sacerdote Giovanni de Miglio una chiusa di vigne con casaleno sita in tenimento di d.a città nel luogo nomato l’Ampusa, confine la vigna di Diomede Cardea, quella di Nicola Prato, la vigna di Orazio Vitale, ed altri, onnossia ad annui salme cinque di musto in beneficio della mensa vescovile, quale chiusa fu venduta per lo prezzo di D. 230, che si obligò esso compratore pagarne D. 115 tra lo spazio di anni 4, e la rimanente somma fra anni 8, et medio tempore corrispondere l’annuo cenzo di D. 18 e grana 50.

26 ottobre 1613. Istrumento per Notar Paolo Gatto di Cotrone, con cui si riassume in forma pu.ca l’istrumento di cessione stipulato a 27 febraio 1599 per Notar Giovanni Galati, con cui il Reverendo Sacerdote D. Giovanni de Miglio, tanto in suo nome, quanto in nome e parte del chierico Scipione de Miglio a titolo di cessione assegnò a Nicola Prato della sud.a città di Cotrone una chiusa di vigne, con casaleno, che avea comprato da Gerolama Labruto nel luogo detto l’Ampusa, e la cedè per l’istesso prezzo e dalla istessa maniera , come al numero precedente.

17 agosto 1619. Istrumento di assignazione per Notar Paolo Gatto di Cotrone, con cui il chierico Orazio Berlingeri affin di poter far monacare al monistero di donne monache di S.ta Chiara a Lucrezia Berlingeri, per dote della med.a in D. 200 in solutum, et soluti nomine, assegnò in beneficio di d.o monistero un certo vignale di terre si in d.o tenimento nel luogo nomato il Mortelletto, confine le terre che furono di S. Stefano, al presente di Annibale Montalcino, le terre del tesorerato, le terre del Padronato de Leone e Pelusio e via publica, assegnato per lo prezzo di D. 120, e per li rimanenti D. 80, complimento de sud.i D. 200, gliene fu a d.o monistero costituito un annuo cenzo bullale di D. 8.

Aprile 1620. Istrumento di vendita per Notar Paolo Gatto di Cotrone, con cui Giovanni Lucifero di Consalvo della sud.a città vendè al monistero di S.ta Chiara una gabella di terre sita in d.o tenimento di Cotrone nel luogo detto Sanda, confine l’altra gabella nomata delli Casippari, il vignale di S.ta Margherita, il lido del mare ed altri, libera da ogni peso solo onnossia ad annui D. 36 dovuti a d.o monistero per le doti di Isabella Lucifero ed Aurora Longo, ed altri annui D. 12 e grana 15 per capiatle di D. 135 dovuti al fu Francesco Giacomo Pignanello, quale gabella fu venduta per lo prezzo di D. 1050 de quali d.o monistero se ne ritenne D. 400 in estinzione delli sud.i annui D. 36, Altri D. 200 se li ritenne egualmente per la dote di Vittoria Lucifero affin di monacarsi in d.o monistero, o pure rimanere nel med.o in qualità di educanda, Altri D. 135 di capiatle, con altri D. 36 tari 2 e grana 5 del pari furono delegati pagarsino da d.o monistero agli eredi di Gio. Giacomo Pignanello per il soprad.o annuo cenzo di D. 12, e grana 15, con dovere d.o monistero per sua cautela e cautela del venditore depositare una tal somma. Altri D. 20 furono delegati al monistero di Gesù e Maria in estinzione del legato della fu Isabella Simurra, madre di esso Giovanni Lucifero. Altri D. 100 dal venditore furono delegati pagarsino al Rev.do D.r Archidiaconmo D. Gio. Giacomo Ricca, che del pari dal med.o monistero furono ritenuti per consimil somma dovea da esso Ricca conseguire, e li rimanenti D. 108, tari 2 e grana 15, complimento de D. 1050 prezzo della Gabella, ut supra comprata da esso monistero, lo stesso si obligò pagarli nell’anno susseguente e propriamente nel giorno della Maddalena.

25 gennaio 1621. Istrumento di recezzione, e quietanza per Notar Paolo Gatto di Cotrone, con cui Gio. Batt.a Bernale tanto in suo nome, quanto in nome e come procuratore di Desiderio e Decio Bernale, coeredi di Gio. Giacomo Pignanelli, si ricevè dal monistero di S.ta Chiara della sud.a città di Cotrone, D. 135 di capitale dipendenti dell’annuo cenzo di carlini 12 e grana 50 infisso sopra la gabella nomata Sanda da d.o monistero comprata, come dal numero antecedente, e delegati pagarsino dal med.o come infatti previa cessione jurium, ed in forza di decreto furono di già pagati, con altro D. 6 per cagion di rata del sud.o cenzo, mediante il quale pagamento rimase d.o capitale estinto, e libera per conseguenza la menzionata gabella di d.o peso.

Maggio 1654. Istrumento cenzuale per notar Felice Protentino di Cotrone, con cui il tesoriere D. Giacomo Sillano della sud.a città di Cotrone, con i patti rescissori vendè a Lucrezia Pipina un annuo cenzo bullale di D. 7 per capiatle di D. 87 e grana 50 sopra una continenza di vigne sita in d.o tenimento nel luogo nomato l’Ampusa, confine le vigne del Rev.do D. Gio. Domenico Venturi, ed altri. Benintesa, che la sud.a Lucrezia Pipina in adempimento del legato di Vittoria Suriano monica professa del monistero di S.ta Chiara de sud.i annui D. 7 ne assegnò D. 5 per la celebrazione di una messa la settimana nell’altare della Annunziata ed altri carlini 20 per la celebrazione di 20 messe ne’ giorni in d.o istrumento destinati al quale.

18 ottobre 1680. Istrumento di assignazione per Notar Domenico Laratta di Soveria abitante in Cotrone, con cui il chierico Domenico Francesco Pipino per la dotazione di sua sorella Ursania Pipino monaca professa nel monistero di S.ta Chiara, consistente in D. 200 assegnò in beneficio del med.o un annuo cenzo bullale di D. 16 sopra tutt’i suoi beni, et signanter sopra i primi,e principali frutti di due botteghe site e poste fuori le mura di d.a città, propriamente dette le Pignatare.

20 luglio 1689. Istrumento di ratifica per Notar Antonio Varano di Cotrone, con cui Laura Maria, ed altri di Mezza della sud.a città ratificarono la donazione, che nel mese di dicembre dell’anno 1686 avean fatto un beneficio di D. Carlo Sillani di alcune azioni, e cagioni, che rappresentavano sopra alcune terre dette Sione e Guerra site in tenimento della sud.a città di Cotrone, confine le terre della Marina del Comune, quelle di Margherita terrana di Pelusio ed altri.

12 maggio 1699. Istrumento di affrancazione per Notar Antonio Varano di Cotrone, con cui il monistero di S.ta Chiara della sud.a città procedè alla ricompra dell’annuo cenzo di D. 8, che per capitale di D. 100 corrispondea al rettore del semplice beneficio di S. Bernardino della famiglia di Nola quale affrancazione segui precedente pagamento de sud.i D. 100, de’ quali esso rettore se ne ricomprò un altro annuo cenzo di D. 9, che dovea per capitale di D. 100 al chiesastico seminario di d.a città.

Settembre 1699. Istrumento di affrancazione per Notar Antonio Varano di Cotrone con cui il monistero di S.ta Chiara procedè alla ricompra di due annui cenzi di D. 4, per capitale di D. 50, che si corrispondeano al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, cioè uno in annui carlini 20 per capitale di D. 25 sopra la possessione detta Sanda, che il monistero comprò dal fu Gio. Consalvo Lucifero, e l’altro in consimil somma sopra il vignale sito nelli Piani di Mendola pervenuto a detto monistero da suoro Lucrezia Mandile monaca professa, a cui pervenne dal legato che ne fece Petruzzo de Ancona, quale affrancazione segui precedente il pagamento di D. 50, che furono impiegati sopra i beni di Dionisio Pipino, che si obligò corrispondere a d.o monistero di Gesù e Maria annui carlini 35.

1700. L’affronte notata carta conviene una Platea delle Rendite, e pesi del monistero di S.ta Chiara di Cotrone, ricavata dall’originale esistente in quello archivio vescovile.

Maggio 1742. Istrumento di vendita per N.r Pietro Pollio della città di Napoli, con cui D.a Maria Barricellis di quella di Cotrone, vedova di D. Antonio Barricellis, madre , tutrice e pro tempore curatrice di D. Pietro Barricellis, suo figlio, figlio ed erede di detto fu Antonio, per esimersi dal peso delle doti dovute a D.a Rosa Barricellis e promesse in occasione del matrimonio contratto con D. Carlo Berlinguieri in somma di D. 19000, de’ quali ne dovea la sud.a D.a Maria nomine quo supra pagarne la metà, vendè al monistero di S.ta Chiara di d.a città di Cotrone li seguenti territori: Il territorio detto Scarano , sito nelle pertinenze di d.a città di Cotrone della estensione di circa salme 20, ed un altro territorio chiamato Lavaturo di salme 10, ambidue per lo prezzo di D. 1655, cioè il primo D. 1080, alla ragione di D. 54 la salma, ed il secondo cioè Lavaturo per D. 575 alla ragione di D. 57, e grana 50 la salma, in unum D. 1655, che si obligò praevia cessione jurium in beneficio di d.o monistero la divisata D.a Maria venditrice pagarli alli soprad.i D.a Rosa Barricellis e D. Carlo Berlingeri in conto delle divisate doti, giacchè per il complimento delle med.e in forza del dietro notato istrumento, vendè al canonico D. Gerolamo Venturi altri territori per lo prezzo di D. 6406, che per non essere d.i territori di pertinenza del sud.o monistero si omette il riassumere il dippiù.

Marzo 1756. Istrumento cenzuale per Notar Felice Antico di Cotrone, con cui D.a Margherita Modio vedova di D. Nicola Milelli, con i patti rescissori vendè al monistero di S.ta Chiara un annuo cenzo bullale di D. 10 sopra i primi e principali frutti di un territorio sito in d.o tenimento di Cotrone nel luogo detto Madotto, confine le terre d.e Caramalli, sopra un altro territorio nel luogo detto Maganà nelle pertinenze di S.to Mauro, giusta i suoi notori confini, e sopra una continenza di case palazziate nel distretto della Parrocchia de’ S.ti Apostoli Pietro e Paolo, per capitale di D. 200, che pervenne a d.o monistero dall’affrancazione, che ne fecero D. Diego e D.a Anna Tronca. Vi si appare il patto di dover essere cerziorato il monistero due mesi prima in caso di affrancazione affin di potersi rinvenire altra applicazione.

Ottobre 1755. Istrumento cenzuale per N.r Felice Antico della città di Cotrone, con cui D. Gregorio Montalcini della sud.a città, con i patti rescissori vendè al monistero di donne monache di S.ta Chiara un annuo cenzo bullale di D. 90 e grana 65 alla ragione del 4 e mezzo per 100, sopra i tutti e qualsivogliano suoi beni, e specialmente sopra li seguenti suoi territori di terre rase ed aratorie denominate volgarmente la Garruba di nau, Margherita e Zigari, siti e posti in tenimento della sud.a città di Cotrone, e confinanti cioè d.o territorio della Garruba, con le terre di Alfieri, e la cattiva, e l’altro denominato Margherita, confine con le terre dette Catizzone, e S.ta Chiarella, e l’altro come di sopra nomato Zigari, confine con le terre dette li Ponticelli, li Maniglieri, e Marina del Comune, liberi di ogni peso solo onnossi alli infrascritti annui cenzi, cioè annui D. 10 per capitale di D. 200 dovuti alla cappella del SS.mo Sagramento pervenuto alla med.a per legato d’una eddomada di messe, che ne fece il fu Antonio Pelusio, altri annui D. 12, e grana 50 per capitale di D. 250 in beneficio di d.a cappella mediante istrumento cenzuale de 14 giugno 1729, Altro capitale di D. 80 e grana 16 e cavalli 8 in beneficio del monistero di S. Francesco di Assisi, Un altro annuo cenzo di carlini 16 per capitale di D. 30 in beneficio del sud.o monistero di S. Francesco. Altri annui D. 13 e grana 50 per capitale di D. 225, che si corrispondevano in beneficio del monistero, ed ospedale de Buon Fratelli di S. Giovanni della sud.a città di Cotrone. E finalmente altri annui D. 60 per capitale di D. 1000, che si corrispondeano dal sud.o D. Gregorio alla chiesa collegiale sotto il titolo dell’Annunziata di Cutro, quali annui cenzi e capitali ut supra descritti ascendono nella somma di D. 1775, grana 16 e cavalli 8. Quindi per esimersi il sopradetto Montalcino dal peso annuale delli sopradetti cenzi, che le corrispondea più del 4 e mezzo per 100, vendè al sopradetto monistero di S.ta Chiara il divisato annuo cenzo di D. 90 e grana 65 per capitale di D. 2016 e grana 70 de’ quali ne delegò pagarsene alli luoghi pii di sopra descritti, cioè cappella del Sagramento, monistero di S. Francesco di Assisi, monistero e Ospedale de Buon Fratelli di S. Giovanni, e chiesa collegiale di Cutro, respettivamente li sud.i D. 1775, grana 16 e cavalli 8 per caggion delli cenzi infissi sopra li divisati territori, siccome praevia cessione jurium in beneficio del sud.o monistero di S.ta Chiara nell’atto del presente istrumento furon pagati dal capital prezzo de sud.i D. 2016 e grana 70, cosicchè mediante un tal pagamento rimasero estinti li sud.i cenzi infissi sopra li sud.i territori obligati a d.o monistero per l’enunciato cenzo bullale da d.o di Montalcini venduto, come più diffusamente rilevasi da d.o istrumento cui.

Riassunzione degl’istrumenti scritt’in carta comune, che si apparteneano a PP. Paulotti di Cotrone sotto il titolo di Gesù e Maria

31 luglio 1522. Istrumento di permuta per N.r Giovanni Orlando di Catanzaro, abitante in Cotrone, con cui Antonio de Altomonte e Giovanna de Stilo, sua moglie della sud.a città di Cotrone, a titolo di permuta assegnarono a Matteo della Torre spagnuolo una casa sita dentro l’abbitato della sud.a città nella parrocchia di Santa Domenica, confine quella di Giovanni de Aprigliano, via pu.ca, ed altri, in iscambio della quale dal soprad.o della Torre furono consegnate salme otto di grano, come da detto istrumento al quale.

27 maggio 1524. Istrumento di fondazione e dotazione per N.r Gio. Bernardino de Nola di Cotrone, con cui il monistero di S. Francesco di Paola sotto il titolo di Gesù e Maria della sud.a città nell’aver concesso a Not.ro Fran.co Scigliano un luogo dentro la chiesa di d.o monistero per fondarsi una cappella con sepoltura gentilizia oltre di alcuni sacri arredi, assegnò il sud.o di Scigliano in benf.o di d.o monistero annui tari diece col peso di una messa la settimana.

9 dicembre 1524. Testamento di Matteo Sangliet spagnuolo, stipolato per N.r Paolo Fabrares di Cotrone, con cui istituì erede universale e particolare sopra tutti i suoi beni stabili e mobili, che in d.o testamento si descrivono il monistero di S. Fran.co di Paola sotto il titolo di Gesù e Maria, preter di alcuni legati, e col peso che de sud.i beni il soprad.o monistero ne abbia da celebrare tante messe.

1529. Istrumento di convenzione per Not. … con cui Margherita Testa di Cotrone nel convenirsi con il monistero di S. Francesco di Paola, relativamente alla eredità di Antonino Inglo cede in beneficio del sud.o monistero ogni e qualsivoglia sua azione e pretenzione, che sopra la menzionata eredità poteva rappresentare.

1529. Testamento di Catarinella Arrettone di Cotrone stipolato per N.r Gregorio Melle della sud.a città, con cui istituì eredi universali, e particolari i suoi figli, colla condizione che morendo li medesimi senza eredi, della sud.a eredità sene abbia da fondare una cappella dentro la chiesa del monistero di S. Fran.co di Paola sotto il titolo di Gesù e Maria, col peso di una messa la settimana.

16 ottobre 1530. Istrumento di concessione enfiteutica per N.r Scipione Marzano di Cotrone, con cui il monistero di S. Francesco di Paola sotto il titolo di Gesù e Maria con i patti devolutivi concesse in emph.m a Tomaso Crestes e Luca Giovanni Foresta della sud.a città di Cotrone una continenza di terre sita in tenimento di d.a città nel luogo detto lo piano della Carrara, confine le terre di esso monistero, le vie publiche, ed altre, per l’annuo cenzo di docati venti sette pervenut’al sud.o monistero per la dotazione di alcune cappelle col peso di messe fondate d’Anna e Pietro Pigneri.

1531. Testamento di Matteo del Cantone di Cotrone, stipolato per notar Gregorio Melle della sud.a città, con cui istituì erede universale e particolare sopra tutti i suoi beni il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, col peso di quattro messe la settimana, da celebrarsino nella cappella da esso testatore fondata, e preter di alcuni legati.

1531. Istrumento di donazione per N.r … con cui Giovanni Cartellera di Strongoli a titolo di donazione irrevocabile tra vivi assegnò alla chiesa di S. Maria delle Grazie di d.a città di Strongoli un oliveto sito in d.o tenimento nel luogo detto sotto lo Portello, un pezzo di terra sito parimenti in d.o tenimento nel luogo d.o Ceraso del pari che anche a titolo di donazione assegnò al monistero di S. Spirito della sud.a città di Strongoli una casa palazziata, un’altra confine quella degli di Antonio Cristoforo, e parimenti due altre case come da detto istrumento al quale.

17 marzo 1531. Testamento di Giovanni Terranova di Cotrone stipolato per N.r Gregorio Melle di d.a città, con cui istituì eredi universali e particolari sopra tutti i suoi beni a Gio. Domenico, Gio. Tomaso ed Agostino suoi figli con reciproca sostituzione e colla condizione che morendo li medesimi senza eredi discendenti dai di loro propri corpi nella eredità sud.a debba succedere il monistero di Gesù e Maria dell’ordine dei Paolotti col peso di fondarsi una cappella e nella medesima celebrarsino tre messe la settimana. Vi sono in detto testamento diversi legati, senza interesse per il monistero.

Dicembre 1532. Istrumento di vendita per N.r Bernardino de Nola di Cotrone, con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ordine dei Paolotti di d.a città, vendè per maggior utilità del medesimo a Notar Dionisio Lagorita e Gio. Matteo Foresta una continenza di terre sita in tenimento di Cutro nel luogo detto Chirizzi, confine le terre di S. Angelo de Friggidis ed altri per lo prezzo di docati cento cinquanta da pagarsino in tre tande, come da detto istrumento al quale.

30 marzo 1533. Intercetera del testamento di Beatrice de Rovito stipolato per N.r Gio. Bernardino de Nola di Cotrone, con cui istituì eredi universali e particolari sopra tutti i suoi beni e Gio. Tomaso e Nicola suoi figli, colla condizione che morendo li medesimi quantocumque senza eredi discendenti dai di loro propri corpi, in d.a eredità debba succedere il monistero di Gesù e Maria dell’ordine dei Paolotti coll’istesso peso e condizione apposto nell’istrumento di dotazione di una cappella al quale.

19 agosto 1537. Testamento di Battista Pullea della città di Cotrone stipolato per N.r Gregorio Melle di d.a città, con cui istituì erede universale e particolare sopra tutti i suoi beni aTomaso Grisafi suo marito, col peso di dover costruire e fondare dentro la chiesa del monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti una cappella la quale post mortem di d.o erede debba succedere in tutti i beni col peso di due messe la settimana.

8 febbraio 1537. Inventario de beni ereditari del fu Marino Andria stipolato per N.r Agostino de Arcurio di Cotrone dal quale si rilevano alcuni annui cenzi come da d.o inventario al quale.

5 settembre 1538. Instrumento di vendita per N.r Gio. Gregorio Caparra di Cotrone con cui Gio. Pietro Caparra della sud.a città vendè al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti una mettà continenza di terre sita in d.o tenimento di Cotrone nel luogo d.o Mutrò confine le terre di Luca della Porta, le terre di Pietro Infusino, vallone di Mutrò, ed altri per lo prezzo di docati cento, per tanto valutata la mettà di d.a continenza di terre.

9 agosto 1539. Testamento di Tomaso Scotto di Cotrone, mediante il quale istituì erede universale e particolare il postumo o postuma nascituro, o nascitura, da Elisabetta sua moglie, colla condizione che se il medesimo, o la medesima, morisse senza eredi discendente da di loro propri corpi in d.a eredità debba succedere il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, come da d.o testamento stipolato per N.r Gregorio Melle di Cotrone al quale.

1539. Testamento di D.a Altabella, moglie di Tomaso Spinelli, stipolato per N.r Bernard ino Ierachi de Cropalatis, con cui istituì suoi eredi universali e particolari sopra tutti i suoi beni alla di lei madre preter di molti legati che non sono di interesse per il monistero, e perciò si omettono.

8 aprile 1542. Testamento di Ferdinando Galleci di Cotrone stipolato per N.r Gio. Pietro Tomasio della sud.a Città di Cotrone, con cui istituì erede universale e particolare sopra tutti i suoi beni ad Elena sua moglie col peso di dover far celebrare una messa la settimana dentro la chiesa del monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, coll’annua corresponsione di carlini quindeci.

16 maggio 1542. La fronte notata carta contiene l’immissione in possesso di una mettà continenza di terre sita in tenimento di Cotrone che il monistero comprò, come dall’istrumento di titolo reggistrato nel fascicolo secondo, num. 1° Fol. 6 del presente volume nomata d.a continenza di terre Mutrò.

Marzo 1549. Testamento di Gio. Domenico Caparra di Cotrone stipolato per N.r Annibale Salvese della sud.a Città, con cui istituì erede universale e particolare sopra tutti i suoi beni a Giovannella Gaetana, sua madre, e post mortem della medesima sostituì a Franceschella Caparra di lui nipote, colla condizione, che morendo senza eredi nella eredità sud.a debba succedere il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti di d.a città di Cotrone. Intendendosi d.a sostituzione in mancanza di figli legittimi e naturali discendenti dal proprio corpo.

8 settembre 1553. Testamento di Smeralda de Ferraro, moglie di Alfonso Federico di Cotrone, stipolato per N.r Gregorio Melle della sud.a città, con cui istituì erede universale e particolare a detto suo marito Alfonso usufruttuario Tantum e colla condizione che post mortem del medesimo nell’eredità sud.a debba succedere il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti e col peso della celebrazione di tante messe, quanto l’eredità sopra detta avrebbe fruttato. Si rinvengono in detto testamento altri legati senza verun interesse del monistero.

30 settembre 1557. Istrumento di fondazione e dotazione per N.r Gregorio Melle di Cotrone con cui Ippolita …, vedova di …, nel fondare una cappella dentro la chiesa del monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, assegnò in beneficio del medesimo annui carlini venti per dotazione di detta cappella col peso di una messa la settimana, come da d.o istrumento al quale.

2 maggio 1557. Istrumento di transazione per Notar Lucantonio Dolceamore di Cotrone con cui Nicola della Quaglia di quella di Umbriatico nel convenirsi col monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, relativamente alla eredità di Gio. Giacomo Bovino che avea istituito erede Amberlino suo figlio, colla condizione che morendo lo stesso in pupillare età senza eredi, nella eredità sud.a debba succedere il monistero sopradetto ed avendosi dato il caso di una tal sostituzione indi fu che il divisato Nicola della Quaglia, alfin di potere cedere il monistero di una sifatta pretensione si obligò pagare in beneficio del med.o D. 104, che delegò doverli pagare Fran.co Pipino per altritanti che lo stesso gli andava dovendo.

13 Febbraio 1569. Testamento di Lucrezia Butterra di Cotrone stipolato per N.r Gio. Tomaso Bombino di Cotrone, con cui istituì eredi universali e particolari sopra tutti i suoi beni a Filippo Severino ed Isabella Accettura con reciproca sostituzione e colla condizione che morendo li medesimi in età pupillare o quandocumque senza figli legittimi e naturali discendenti dal di loro corpo, nella mettà di d.a eredità debba succedere il monistero di Gesù e Maria de Paolotti, e nell’altra mettà il monistero di S. Francesco di Assisi, col peso di una messa la settimana da celebrarsi da ciascun de d.i due monisteri.

21 ottobre 1579. Istrumento di assegnazione per N.r Gio. Gregorio Caparra della città di Cotrone con cui Elena Berlingerio per ciocchè andava dovendo al mag.co Quinto Caparra di d.a città di Cotrone in docati 233:17.6 in solutum et soluti nomine gli assegnò una continenza di case con casaleni, sita dentro l’abbitato di d.a città di Cotrone, e propriamente nella par.a di S. Margherita confine la casa del beneficio posseduto dal sacerdote Marcantonio Basoino, vie pu.che ed altri, ed un casaleno sito nella stessa parrocchia onnossio in annui carlini quindeci alla cappella del Sagramento, ed in altri carlini quindeci allo spedale della sud.a città, ed in altri carlini dodeci al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti.

17 settembre 1584. Istrumento di vendita per notar Paolo gatto di Cotrone con cui Nando capucchiano della sud.a città vendè a Fabbio Pelusio una casa sita dentro l’abbitato di d.a città, propriamente nella par.a di S. Pietro, confine le case di Santo Pelusio, via pu.ca e altri per lo prezzo di docati diciasette e mezzo, onnossia ad annui carlini trent’uno in beneficio del monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti per caggion di cenzo perpetuo.

21 giugno 1586. Testamento di Petruzzo de Ancona de Cotrone per Notar … con cui istituì erede universale e particolare sopra tutti i suoi beni a Ottavio de Ancona, suo figlio; jure legati lasciò al monistero di Gesù e Maria annui carlini venti per una messa la settimana nel giorno di venerdì da celebrarsi nella sua cappella sotto il titolo di Santa Maria de Loreto, quali annui carlini venti furono ipotegati sopra un vignale, che fu della madre di esso testatore, confine le terre degli eredi di Pietro Armuzzo ed altri. Si rinvengono altri legati in d.o testamento senza però interesse del monistero.

5 ottobre 1588. Istrumento di affrancazione e censuazione per Notar Paolo Gatto di Cotrone, con cui Vincenzo Positano della sud.a città procedè alla ricompra dell’annuo cenzo di carlini venti dovuto al monastero di Gesù e Maria per caggion di un legato di Tomaso Positano per la celebrazione di una messa la settimana, mediante testamento stipolato per notar Marcantonio Sitano, e ipotegato sopra i beni ereditari di detto Tomaso, quale capitale di docati venti dipendente dalla sudetta affrancazione dell’annuo cenzo di carlini venti, s’impiegò sopra i beni di Antonio Montalcini e Gio. Vincenzo de Oppido, quali si obbligarono in solidum corrispondere in beneficio di detto monistero con i ppatti rescissori il divisato annuo cenzo di carlini venti.

5 ottobre 1588. Questo istrumento non si riassume per essere il duplicato dell’antecedente.

20 giugno 1589. Intercetera del testamento di Tomaso Marrajeni stipolato per N.r Gio. Gregorio Caparra di Cotrone, con cui jure legati lasciò al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti docati dieci sopra la casa venduta da esso testatore agli eredi di Paolo Valente, colla condizione che delli sud.i ducati diece il sud.o monistero ne abbia da avere annui carlini ventidue col peso di una messa la settimana in perpetuum mentre durerà d.o cenzo.

20 giugno 1589. Questo istrumento è il duplicato dell’antecedente.

13 settembre 1594. Istrumento di assegnazione e dotazione per notar Francesco Riggitano di Cotrone, con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de’ Predicatori nell’aver concesso a Nicola Prato della sud.a città un luogo per fondarsi una cappella dentro la chiesa del sud.o monistero con sepoltura gentilizia, il sud.o di Prato assegnò per la dotazione della med.ma annui docati otto in perpetuum sopra tutti i suoi beni, col peso della celebrazione di due messe la settimana, come da d.o istrumento al quale.

18 maggio 1604. Istrumento di vendita per N.r Gio. Gregorio Caparra di Cotrone, con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti di Cotrone, nelle debite forme vendè a Gio. Paolo Labruto della sud.a città una casetta terranea sita dentro l’abbitato della sud.a città, giusta i suoi notori confini, per lo prezzo di docati quindeci per i quali per caggion di frutti compensativi gliene costituì in beneficio del sud.o monistero un annuo cenzo bullale di carlini quindici.

2 aprile 1609. Istrumento di vendita per Notar Paolo Gatto di Cotrone, con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti nelle debite forme ed ad estinto di candela vendè a Gio. Domenico Cirrello della sud.a città una casa sita e posta dentro l’abbitato della sud.a città nella Parr.a di S. Maria nel luogo detto la Piscaria, confine l’altra casa di esso compratore per lo prezzzo di docati venticinque, che li obligò pagarsi nel giorno della Maddalena di quell’istesso anno, col patto di dovere il divisato monistero impiegare d.o prezzo.

9 gennaio 1614. Istrumento di divisione per N.r Paolo gatto di Cotrone, con cui il Rev.do D. Gio. Paolo Pelusio, Decano di quella Catredale, procedè alla divisione col Cl.co Ferdinando Pelusio de beni ereditari del fu Fabbio Pelusio dal quale si rilieva l’assegnazione di alcuni beni, che in d.o istrumento si ravvisano, senza per ora interesse del monistero.

9 novembre 1616. Fede di istrumento di cessione stipolato per Not.r Giacomo Granata di Catanzaro, dalla quale si rilieva che il D.r Fran.co Spina a titolo di cessione assegnò a Fran.co Susanna di d.a città di Catanzaro una terza parte di un territorio d.o de Iannello sito in territorio di Cotrone per docati due mila e duecento, in conto de quali si obligò il sud.o di Susanna pagare al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti di d.a città di Cotrone ducati duecento e per essi corrispondere in beneficio del medesimo annui docati sedici per il legato della fu Elisabetta Arduina, come da d.o istrumento al quale.

3 maggio 1616. Fede legale d’istrumento cenzuale stipolato per Notar Gio. Fran.co Riggitano di Cotrone, con cuji Albinia de Faragò, vedova, con i patti rescissori vendè al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, un annuo cenzo bullale di docati undeci per capitale di docati cento e diece sopra tutti i suoi beni stabili, e signanter sopra le terre dette Madama Margherita site in d.o tenimento giusta i suoi notori confini, e sopra docati trecento, riserbati ne suoi capitoli matrimoniali con Muzio Montalcino, da pagarsi d.o cenzo a 3 di maggio di ciascun anno, e con la facile esazione degli affitti di detti beni ipotegati.

27 agosto 1618. Intercetera del testamento di Cornelia Barricellis di Cotrone, stipolato per notar Gio. Dionisio Speziale della sud.a città, con cui istituisce erede universale e particolare sopra tutti i suoi beni a Fabbio Pipino di lei nipote.

27 agosto 1618. Quest’istrumento è un duplicato dell’antecedente.

Aprile 1620. Fede d’istrumento di vendita stipolato per N.r Paolo gatto di Cotrone, dalla quale si rilieva che Giovanni Lucifero de Consalvo della sud.a città vendè al monistero di Santa Chiara una gabella detta di Sanda per lo prezzo di docati 1500 col peso di pagare al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti docati venti per caggion del legato d’Isabella Simurra, madre di esso venditore, come da d.o istrumento al quale.

13 settembre 1622. Istrumento cenzuale per N.r Gio. Dionisio Speziale di Cotrone con cui Giulia dell’Epitropo , vedova, e Bernardino e Gio. Pietro Crescente con i patti rescissori venderono al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti della sud.a città di Cotrone, un annuo cenzo bullale di carlini venti per capitale di docati venti sopra i primi e principali frutti di una continenza di case sita dentro l’abitato della sud.a città nella Par.a di S. Pietro confine quella di Bonaccursio Barricellis, la casa di N.r Gio. francesco Gallipoli, ed altri, e sopra una continenza di vigne sita nel luogo d.o Lampusa, confine la vigna di Scipione Mendicino ed altri.

24 marzo 1638. Testamento di Luca Ceraso stipolato per N.r Geronimo Felice Protentino di Cotrone, con cui istituì suo erede universale e particolare a Colella Ceraso suo figlio, nato in costanza di legittimo matrimonio fra esso testatore e Lucrezia Passalacqua, colla condizione che morendo senza eredi discendenti dal suo proprio corpo, la casa che comprò da D. Gio. Andrea Rizzo, sopra della quale lascia docati cinquanta alla cappella delSagramento, debba essere del monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, col peso di una messa la settimana in perpetuum per l’anima di esso testatore.

14 ottobre 1652. Istrumento di donazione per N.r Geronimo Felice Protentino di Cotrone, con cui la vedova Beatrice Pirrone a titolo di donazione irrevocabile tra vivi assegnò al Cl.co Omobono Leone una continenza di terre circa salmate sette e mezza detta la gabella L’Esca in territorio di d.a città di Cotrone, confine la gabella d.a Maccudite e Majorana ed altri, e parimenti l’assegnò un annuo cenzo di docati dodeci, che per capitale di docati cento cinquanta dovea conseguire sopra le case di Lorenzo Siciliano, mediante istrumento stipolato per l’istesso notaio Protentino al quale.

11 settembre 1652. Istrumento di vendita per N.r Geronimo Felice Protentino la di cui sceda si conserva da N.r Antonio Varano, con cui Beatrice Pirrone, vedova, vende a Lorenzo Siciliano una continenza di case palazziate con casaleno contiguo sita dentro l’abbitato della sud.a città di Cotrone nella parrocchia di S. Margherita, confine la casa di Gio. Paolo Spina, il molino del Cl.co Omobono Leone, e il monistero di S. Chiara, vicolo mediante, ed altri, per lo prezzo di docati trecento trenta, compreso l’annuocenzo di grana venti dovuto alla mensa vescovile, de quali docati 330 avendone esso compratore pagati docati trenta, per li rimanenti docati trecento si obligò cioè D. 150 pagarli nel susseguente anno e per lo consimil rimanente somma gliene costituì per caggion de frutti compensativi un annuo cenzo bullale di docati dodeci.

24 settembre 1647. Istrumento di donazione per N.r Gio. Antonio Protentino di Cotrone, con cui Giovanni Facellaro della sud.a città di Cotrone, a titolo di donazione irrevocabile tra vivi, assegnò alla cappella del SS.mo Rosario, eretta dentro il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti di d.a città un annuo cenzo bullale di carlini trentadue che per capitale di docati quaranta dovea conseguire da Bartolo Greco sopra u8na casa sita dentro l’abbitato della sud.a città, nella parrocchia del SS.mo Salvadore, confine la casa di Margherita de Bona, e quella della cappella del SS. Sagramento ed altri, riserbandosi vita durante l’usufrutto di d.o cenzo et post mortem di esso donante andare in beneficio del sud.o monistero.

23 giugno 1658. Istrumento cenzuale per N.r Gio. Andrea Terranova di Cutro con cui Salvadore Villirillo di Cotrone con i patti rescissori vendè al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti un annuo cenzo bullale di carlini venti, ipotegando tutti i suoi beni per capitale di docati venti, quali pervennero al sud.o monistero dall’affrancazione in consimil forma, che ne fece Giacomo Puccio, come per istrumento al quale.

25 settembre 1660. Istrumento di assegnazione per N.r Giuseppe Lauretta di Cotrone con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, nel convenirsi con il Rev.do Omobono Leone della sud.a città, relativamente agli annui docati undici e grana settanta, che per capitale di docati cento e trenta, d.o monistero dovea conseguire con molte annualità decorse da Prospero ed Odoardo Lopes, cedè in beneficio del d.o Leone il divisato capitale con d.e annualità, purchè però in solutum, et soluti nomine avesse assegnato in beneficio di d.o monistero, siccome assegnò, un altro annuo cenzo di docati dodeci che per capitale di docati cento cinquanta dovea conseguire sopra le case di Lorenzo Siciliano vendute da Beatrice Pirrone, madre di detto Omobono Leone, mediante istrumento stipolato nell’anno 1652 al quale, e reggistrato nel fasc.lo 5, num.ro 42 fol. 18 del p.nte volume.

27 gennaio 1679. Istrumento di vendita per N.r Simone Bonelli di Cutro, la di cui sceda si conserva da N.r Antonino Varano di Cotrone, con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, nelle debite forme, e precedente assenso, vendè al Cl.co Antonio Petrolillo della sud.a città di Cotrone, una casa palazziata sita dentro l’abbitato di d.a città nella Parrocchia di S. M. Protospataris confine le case di esso Petrolillo , il luogo detto il Cutetto, per lo prezzo di docati venti, quali non avendo prae manibus gliene costituì in beneficio di d.o monistero per caggione di frutti compensativi un annuo cenzzo bullale di carlini sedici, alla raggione dell’otto per cento.

21 novembre 1698. Istrumento di vendita per N.r Pelio Tiriolo di Cotrone, con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti della sud.a città di Cotrone, nelle debite forme, vendè a Giuseppe Cavaliere di d.a città, una casa sita dentro l’abbitato della medesima, propriamente nella Parrocchia di S. Veneranda, confine le case del beneficio di D. Antonio Zupo, quelle di Anna Siciliano, via pu.ca, ed altri, per lo prezzo di docati quaranta sette, de quali deducendone docati trentuno e grana cinquanta di proprietà per gli annui carlini diece e mezzo di cenzo perpetuo dovuto alla cappella del Sagramento, rimasero in beneficio del monistero docati quindeci e grana cinquanta a quali uniti altri docati quattro e mezzo da esso compratore per mera devozione, composero la somma di docati venti, che non avendo prae manibus di pagarli, gliene costituì in beneficio di d.o monistero per caggion di frutti compensativi e con i patti rescissori un annuo censo bullale di carlini venti.

20 dicembre 1713. Istrumento di concessione enfiteutica per N.r Pelio Tiriolo di Cotrone con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, nelle debite forme, concesse in emphiteusim e con i patti devolutivi al mag.co Diego de Bona di Cutro un pezzo di terra di tre tomolate circa sito in detto tenimento in luogo nomato Manca di Cane, confine la vigna di Laura Marzano, quella di Aurelio e Francesco Ruggiero ed altri per l’annuo canone di carlini diece.

25 ottobre 1715. Istrumento di vendita per N.r Stefano Lipari di Cotrone, con cui l’ordinario serviente ad estinto di candela, vendè al Rev.do D. Orazio Basta di S. Nicola dell’Alto, una vigna sita nel distretto di d.a città di Cotrone, nel luogo dove si dice Gesù e Maria, confine le vigne di Mattia e Domenico Asturi, quella di Leonardo de Cola ed altri, eseguita ad Onofrio e fratelli di Messina ad istanza di più creditori, che fu venduta per lo prezzo di docati ottantasei e grani cinquanta, dedotti gli annui docati sei e grana cinquanta di cenzo perpetuo per caggion del suolo, che li corrispondono al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti in beneficio del quale si obligò detto di Basta corrisponderli.

27 ottobre 1731. Istrumento di vendita per N.r Pelio Tiriolo di Cotrone con cui Beatrice Greco, vedova di Antonio de Amico, vendè ad Ignazio Costantino della sud.a città, una casa sita dentro l’abbitato di d.a città nella parrocchia di S. M. Protospataris, confine la casa di Antonio Guercio, posseduta in oggi da Giuseppe Coccari e le case dette la Torretta d’essa Beatrice, libera da ogni peso solo onnossia ad annui docati quattro, e grana quaranta per capitale di docati cinquanta cinque in beneficio di S. M. delle Mortelle, ed in altri annui docati quattro per capitale di docati cinquanta al monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, quale casa fu venduta per lo prezzo di docati cento settantotto e grana sessanta, che esso compratore di Costantino se ne ritenne docati cento e cinque per pagarli alla sudetta chiesa di S. M. delle Mortelle e monistero di S. Francesco di Paola et medio tempore corrispondere alle sud.e li rispettivi di loro annui cenzi, come da detto istrumento al quale.

26 giugno 1738. Istrumento di affrancazione e cenzuazione per N.r Pelio Tiriolo di Cotrone con cui D. Bernardino Soriano procedè alla ricompra degli annui docati quindeci che per capitale di docati cento cinquanta corrispondea al monistero di Gesù e Maria, quali docati cento cinquanta furono impiegati sopra i beni di D. Diego Tronca, che si obbligò pagare annualmente in beneficio di d.o monistero docati nove, ipotegando tutti i suoi beni et signanter sopra la vigna e giardino confine la Campitella, ed il palazzo dentro d.a città, confine le case di Gregorio Avarelli, ed altri fini nella Parrocchia di S. Margherita, e la gabella della Conicella di Sanda confine quella di S. Margherita, ed altri.

30 ottobre 1746. Fede d’istrumento di vendita stipolato per N.r Antonio Asturi di Cotrone, con cui Antonino Leotta della sud.a città, vendè a Pietro Arrigo una casa palazziata sita dentro l’abbitato della sud.a città di Cotrone, nella Parrocchia di S. M. Protospataris, giusta i suoi confini, onnossia ad annui grani 50 di cenzo perpetuo, dovuti al monistero di S. Francesco di Paola della sud.a città, ed ad altri annui docati quattro per capitale di D. 50, che a d.o monistero si corrispondeano sopra la menzionata casa, che esso compratore di Arrigo si obbligò corrispondere a beneficio del med.mo.

2 novembre 1750. Istrumento di reduzzione per N.r Pelio Tiriolo di Cotrone, con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, procedè al ribbasso dell’annuo cenzo, che li corrispondea a d.o monistero Ignazio Scavello e Tomaso di Perri in annui carlini venti alla raggione del 10 per %, che fu ridotto alla raggione del 6 per %.

11 agosto 1750. Istrumento di riduzione per N.r Pelio Tiriolo di Cotrone con cui il monistero di Gesù e Maria dell’ordine de Paolotti, procedè al ribasso degli annui docati otto, che si corrispondeano in beneficio di detto monistero da Onofrio Gerace sopra la casa lasciata da Lucrezia Simone in forza di testamento al quale e mediante l’afronte notato istrumento si è ridotto alla raggione del sei per % giacchè prima si pagava alla raggione del 10 per %.

Riassunzione d’istrumenti in carta pergamena, e comune, che si appartengono all’abbolite Cappelle di S. M. sotto il titolo del Capo delle Colonne, de SS. Crocifisso, de SS. Cosmo e Damiano, del Monte de Morti e de monisteri de PP: Osservanti e Capuccini della Città di Cotrone, nonché di quello de PP. Conventuali dell’ordine di S. Fran.co di Assisi della medesima Città.

Cappella di S. Maria sotto il titolo di Capo Colonna

4 giugno 1667. Istrumento di vendita per N.r Nicola M.a Varano di Cotrone con cui il cappellano della venerabile cappella di S. M. sotto il tit.o del Capo delle Colonne ed il Rev.do D. Carlo Bonelli, parroco della chiesa parrocchiale del SS.mo Salvadore, venderono al Rev.do D. Dionisio Pelusio, due camere site dentro l’abbitato di detta città, nella par.a ndel SS.mo Salvadore, confine le case di Giovanni Catalano, via pu.ca ed altri, per lo prezzo di D. 100, quali non avendo prae manibus esso di Pelusio, gliene costituì per caggion di frutti compensativi, e con i patti rescissori un annuo cenzo bullale di D. 8.

14 gennaio 1692. Istrumento di transazione per N.r Bonelli di Cotrone con cui D. Cesare e D. Dezio Soriano, convenendosi con il cappellano di S. M. del Capo delle Colonne della sud.a città, donatario e cessionario di Auria Soriano, assegnarono in beneficio del med.o perciocchè d.a Auria dovea conseguire dall’eredità di Gio. Dionisio Soriano suo padre, e da Lucrezia Lucifero sua madre, per caggione di legittima, che a d.a cappella avea ceduta, docati 300, e per essi annui docati quindeci sopra il giardino con vigne sito in tenimento di d.a città di Cotrone nel luogo nomato il Palazzo, giusta i suoi confini, mediante quale assegnazione per parte di d.a cappella si cedè in beneficio de sud.i D. Cesare e D. Dezio Soriano ogni e qualunque azione e pretenzione che d.a Auria vantava sopra le due menzionate eredità paterna e materna, beninteso, che in rapporto alle annualità decorse, e dipendenti dal frutto di d.a legittima fu rimesso il tutto alla decisione di due persone, come da d.o istrumento al quale.

Agosto 1755. Istrumento cenzuale per N.r Felice Antico della città di Cotrone, con cui Bruno Natale della terra di Crucoli, procuratore speciale dell’Illustre marchese di d.a terra di Crucoli, con i patti rescissori vendè alla cappella sotto il titolo della B.V. del Capo delle Colonne, un annuo cenzo bullale di docati quarantuno, e grana venticinque per capitale di docati ottocento venticinque, sopra i primi e principali frutti di otto territori e tre vignali burgensatici, siti e posti nel tenimento di d.a città di Cotrone, cioè il territorio nomato la Gabella Grande, il territorio d.o l’Antinora, il territorio d.o la Portella, il territorio d.o Corazzello, ed altresì altri quattro territori denominati La Rottura, la Pizzuta, Laganetto e Caracciola giusta i di loro notori confini. Promettendone esso di Natale la rattifica. Beninteso che al diffusso della carta si rilieva essersi un tal capitale afranchito ed impiegato sopra i beni de Sig.ri Zurli, come per gli atti di N.r Vitaliano Pittò sotto il dì 9 giugno 1770.

Agosto 1767. Istrumento di vendita per N.r Nicola Rotella di Mesoraca abbitante in Cotrone, con cui Rafaele Susanna della sud.a città vendè alla cappella de B. V. di Capo Colonna una casa consistente in alto e basso sita dentro l’abbitato della sud.a città e propriamente nella Parrocchia di S. M. Protospataris confine quella degli eredi di Ambrosino Miscianza, e l’altra di Maria Bruno, libera da ogni peso solo onnossia ad annui carlini quindeci per capitale di docati venticinque dovuti al rettore del semplice beneficio de famiglia Cavarretta, quale casa fu venduta per lo prezzo di docati sessanta de quali se ne pagarono li sud.i docati venticinque, che li doveano al sud.o beneficio previa cessione jurium che se ne fece in beneficio di detta cappella.

18 agosto 1767. Istrumento di vendita per N.r Nicola Rotella di Mesoraca, abbitante in Cotrone, con cui il Rev.do D. Felice Messina, Decano della Catredal chiesa, vendè alla cappella di S. M. del Capo delle Colonne, una casa consistente in alto e basso, sita nella Par.a di S. Veneranda e Anastasia, confine quelle di Antonina Arrichetta, quella della congregazione dell’Immacolata, per lo prezzo di D. 100 che pervennero alla sud.a cappella dall’affrancazione che ne fece il Monte de Morti della sud.a città di Cotrone.

1768. Istrumento cenzuale per N.r Vitaliano Pittò di Cotrone, con cui il Rev. Sacerdote D. Gregorio Pugliese, Lucrezia , Michele ed altri di Pugliese, della sud.a città con i patti rescissori venderono alla cappella della B. V. del Capo delle Colonne un annuo cenzo bullale di D. 4:40 per capitale di docati ottant’otto e grani sessanta sopra i primi e principali frutti di una casa palazziata sita nella parrocchia del SS.mo Salvatore nel luogo d.o il Fosso, confine quella degli eredi del fu Dionisio Sacco, ed altri.

24 gennaio 1769. Istrumento di vendita per N.r Vitaliano Pittò di Cotrone, con cui Giuseppe Gerace, tutore et pro tempore curatore di Geronimo e Maria Teresa Gerace, vendè nelle debite forme alla cappella della B.V. del Capo una casa sita dentro l’abbitato della sud.a città, confine quella di Francesco le Pera, onnossia ad annui grana quindeci di censo perpetuo alla Mensa vescovile, e ad altri annui carlini quattordici a d.a cappella, nonché ad altri annui carlini ventiquattro al monistero di S. Francesco di Assisi, quale casa fu comprata per lo prezzo di D. 145, de quali dedotti li sud.i pesi in tutto di D. 86:50; il dippiù in D. 48:50, dedottine D. 15:10 di annualità decorse, fu pagato di contante nell’atto della stipola.

16 agosto 1742. Istrumento cenzuale per N.r Giovanni Tiriolo di Cotrone con cui Lucrezia Scarnera della sud.a città con i patti rescissori vendè alla cappella della Beata Vergine del Capo delle Colonne un annuoi cenzo bullale di docati nove per capitale di D. 150 sopra i primi e principali frutti di un comprensorio di case sito nella parrocchia di S. Veneranda e sopra due magazzini, nonché sopra un quarto di palazzo, che in forza d’istrumento e con li sud.i D. 150 comprò da Fran.co Antonio de Fazio, per cui rimase in specie ipotegato.

10 novembre 1774. Istrumento di concessione enfiteutica per N.r Nicola Rotella di Cotrone con cui la cappella di S. M. del Capo Colonna, nelle debite forme, concesse in enfiteusi al mag.co Michele Messina della sud.a città, una casetta sita nella Par.a del SS. Salvadore contigua ad un’altra del Canonicato di S. Cataldo, per l’annuo canone di carlini trenta, beninteso, che d.o istrumento si apposero i soliti patti devolutivi.

22 gennaio 1779. Fede d’istrumento di affrancazione stipolato per N.r Giuseppe Smerz di Cotrone, con cui il procuratore della cappella di S. M. di Capo Colonne procedè alla ricompra degli annui carlini ventiquattro, che per capitale di D. 40 si corrispondevano al monistero di S. Francesco di Assisi della sud.a città sopra una casa che d.a cappella comprò dal Primicerio D. Diego Zurlo, come procuratore di Giuseppe ed altri di Gerace.

9 agosto 1780. Istrumento cenzuale per N.r Gerardo de Meo della città di Cotrone, con cui il mag.co Dom.co Paglia della sud.a città con i patti rescissori vendè alla cappella della Beata Vergine del Capo delle Colonne, un annuo cenzo bullale di carlini diece per capitale di docati venti, sopra una casa palazziata sita dentro l’abbitato della sud.a città nella par.a di S. M. Protospataris attaccata alle case del fu Vittorio Cimino ed a quella di Alfonso Lettieri ed altri, come da detto istrumento, al quale.

Cappella del SS.mo Crocifisso

18 settembre 1769. Istrumento cenzuale per N.r Vitaliano Pittò di Cotrone con cui Pietro Melito e Catarina Senatore sua moglie, nonché Catarina ed Isabella Meliti della sud.,a città di Cotrone con i patti rescissori venderono alla cappella del SS.mo Crocifisso un annuo cenzo bullale di carlini diece per capitale di docati venti sopra i primi e principali frutti di una casa sita nell’istesso luogo e propriamente nella Par.a del SS.mo Salvadore, confine quella di Maddalena Dragonte, ed altri. Al di fuori di detta carta si rilieva che l’attuale debitore e possessore di d.a casa n’è Michele Messina, come per gli atti di N.r Rotella a quali.

Cappella de’ SS. Cosmo e Damiano

14 marzo 1754. Istrumento di donazione per N.r Felice Antico della città di Cotrone con cui il Rev.do canonico D. Tomaso Capucchiano della sud.a città a titolo di donazione assegnò alla cappella de SS. Martiri Cosmo e Damiano una casetta sita nel distretto della Real Par.a e rettoria curata di S. M. de Protospataris vicino alle muraglie della città, giusta i suoi notori confini, onnossia ad annui grani dodeci e mezzo dovuti al monistero di Santa Chiara di d.a città, sopra della quale donazione vi s’impose il peso di due messe da celebrarsino nel giorno della festività di d.i SS. Martiri.

30 agosto 1769. Fede d’istrumento cenzuale stipolato per N.r Nicola Rotella di Cotrone, con cui li coniuggi Giulio Leotta e Catarina le Pezza, con i patti rescissori venderono alla cappella de SS. Martiri Cosmo e Damiano un annuo cenzo bullale di carlini undeci e grana cinque per capitale di docati ventidue sopra una casa sita dentro l’abbitato di d.a città nella par.a di S. Margherita, confine quella dei fratelli Siciliano, ed altri.

6 ottobre 1776. Le fronte notate carte contengono un giudizio introdotto dal Procuratore della cappella de SS. Cosmo e Damiano in quella Reggia Corte per il conseguimento de’ ducati cento a d.a cappella lasciati dal fu Giuseppe Grasso per farsene una lampada d’argento. Su della quale azione si dedusse dagli eredi di d.o Grasso la legge della mortizzazione, come da d.e carte alle quali.

Monte de’ Morti

26 agosto 1656. Istrumento cenzuale per N.r Francesco Antonio Parisi della città di Isola, con cui Francesco Soriano della città di Cotrone con i patti rescissori vendè al Monte de Morti della sud.a città di Cotrone un annuo cenzo bullale di docati quattordici e tari due per capitale di docati cento sessanta alla raggione del nove per cento sopra i primi e principali frutti di un territorio d.o della Fellà sito e posto in d.o tenimento di Cotrone confine la gabella nomata S. Pietro e la gabella d.a la Portella e Lenza.

22 novembre 1722. Istrumento di assegnazione per N.r Pelio Tiriolo della città di Cotrone, con cui D. Alessandro Barricellis , figlio ed erede del fu Alessandro seniore, per ciocchè andava dovendo nomine quo supra al pio monte de Morti degli Operari Pii in annui docati venti per capitale di docati duecento cinquanta, con altri docati quattrocento, in unum ducati settecento trenta in solutum, et soluti nomine assegnò al pio monte salme venti di terra del numero di salmate cento ventuna terre che conhiudono e fanno tal numero le sott.e gabelle, cioè, Chiusa, Destra, e Vignicella salmate trentatre; Passo vecchio grande salmate venticinque; Antenna salmate venticinque; Passo Vecchio Piccolo salmate tredici,; Caracciola soprana salmate dodeci e mezza; Caracciola sottana salmate dodeci e mezzo. Nelle quali salmate centoventuna di terre ad esso D. Alessandro sene appartengono due porzioni, che si convennero pagarsi docati cinquanta per ogni salma, a quale raggione le sud.e venti salme importano docati mille. Ed all’incontro il credito di d.o Monte e docati settecento trenta ne rimane a d.o D. Alessandro a conseguirsi per complemento di d.o prezzo docati duecento settanta con altri docati trenta di discapito per caggione di affitto, in unm docati trecento, che d.o Monte di contanti pagò nell’atto della stipola.

22 settembre 1764. Istrumento di vendita per N.r Felice Antico della città di Cotrone, con cuji D. Carlo Albani della sud.a città per esimersi di alcuni pesi dipendenti da molti capitali vendè al Pio Monte de Morti della suddetta città tre porzioni di un territorio di terre rase ed aratorie denominato volgarmente Lampamaro sito in tenimento della sud.a città confine le terre dette Lampamaro del marchese Lucifero, lampamaro dei fratelli Gallucci, le terre dette Nogale del dominio di d.o Pio Monte, (e il territorio Mendolicchia, confine) al territorio detto Carbonara de fratelli di Soda, alle terre d.e Magliarello di D. Pietro Soriano ed alle terre denominate Castellaneta del Baliaggio di S. Eufemia, ed altri; sopra del qual territorio se ne apparteneano al monistero di S. Chiara salmate dodeci per caggion di dotazione delle moniche D. Vittoria, D. Clarice e D. Marianna Susanna, della estensione d.o territorio in tutto di circa salmate quarantotto, delle quali dedottine d.e salmate dodeci vengono a rimanere d.e tre porzioni che intende vendere d.o di Albani in salmate trentasei, sopra delle quali si ritrovano infissi li seguenti pesi e capitali coi loro annui censi. Annui D. 50 per capitale di D. 1000 al sud.o Pio Monte de Morti. Annui D. 35 per capitale di D. 500 al Monte del SS.mo Rosario della terra di S. Mauro. Annui ducati 12:50 per capitale di D. 250 dovuti alla cappella della B.V. del Capo delle Colonne, ipotegando il sud.o territorio di Lampamaro e Mendolicchia, e finalmente altri D. 800 che si doveano a d.o Pio Monte per caggion di annualità decorse e dipendenti dal sud.o capitale di D. 1000 primo loco descritto; quali poi precedente decreto di quella curia furono d.i D. 800 transatti per D. 200. Quali tre quarte parti furono estimate ed apprezzate a raggione di D. 60 per ciascheduna salmata, che le sud.e salmate trentasei ascesero al prezzo di ducati 2160; de quali se ne ritenne detto Pio Monte D. 1200 per d.o capitale di D. 1200, ed attrassi transatti per D. 200. Altri ducati 607 furono delegati pagarsino al Monte del Rosario della sud.a terra di S. Mauro, cioè D. 500 in estinzione del capitale e D. 107 per le annualità decorse. E per ultimo altri D. 261:75 esso venditore di Albani li delega pagarsino a beneficio dell’anzidetta cappella della B. V. del Capo delle Colonne; cikoè D. 250 in estinzione del capitale ed altri D. 11:75 per le annualità decorse; che in unum dette somme ritenute e delegat ascendono in D. 2068:75 e li rimanenti D. 91:25 complimento de D. 2160, prezzo delle sopraddette salmate trentasei di terra furono da d.o Pio Monte pagati di contante nell’atto della stipola; beninteso, che per le delegazioni, soddisfazioni e pagamenti di capitali che si doveano al sud.o Pio Monte del Rosario di S. Mauro e cappella della B.V. del Capo delle Colonne, fu da esso di Albani ceduto in beneficio di d.o Pio Monte il jus Luendi, e facoltà di affrancarseli e redimerseli quandocumque e riportarne l’affrancazione una colla cessione delle raggioni, anteriorità, poziorità, ed ipoteghe, come da istrumento al quale.

11 ottobre 1769. Istrumento cenzuale per N.r Nicola Rotella di Cotrone, con cui li coniugi Antonio Barbieri ed Antonia Stricagnolo della sud.a città precedente regio beneplacito e con i patti rescissori venderono al Pio Monte de Pii Operari della sud.a città un annuo cenzo bullale di carlini trenta per capitale di D. sessanta alla ragione del 5 per % sopra i primi e principali frutti di una casa palazziata confine da una parte le case del sacerdote D. Paolo Varano e dall’altra quella di Bonaventura Messina, via pu.ca , sita nella pèarrocchia del SS.mo Salvadore.

9 ottobre 1769. Istrumento cenzuale per N.r Gerardo de Meo della città di Cotrone, con cui Francesco Pontesano e Teresa Giaquinta con i patti rescissori venderono al Pio Monte dei Pii Operari un annuo cenzo bullale di carlini venticinque per capitale di D. 50 alla ragione del cinque per %, sopra i primi e preincipali frutti di una casa palazziata sita in tenimento di d.a città nella Parrocchia di S. Veneranda, confine quella di Salvatore Varisano, la casa di Girolamo cariati, via pu.ca ed altri.

7 agosto 1769. Istrumento cenzuale per N.r Nicola Rotella di Cotrone con cui Antonio Garasto ed Anastasia Le Pera sua moglie ed Angela Maria Garasto nonché Filippo Alfì e Libonia Garasto della sud.a città in solidum con i patti rescissori venderono al Pio Monte de Morti un annnuo cenzo bullale di ducati sei per capitale di ducati sessanta sopra i primi e principali frutti di un palazzo sito nella parrocchia di S. Margherita confine quello degli eredi del fu Gregorio Soriano, ed altri pervenutoli dalla eredità del sacerdote D. Domenico Le Pera.

29 agosto 1773. Fede d’istrumento di vendita per N.r Gerardo de Meo di Cotrone dalla quale si rilieva che Francesco Pontesano e Teresa Giaquinta venderono alli coniugi Stefano Coppola e Rosalia Cavaliere una casa palaziata sita nella parrocchia di S. Veneranda per lo prezzo di docati duecento e sette, de quali se ne delegarono pagarsino al Pio Monte de Morti ducati cinquanta di capitale che dovea sopra la menzionata casa conseguire, cosicchè essi compratori si obligarono pagare detti ducati cinquanta et medio tempore corrispondere l’annuo cenzo di carlini venticinque al sud.o Pio Monte, per cui rimase in specie ipotegata detta casa palaziata.

28 luglio 1780. Fede d’istrumento stipolato per N.r Gerardo de Meo di Cotrone dallaquale si rilieva che Rosalia Cavaliere vendè alli coniugi Vincenzo Garasto e Antronina Natale una sua casa sita nella parrocchia di Santa Veneranda ed a conto del prezzo gli delegò un’annualità di carlini venticinque che per capitale di docati cinquanta si corrispondea al Pio Monte de Morti, per la quale si obligarono d.i coniugi de facie ad faciem pagarla a d.o Pio Monte sopra i primi e principali frutti di d.a casa ut supra venduta.

PP. Conventuali dell’Ordine di S. Francesco di Assisi

6 settembre 1563. Istrumento di assegnazione per N.r Pietro Brancati della città di Cotrone, con cui Gio. Luigi e Gio. Pietro Guercio della sud.a città a titolo di cessione assegnarono allo Spedale de Poveri della sud.a città una bottega sita dentro l’abitato di d.a città, e propriamente vicino a d.o Spedale e via pu.ca, libera di ogni peso solo onnossia ad annui carlini dodeci di cenzo perpetuo in beneficio del monistero de PP. Conventuali dell’ordine di S. Francesco di Assisi e pervenuto al medesimo per legato che ne fece Galera … madre di essi fratelli di Guercio per servizio di una cappella. Per la quale assegnazione il sud.o spedale si obbligò corrispondere alli sopradetti Gio. Luigi e Gio. Pietro Guercio annui ducati quattro oltre gli annui carlini dodeci al sud.o monistero di S. Francesco.

10 ottobre 1612. Fede di testamento del Rev.do D. Silvestro Misciascio stipolato per N.r Paolo Gatto di Cotrone, con cui jure legati lasciò al monistero de PP. Conventuali dell’ordine di S. Francesco di Assisi, annui carlini venti sopra le rendite e frutti della sua eredità.

3 agosto 1635. Istrumento di vendita per N.r Paolo Gatto di Cotrone, con cui Muzio Lucifero della sud.a città, vendè a Decio Suriano della medesima una gabella di terre nomata Santo Polito dell’estensione di circa salmate dodeci, sita in d.o tenimento, confine la gabella di Gio. Giacomo Catizzone d.a La Monachella e le terre dette Il Piano del Conte, onnossia al annui carlini venti di cenzo perpetuo in beneficio del monistero di S. Francesco di Assisi ed in altri annui carlini venti al beneficio della famiglia Montalcino, quale gabella fu venduta per lo prezzo di D. 405.

Marzo 1673. Istrumento cenzuale per N.r Pelio Tiriolo di Cotrone con cui Girolamo Marzano e Paolo Caparra con i patti rescissori in solidum venderono al monistero di S. Francesco di Assisi un annuo cenzo bullale di docati cinque per capitale di docati sessanta sopra i primi e principali frutti di una continenza di case confine quella dell’eredi di Domenico Suriano, quella di Pelia Caparra ed altri e sopra un vignale luogo detto Gazzaniti nelle pertinenze di d.a città di Cotrone, confine le terre d.e li vignali delli Petrolilli e le vigne di Domenico Papasodaro ed altri.

17 dicembre 1710. Istrumento di concessione enf.ca per N.r Stefano Lipari, la di cui sceda si conserva per N.r Felice Antico di Cotrone, mediante il quale il monistero di S. Francesco di Assisi nelle debite forme ad estinto di candela e con i patti devolutivi concesse in enfiteusi a Carlo Scarnera della sud.a città una casa sita nella par.a di S. Veneranda, confine le casxe di Natale Siciliano, via pu.ca ed altri, per l’annuo canone di carlini diciotto.

26 settembre 1723. Fede d’istrumento di vendita per N.r Giovanni Tiriolo di Cotrone con cui il monistero di S. Francesco di Assisi vendè a Dionisio Terranova della sud.a città una casa sita nella par.a di S. Veneranda, confine le case di Francesco Ruggiero e le case di Emanuele Terranova ed altri per la qual casa si obligò esso di Terranova corrispondere al sud.o monistero annui carlini dodeci per capitale prezzo di docati trentacinque, colla condizione di dover migliorare la sud.a casa.

12 ottobre 1727. Istrumento di concessikone enfiteutica per N.r Dionisio Siciliano di Misoraca, con cuji il monistero di S. Francesco di Assisi della città di Cotrone, nelle debite forme e con i patti devolutivi, concesse in enfiteusim a Scipione Pontessano un vignale fuori le porte di d.a città d.o S. Francesco Vecchio e con esso compreso altro vignale picciolo che fu del clerico D. Francesco Suriano confine la vigna d.a La Campitella, via pu.ca ed altri per l’annuo canone di carlini quindeci.

26 gennaio 1724. Istrumento di concessione per N.r Pelio Tiriolo di Cotrone con cui il monistero di S. Fran.co di Assisi della sud.a città nelle debite forme e con i patti devolutivi concesse in enfiteusi al canonico D. Giuseppe Rizzuto, tutore di Giovanni Rizzuto, figlio ed erede del fu Domenico, due case matte unite assieme site dentro l’abbitato di d.a città di Cotrone nella par.a di S. Veneranda ed Anastasia confine le case di esso Rizzuto e la casa di Leonardo Messina ed altri per l’annuo canone di docati quattro.

7 novembre 1742. Fede d’istrumento di convenzione stipolato per N.r Giovanni Tiriolo di Cotrone tra iol mag.co Giovanni Rizzuto, figlio della fu Elena Lanocita, in nome e parte di Antonia Rizzuto e come procuratore della medesima, e il mag.co Leonardo La Piccola fu marito della sud.a Elena, nonché il Rev.do D. Filippo Suriano, Decano della Catredal chiesa, dalla quale si rilieva che tra dell’altre cose contenute in d.o istrumento, fu convenuto che il sud.o Leonardo La Piccola sodisfacesse il capitale di docati quarantadue dovuto al monistero di S. Francesco di Assisi, per cui ipotegò un palazzo per cautela di d.o monistero, come da detto istrumento al quale.

25 luglio 1757. Istrumento di reduzione per N.r Nicola Rotella di Cotrone con cui il monistero di S. Francesco di Assisi nelle debite forme ribassò l’annuo cenzo di docati otto, che per capitale di docati sessanta corrispondea a d.o monistero la vedova Candida Montesanto, mediante il quale istrumento fu ridotto alla ragione del 5 per cento. Annesse a tale istrumento si rinvengono alcune carte, dalle quale si rilieva aver introdotto il sud.o monistero nel 1773 giudizio di rescissione contrfo la sud.a vedova di Montesanto in quella corte del luogo con essersi compilati più atti, come da dette carte alle quali.

4 giugno 1767. Fede d’istrumento di concessione enf.ca per N.r Nicola Rotella di Cotrone con cui il monistero di S. Francesco di Assisi della sud.a città, nelle debite forme e con i patti devolutivi concesse in enfiteusi a D. Carlo e D. Tomaso Sculco di d.a città un luogo di casaleno sito sotto il palazzo di d.o di Sculco per l’annuo canone di grana cinquanta.

1 settembre 1769. Istrumento cenzuale per N.r Gio. Domenico Siciliano di Cotrone con cui Laura Messina, vedova di Gregorio Gerace, vendè con i patti rescissori al monistero di S. Francesco di Assisi, un annuo cenzo bullale di carlini trentatre per capitale di D. cinquantacinque sopra i primi e principali frutti di una casa palazziata sita nella parrocchia di Santa Margherita nel luo go detto L’Immacolata Concezzione, confine la casa di Gabriele Lucifero, ed altri.

Maggio … Istrumento cenzuale per N.r Gerardo de Meo di Cotrone con cui Giuseppe de Luca della medesima città con i patti rescissori vendè al monistero di S. Francesco di Assisi un annuo cenzo bullale di docati cinque per capitale di docati cento sopra i primi e principali frutti di una vigna sita in d.o tenimento nel luogo detto Lampusa, confine il territorio o sia gabella del marchese Lucifero ed altri.

PP. Osservanti di Cotrone

16 agosto 1625. Istrumento di convenzione per N.r Dionisio Speziale della città di Cotrone con cui i reggimentari della medesima , precedente pu.ca conclusione, nel convenirsene col monistero de PP. Osservanti, relativamente agli annui docati 21, che per capitale di docati trecento detto monistero dovea conseguire per caggion di un legato che ne fece la contessa di Santa Severina creditrice di d.a università di Cotrone, assegnarono per detti D. 21 il Jus della guardiania del porto della sud.a città con tutte le raggioni, dritti, emolumenti e gaggi, come da detto istrumento al quale.

15 settembre 1665. Istrumento di assegnazione per N.r Tomaso Salviati di Belcastro, abbitante in Cotrone, con cui Baron Diego Soriano della sud.a città procuratore del chierico Fortunato Piterà di Catanzaro e tutore di Ottavio ed altri di Piterà, figli ed eredi di Lucantonio Piterà e possessore de beni di Pietro Francesco Lucifero in adempimento della disposizione testamentaria del sopradetto di Lucifero, stipolata per N.r Gio. Francesco Riggitano a 17 settembre 1610 , colla quale jure legati avea lasciato al monistero de PP. Osservanti in perpetuum annui ducati quindeci, col peso di tre messe la settimana, li obligò d.o di Soriano nomine quo supra corrispondere in beneficio di d.o monistero in perp.um li sud.i annui ducati quindeci sopra i primi e principali frutti di una terza parte di gabella d.a delle Ficazzane sita e posta in d.o tenimento di Cotrone, confine l’altra terza parte di d.a gabella de Antenori, l’altra terza parte di Gio. Fran.co Milello ed altri; promettendone la rattifica, come infatti un altro istrumento de 28 ottobre 1665 per gli atti di N.r Gio. Batt.a Granata della sud.a città di Catanzaro fu d.o istrumento rattificato.

1683. La fronte notata carta contiene un notamento di tutti i legati e contratti del monistero de PP. Osservanti della città di Cotrone.

21 giugno 1685. Istrumento di ricezione per N.r Leonardo Avarelli di Cotrone con cui il monistero de PP. Osservanti della sud.a città si riceve dal Rev.do D. Francesco Ferro di Melissa, messo ed internunzio dell’Illustre Principe di Strongoli D. Domenico Pignatelli, ducati centocinquanta in estinzione delle annualità decorse e dipendenti dagli annui ducati ventiquattro che d.a casa di Strongoli paga al divisato monistero per la celebrazione di messe lasciate dalli Sig.ri Campitelli nell’anno 1562 e sono detti docati cento cinquanta ut supra ricevuti, per tutta l’annata maturata ad agosto prossimo passato 1684, come da detto istrumento al quale.

PP. Cappuccini di Cotrone

18 dicembre 1579. Istrumento di concessione per N.r Giovanni Galati di Cotrone, con cui li coniuggi Lelio Lucifero, ed Ippolita Pipino, desiderandodi far eriggere in d.a città un monistero di S. Francesco di Assisi dell’ordine de Cappuccini, a titolo di concessione, e donazione, assegnarono una continenza di terre sita in tenimento di d.a città di Cotrone nel luogo nomato Le Mendole e La Campitella Vecchia, confine le vie publiche da tutti i lati, affinchè in d.a continenza di terre si possa non solo eriggere d.o monistero, ma formare un giardino per uso di quei PP. Come da d.o istrumento dio concessione.

18 dicembre 1579. Questo istrumento non si riassume per essere il duplicato dell’antecedente.

1 luglio 1670. La fronte notata carta contiene una publica conclusione de reggimentari della città di Cotrone, mediante la qualenell’aver considerato che il monistero de PP. Cappuccini per la scarsezza dell’elemosina non potea commodo mantenersi, pensarono di assegnare in beneficio di detto monistero annui ducati quindici sopra la rendita della portolania, zecca e catapania di detta città, come infatti conchiusero unanimiter et pari voto di assegnare a detto monistero li sudetti annui ducati quindici, precedente però il reggio beneplacito.

17 ottobre 1670. La fronte notata carta contiene il reggio beneplacito impartito precedente domanda avanzata dall’università della città di Cotrone, colla quale dedusse che in seguito di publica conclusione fatta il di Primo luglio 1670, unanimiter et pari voto stabilirono di assegnare al monistero de PP. Cappuccini annui docati quindeci sopra i frutti della Portolania, Zecca e Catapania di d.a città di Cotrone, ed infatti dietro detta dimanda fu detto real beneplacito impartito del tenor che siegue = “quod liceat et licitum sit Universitati Civitatis praed.ae eiusque sindicis et electis assignare pro elemosina dicto venerabili Conventui Patruum Capuccinorum dictae Civitatis annuos ducatos quindecim singulis annis tertiatim solvendos super affictibus et introitibus Portolaniae, Zechae et Catapaniae eiusdem Civitatis servata forma praedictorum memorialis et conclusionis”. Come da detta carta alla quale.


Creato il 10 Febbraio 2015. Ultima modifica: 21 Novembre 2022.

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